“Abbiamo scoperto la parte superiore dei cassoni, o casseri in legno, che venivano calati in mare e che venivano riempiti di calcestruzzo pozzolanico (calce, sabbia e frammenti di tufo vulcanico, che assicurano la tenuta al mare e l’indurimento continuo), necessario per costruire le parti sommerse delle banchine".
I residenti dell'epoca erano incaricati di mantenere e, se necessario, riparare la struttura. E' presumibile che il Comune e i cittadini, nei secoli, abbiano provveduto più volte alla sostituzione di questo percorso ligneo
Ogni mattone riportava il nome del sovrano dell'epoca, consentendo agli archeologi di datare approssimativamente il manufatto. La combinazione del nome inciso e della forza magnetica misurata ha permesso di tracciare la storia dei cambiamenti nel campo magnetico terrestre
Nei giorni scorsi il prezioso vetro è andato all'incanto. Il pezzo era stato acquistato nel giugno scorso presso un affollato negozio dell'usato Goodwill nella contea di Hanover, in Virginia. Certamente gli eredi del proprietario della bottiglia non sapevano che fosse un oggetto griffato di grandissimo valore
Gli archeologi ci diranno quale sostanze fossero contenute nei balsamari della piccola necropoli - probabilmente legata a una stessa famiglia e sviluppatasi attorno a un mausoleo, a 300 metri da una villa romana che fu trovata in uno scavo del 2005 - facendo luce sulla misteriosa sostanza rosa che si è conservata ancora all'interno di alcuni di essi. Profumo o fondotinta?
Lo studio appena ultimato, dimostra come nella conservazione e nel restauro dei quadri, fino a un recente passato, ci si si basasse su preconcetti storico-artistici. Siccome si riteneva - e qualcuno, ancora oggi, lo ritiene - che Caravaggio sia soprattutto portatore di contrasti violentissimi di luce e ombra, senza senza semitoni e graduazioni chiaroscurali, le puliture del passato si sono svolte in modo selettivo, solo in certe aree - volti, punti di massima luce - e sul primo piano, ignorando lo sfondo della composizione e le zone in penombra.
Un portafortuna donato a un militare pigro, amante del sonno e dei piaceri della tavola? I ghiri erano "compagni di giochi" dei bambini romani in quanti venivano allevati in casa. Essi crescevano in appositi stanze o recinti o, per chi avesse spazi minori, in glirari, grossi vasi con fori alle pareti che permettevano l'aerazione dell'interno. Gli animaletti venivano poi consumati dalla famiglia per l'ottimo sapore delle carni.
Il dipinto è venduto senza prezzo di riserva. Il venditore non chiede cioè che sia raggiunto, a livello di offerte, un minimo prefissato. Esempio: se il quadro restasse a 155 euro fino alla fine dell'asta sarebbe sufficiente offrire 165 euro per aggiudicarselo
La Direzione regionale dei Musei dell'Umbria: "Grazie alla magnetometria e al georadar nel sottosuolo sono emerse numerose strutture, prevalentemente di natura edilizia. Ma la vera sorpresa si trova dietro il Teatro romano: lì è stata individuata una struttura quadrangolare, interpretata come una piazza porticata con un tempio posizionato sul lato meridionale. Questa scoperta assume un ruolo cruciale in connessione alle misteriose Tavole rinvenute nel Quattrocento nei pressi del Teatro in ambienti sotterranei finora inesplorati".
Due ancelle, in primo, alimentano i due animali, forse due equini. Un cavallo e un asino? Due regni diversi uniti dall'uomo? Il lavoro e la guerra? E' interessante notare come una sorta di sciarpa tenga l'uomo "legato" alle proprie alte responsabilità