Nuovi elementi fondamentali emergono da uno studio di Bernardelli Curuz al quale Stile arte ha chiesto di produrre un saggio - tutto basato sulla rilettura di tutti i documenti e dei dipinti - che potesse offrire, in ogni dettaglio, la vicenda sentimentale che unì il pittore Edouard Manet alla giovane collega Berthe Morisot. L'autore si è mosso azzerando ogni pregiudizio ed ogni verità storica convenzionale, ripartendo da zero e mettendo in linea date, ore e moventi, come può essere costruita un'inchiesta. Un'inchiesta rispettosa dei protagonisti e senza condanne, che promuove la ricerca - totalmente inedita, nelle modalità - di un quadro che sta al di là di ogni facile insinuazione. Cosa accadde tra Berthe Morisot ed Edouard Monet? Ecco un racconto-verità, dolce e struggente, da leggere in queste ore estive, come si potrebbe leggere un racconto d'amore
57 capolavori di Monet e dei maggiori esponenti dell’Impressionismo francese provenienti dal Musée Marmottan Monet di Parigi. Una mostra dal carattere eccezionale, in anteprima assoluta, con opere che lasciano il museo parigino per la prima volta dalla sua fondazione, avvenuta nel 1934. L'ultimo dipinto di Monet, realizzato prima della morte, in uno sforzo titanico verso la bellezza
Un'iniziativa di VisitBrescia - Brescia Tourism. Sette personaggi svelano le chiavi segrete di una straordinaria provincia. Dal maestro pasticcere Iginio Massari ad Andrea Cassarà, dal Direttore della prestigiosa rivista National Geographic Italia Marco Cattaneo per citarne alcuni, che loro per primi scopriranno viaggiando e giocando con gli indovinelli che nascondono le preziose mete
Modigliani era assolutamente ebreo e che sia stato e continui ad essere una sorta di predestinato agnello sacrificale buono per ogni occasione pochi dubbi. Metaforicamente e non solo venduto e comprato in una sorta di irreale grand bazar iniziato durante il suo funerale e che ancora oggi si perpetua per la gioia di grandi, piccini, furbi di tre cotte e coglioni per cui non esiste medicina. “…Artisticamente egli aveva ormai trovata la sua via; messa da parte la scultura, che gli era stata molto utile, si era rimesso a dipingere, e a Montparnasse, dove la Rotonde diveniva sempre più il caffè degli artisti, aveva anche degli imitatori.” scriveva Gino Severini. Imitatori che iniziarono a creare grossi problemi allo studio dell'autore
Renoir Sucks at Painting, il gruppo di haters di Renoir nato da un account Instagram, che ha iniziato, a lavorare sulla necessità di cancellazione di tutto quanto riguarda il grande pittore impressionista.
"Affreschi" con vernici naturali biodegradabili, studio delle realizzazioni, in anamorfosi, perfetta analisi del territorio, delle pendenze, dell'inclinazione del terreno. Grandi capacità organizzative. E un'inesausta fantasia.
Saype , pseudonimo di Guillaume Legros , nato il 17 febbraio 1989 a Belfort , è un pittore francese , specialista in arte urbana e in land art, considerato uno dei più influenti e promettenti giovani artisti del mondo. Nel 2019, Forbes lo ha, infatti, inserito tra le 30 figure più influenti del mondo, nel campo dell'arte e della cultura under 30
Grande è stata la sorpresa di tutti quando, nella terra, sotto i resti di un antichissimo assito, è apparsa una spada di bronzo, ancora infilata nella guaina di cuoio, conservato, per circa tre millenni, grazie a particolari qualità del terreno e alla protezione offerta da alcune assi. Molto interessanti anche le borchie metalliche delle ruote di un carro, materiali lignei e di cuoio, cinturini decorati, anelli e un sonaglio bronzeo, da cavallo, il primo trovato in Scozia - relativamente a quell'epoca - e il terzo nel Regno Unito
Agosto 2020. "il caldo ci uccide, ma le soddisfazioni sono tante! - dice l'archeologa Elena Sorge - Oltre alle solite meravigliose canalizzazioni, stiamo scendendo verso l'arena su un lato mentre dall'altra parte stiamo scavando il primo ordine... vediamo vediamo...". Il terreno inizia ad offrire, oltre alle strutture dell'anfiteatro, monete ed altri manufatti antichissimi
Bellori (1672) non si cura dei lineamenti di David e indica come autoritratto solo la testa di Golia. "Se Manilli avesse guardato con più attenzione l’autoritratto del pittore che compare nel Martirio di San Matteo in San Luigi dei Francesi, sulla sinistra - scrive Claudia Renzi - "avrebbe notato che, barba a parte, Caravaggio ritrasse sé stesso nel David. Perché? Perché il giovane guarda la sua vittima con aria dolente, con l’aria di chi sa che il male a volte si commette senza intenzione. L’artista si è dunque autoritratto come vittima e come carnefice, sdoppiando due lati della sua anima".
“Le mie foto sono lì, io non le commento, non ho niente da dire. Si parla fin troppo, si pensa troppo. Ci sono scuole per qualsiasi cosa, dove si impara di tutto e alla fine non si sa niente, non è impensabile. Ci vuole un certo bagaglio intellettuale… La cosa meravigliosa della fotografia intuiva, la fotografia dal vero, è la reazione personale, questa reazione vitale, per cui sei fino in fondo te stesso e allo stesso tempo ti dimentichi di te stesso per interrogare la realtà o per cercare di comprenderla”