Adagiata a circa 160 metri di profondità sul fondale sabbioso, a Civitavecchia, la nave oneraria romana conserva un carico di centinaia di anfore romane tipo ‘Dressel 1 B’, la maggior parte integre, che hanno formato un giacimento delle dimensioni di mt. 12 di larghezza per mt. 17 di lunghezza
"Lo scavo del castello di Montebaranzone ha dato risultati di grande interesse. - dicono gli archeologi di Archaeology Mountains Rivers - Sono emersi i resti ben conservati dell’area signorile del castrum e parte del cimitero della chiesa di San Michele".
Ecco ciò che so della sua morte. Quella domenica era fuori immediatamente dopo pranzo, il che era insolito. Al crepuscolo, non era ancora tornato, il che ci sorprese moltissimo, perché estremamente corretto nei suoi rapporti con noi, arrivava sempre ai pasti regolari. Eravamo tutti seduti sulla terrazza del caffè, cosa che succedeva solo la domenica dopo il trambusto di una giornata più stancante dei giorni feriale. Quando vedemmo arrivare Vincent, era calata la notte- Dovevano essere circa le nove
Allestita negli spazi delle antiche prigioni veneziane, l’esposizione è una delle attese anteprime del Festival dell’araldica di Feltre, in programma per le prime due settimane del prossimo ottobre e che si proporrà come un’occasione per esplorare il mondo degli stemmi e il loro linguaggio di figure, segni, simboli e colori
Sebbene spesso le tombe risultino danneggiate nella porzione superiore da interventi condotti dall’uomo nei secoli successivi all’abbandono della necropoli (Età Ellenistica), e poi forse anche in tempi molto più recenti a causa delle attività connesse con la piantata delle tamerici, in qualche caso la perseveranza degli archeologici è stata davvero premiata
Statue, oggetti d'uso quotidiano, reperti che si connettono con liturgie perdute., sculture che rappresentano le divinità del Pantheon. Una carrellata dei pezzi , la loro valutazione, la loro storia, cliccando qui
"Sono 18 milioni le galline che in Italia vengono allevate in questo modo crudele. - scrive Essere animali, che ha appoggiato l'iniziativa dell'artista, strumento di grande sensibilizzazione a questo tema spinoso - Anche quando allevate “a terra” le condizioni non sono meno gravi e, in ogni caso, in tutte le tipologie di allevamenti la sorte per le galline è la stessa: il macello dopo che cala la produttività"
La mostra si configura come una narrazione in cui diversi episodi e autori si alternano e susseguono, intrecciando le ricerche dedicate all’immagine la sua frammentazione con autori quali Emilio Isgrò e Valentina Berardinone, per proseguire con la MEC Art di Gianni Bertini, Bruno Di Bello e Aldo Tagliaferro, il dialogo con la poesia visiva, la mail art e la performance con Mirella Bentivoglio, Maria Lai e Giuseppe Chiari fino alle ricerche linguistiche di Franco Vaccari. La mostra si completa affrontando la questione legata alla persistenza del paesaggio nelle identità e non identità dei luoghi con le opere di Luigi Ghirri e Marina Ballo Charmet, fino ai grandi cicli di produzioni fotografiche commissionati dal museo come il progetto Ex/post Orizzonti temporanei di Mario Cresci e Moltiplicazioni di Armin Linke.
Il tutto è impaginato, compositivamente “in un grande quadrato in cui si alternano motivi floreali e animali (uccelli e pesci) a maschere. L'aspetto dell'immagine della Medusa è tipico nei pavimenti a mosaico del s. II d. C. come segno di protezione degli abitanti della casa".
Per decenni gli archeologi si erano chiesti se la camera funeraria rivestita di pietra, scoperta nel 1999, contenesse quindi i resti di un uomo o di una donna. A causa della natura del terreno i resti umani erano consumati e l'apparato scheletrico si era quasi completamente dissolto nel terreno