"Durante le attività di manutenzione una restauratrice - spiega il Parco archeologico di Pompei - è impegnata in operazioni di consolidamento ed integrazione dei dolia (grandi contenitori in terracotta) presenti nella cella vinaria di Villa Regina a Boscoreale. Nelle foto il racconto di questo delicato e importante intervento sui 18 dolia della villa rustica"
Tra i ritrovamenti figurano ceramiche di varia tipologia, anche miniaturistiche; lucerne; frammenti di contenitori in vetro; lacerti di marmo; ossa animali combuste e noccioli di pesca, chiaramente utilizzati in specifici rituali sacri.
Ma il volto del piccolo non è per nulla idealizzato. Ciò significa che le sue fattezze non sono riportate dal pittore a uno standard generale di raffigurazione - i putti appartengono a un luogo comune pittorico e sono piuttosto simili tra loro, con le bellezze idealizzate - quanto a un'immagine che pare presa dal realtà o dal ricordo,
Ora, un’ulteriore stanza amplia lo spaccato di vita degli ultimi, poco documentata nelle fonti letterarie. Questo ambiente contiene un letto, attrezzi di lavoro e quello che sembra un telaio, forse di un altro letto smontato. Si riconoscono inoltre ceste, una lunga corda, pezzi di legno e una sega con lama, che non sembra tanto diversa dalle seghe tradizionali usate fino a poco tempo fa. È stato individuato persino un pezzo della corda, sempre come impronta nel sottosuolo, che la teneva sotto tensione.
Vicino alle sepolture, venivano rotte stoviglie di ceramica, il cui contenuto era offerto ai defunti e agli dei. Inoltre, per proteggere i piccoli defunti, venivano deposti oggetti "apotropaici" per garantire protezione nell'aldilà, come perle, monete e fusi. In un caso, una tazza di ceramica in miniatura è stata posta sulla testa di un bambino
I materiali rinvenuti durante gli scavi della tomba della donna e delle due neonate comprendono sette vasi di ceramica, un anello per capelli in bronzo, una perla di corniola, un ago in osso e uno strumento di ossidiana. L'anello per capelli è stato trovato sotto il cranio di un individuo adulto, un vaso con un ornamento stampato è stato registrato adiacente alla schiena dello stesso individuo. Al centro della tomba, vicino ad una pietra grezza di medie dimensioni, erano presenti frammenti di vasi dipinti e di ceramica semplice, parti di un vaso con impronte di dita e una perlina. Nella parte sud-occidentale della tomba furono posti tre semplici vasi.
Altri manufatti includono una fibula di stile romano, perle di varie dimensioni, una brocca, una scarpa, una fibbia di cintura, e una punta di freccia per la caccia agli uccelli. Questi oggetti non solo attestano l'abilità tecnica degli artigiani di Kangju, ma suggeriscono anche la vasta rete commerciale di cui lo stato faceva parte, intrattenendo relazioni con Roma, la Cina e l'Impero Kushan a sud.
"Al microscopio si può vedere la tipica lucentezza dovuta al tenere e spostare i pezzi", ha spiegato la dott.ssa Flavia Venditti (Università di Tubinga). Oltre al pezzo degli scacchi sono stati ritrovati quattro pezzi da gioco a forma di fiore e un dado con sei occhi. Erano scolpiti dalle corna.
La stanza, di circa 8 metri quadrati, è emersa tra le strutture situate nella porzione meridionale dell'isolato. Queste strutture appartengono a un quartiere secondario di una grande domus, che fino ad ora ha restituito un quartiere termale ancora in corso di scavo e un grande salone nero affrescato che si affaccia su un cortile, con una scala che conduce al primo piano del complesso. La scoperta di questo sacrario aggiunge un nuovo livello di comprensione alla complessità e alla ricchezza della vita quotidiana nella Pompei antica, evidenziando come gli spazi domestici potessero includere aree dedicate alle pratiche rituali e al culto.
Tiziano preparava un fondo con numerosi colori, alternando pennellate massicce ad altre, di striscio con una terra rossa che evidentemente gli serviva per delineare, in abbozzo, le figure o gli ingombri ai quali iniziava a dare un'evidenza con un pennello attingendo al rosso, al nero e al giallo. Questi colori, gettati rapidamente, permettevano già di vedere una figura all'apparenza tridimensionale, che sarebbe stata la base per la lavorazione successiva.