Si riteneva che quella mummia appartenesse a un sacerdote. Ma gli studiosi polacchi hanno sospettato che fosse una donna. La Tac e altri indagini non solo hanno svelato la mancanza dell'organo maschile, ma hanno evidenziato una giovane donna morta in gravidanza. Trovate anche le sostanze che hanno permesso la conservazione del corpo e del feto
La Soprintendenza: "Si tratta di una tra le più antiche testimonianze rinvenute in questa area, se le ipotesi che si tratti di resti riferibili ad un maschio di età avanzata vengano confermate dalle analisi in progetto (C14 e aDNA). Il corredo era costituito da un boccale in ceramica d’impasto. Lo studio dei resti antropologici verrà condotto dal Servizio di Bioarcheologia del Museo delle Civiltà (Roma), nell'ambito di una fruttuosa collaborazione fra i due Istituti in atto dal 2017".
Moltissimi gli oggetti in bronzo recuperati tra cui alcuni attrezzi da lavoro come scalpelli e raspe per la lavorazione del legno. Una parete a graticcio bruciata e poi crollata sapientemente recuperata. Tantissimi i vasi di impasto rimasti sotto le macerie delle capanne bruciate, alcuni finemente decorati, che abbiamo avuto il privilegio di riscoprire come se il tempo non fosse mai passato
Le sepolture, realizzate in semplici fosse scavate nel terreno, sono state in parte danneggiate dalle lavorazioni agricole, ma hanno permesso comunque il recupero di numerosi oggetti a corredo delle tombe, tra cui lucerne in terracotta e balsamari in vetro, deposti tra le ceneri del rogo funebre
I frammenti dei Fasti, una sorta di cronaca incisa su lastre di marmo che riportano notizie preziose sulla storia politica e monumentale di Roma e di Ostia e la cui redazione spettava al pontifex Volcani, massima autorità religiosa locale, sono stati rinvenuti in seguito alle indagini effettuate nell’Area B del Parco archeologico, corrispondente al Foro di Porta Marina
La donna era sepolta nella necropoli picena e romana di Contrada Nevola, nel territorio corinaldese. L'indagine è stata condotta nell’ambito del progetto ArcheoNevola, che vede collaborare proficuamente dal 2018 il Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Ateneo bolognese, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro Urbino e il Comune di Corinaldo
Una struttura meravigliosa, con pavimenti di marmo ricchissimo, emersa durante lavori edilizi. Sotto la stanza dei bambini, in una casa del centro storico, c'è un mondo intero, nascosto
All'interno di queste terme, nella zona dell'apodyterium o degli spogliatoi sono state trovate, praticamente intatte, le sbarre di una finestra, fatte in ferro. Facevano parte del crollo delle mura e del tetto del soggiorno, da qui la presenza di mattoni e tegole.
Sono state utilizzate la pianta essiccata di reseda, i capolini d Hypericum e il mallo delle noci raccolte alla fine di giugno. Il bagno deve avere una lunga durata.
Queste lastre in pietra accuratamente disposte costituivano una strada larga quattro metri che collegava l'isola, creata artificialmente, con la costa. - proseguono gli studiosi dell'Università di Zara - Grazie all'analisi al radiocarbonio del legno trovato nel villaggio sommerso, è stato possibile datare l'intero insediamento al 4.900 a.C. circa