"Un simile ritrovamento avvalora l’ipotesi che si tratti di un sito frequentato da romani benestanti, forse proprio di quella villa che è stata ipotizzata da altri" dice l'Unive . "In ambiente lagunare si tratta di un ritrovamento piuttosto raro, ad oggi abbiamo notizia di altre due gemme preziose ritrovate a Torcello e presso Barena del Vigno", afferma Beltrame.
Così, in un pomeriggio d'estate a Gardone Valtrompia, il legno scartato diventa un dono prezioso, una testimonianza di amore per l'arte e per la propria comunità. Un'opera d'arte che non solo emoziona e ispira, ma che trasmette un messaggio profondo: che l'anima generosa di un artista può dare vita a capolavori indimenticabili, lasciando un'impronta indelebile nei cuori di chi vi si avvicina
Gli archeologi di Sostratos: "Abbiamo scoperto una fossa, per il momento profonda circa 160cm (più o meno il doppio rispetto alle tombe dei dintorni), ricolma di vasi potori -accatastati l’uno sull’altro ed una anfora greco italica di piccolo modulo, questa posta singolarmente nella parte sud...". La spiegazione
Le terme trovate in questi giorni sembrano, come è stato detto durante la conferenza di presentazione, "troppo grandi per una dimora privata". E' possibile pensare che la domus fosse utilizzata per importanti ricevimenti? La casa sorse al di là delle prime mura difensive della città ed è strutturata come una tipica domus casa romana, con un cortile centrale circondato da un portico. È la più grande casa romana di Merida, ma i bagni ora scoperti sono assolutamente sovradimensionati rispetto alla reale - pur consistente - grandezza della casa.
L'edificio era dotato di un ampio impianto di riscaldamento a pavimento - ipocausto - di terme private, e di numerose stanze. In una di queste è stata trovata la lastra di bonzo. Numerosi i reperti recuperati.
Punta Linke è uno dei luoghi della memoria più alti d’Europa, una straordinaria testimonianza di quello che fu il fronte più alto della Grande Guerra posta al confine tra il Regno d’Italia e l’Impero austro-ungarico. Il sito, rimasto coperto dai ghiacci per quasi un secolo dopo la fine del conflitto, è emerso a seguito dei cambiamenti climatici degli ultimi anni
Un percorso ragionato tra opere di artisti quali Mario Sironi, Carlo Carrà, Giorgio Morandi, Felice Casorati, Arturo Martini, Giacomo Manzù, Mario Mafai, Renato Guttuso e molti altri che, nel periodo tra le due guerre, sostennero il Ritorno all’ordine, ovvero il richiamo alla figurazione senza rinnegare lo spirito delle avanguardie d’inizio secolo di cui erano stati fautori
Osservando i segni sulla pietra, gli archeologi ritengono che lo strumento passivo di levigazione possa essere utilizzato in particolar modo per la preparazione delle teste d'ascia, strumenti fondamentali per il disboscamento e, all'occorrenza, armi per la difesa personale. Probabilmente il polissoir fu utilizzato durante il neolitico, quando alcune comunità umane decisero di investire sull'agricoltura e l'allevamento, diventando stanziali.
La scperta durante lavori di ristrutturazione all'Archivio di Stato di Napoli. Al centro di questa gemma artistica ritrovata si trova un affresco raffigurante il Cristo morto tra le braccia di Maria; ai lati i santi benedettini Severino e Sossio, con pastorale e mitria, a testimonianza della ricchezza dell'iconografia religiosa che essa contiene. Ora andrà affrontata l'appassionante fase della datazione e dell'individuazione dell'autore.
Il ritrovamento di tesoretti, nelle ville romane, non è infrequente. Erano nascosti sotto i pavimenti, in fenditure dei muri o angoli della cantina. Punti dei quali, molto probabilmente, una sola persona conosceva l'esistenza. La morte dei proprietari o il loro allontanamento non ne ha permesso il recupero