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Scavi e che trovi? Terme romane “intatte” nel sottosuolo. La clamorosa scoperta di “bagni abnormi” accanto alla domus


di Federico Bernardelli Curuz
Straordinaria scoperta archeologica in Spagna, dove sono state portate alla luce terme romane di dimensioni abnormi rispetto ai servizi di una domus. Il ritrovamento è avvenuto in una città fondata da ex legionari romani.

Gli scavi hanno rivelato una scoperta archeologica incredibile e misteriosa.

Mérida, il luogo in cui è in corso lo scavo archeologico, è un comune che oggi ha 59mila abitanti ed è capoluogo della comunità autonoma dell’Estremadura. È posta sulla riva destra del fiume Guadiana, a 217 metri sul livello del mare ed è una delle città della Spagna più ricche di monumenti romani tanto da essere chiamata la Roma spagnola.

La città fu fondata nel 25 a.C. come colonia dai soldati veterani di Augusto delle legioni V Alaudae e X Gemina, da cui scaturì il nome originario di Augusta Emerita – il nome attuale, Mérida, deriva proprio dal latino Emerita -, e fu costruita in gran parte da Marco Vipsanio Agrippa, grande amico e genero dell’imperatore romano. La nuova città, grazie a consistenti investimenti, iniziò subito un periodo di grande splendore così da divenire, negli ultimi anni del regno di Augusto, una dei più importanti centri urbani di tutto l’Impero. Era situata sulla cosiddetta via de la Plata (“via dell’argento”), che univa la Cantabria alla Betica. Si dotò di un grande teatro, di un anfiteatro e di un circo.

Il ritrovamento di questi giorni è avvenuto nei pressi della cosiddetta Domus dell’anfiteatro, un edificio ampio del quale non si conosce ancora esattamente l’originario utilizzo.
Le stesse terme trovate in questi giorni sembrano, come è stato detto durante la conferenza di presentazione, “troppo grandi per una dimora privata”. E’ possibile pensare che la domus fosse utilizzata per importanti ricevimenti?
La casa sorse al di là delle prime mura difensive della città ed è strutturata come una tipica domus casa romana, con un cortile centrale circondato da un portico. È la più grande casa romana di Merida, ma i bagni ora scoperti sono assolutamente sovradimensionati rispetto alla reale – pur consistente – grandezza della casa.

“Stiamo scavando la continuazione della Casa dell’Anfiteatro – i cui limiti sono sconosciuti – per completare la cronologia dell’edificio, ma la cosa più importante è la scoperta di bagni fantastici di dimensioni enormi per quella che è una casa romana standard”, ha sottolineato l’archeologa Félix Palma durante la conferenza stampa di presentazione della scoperta. Lo scavo, che dura da sei mesi, vede la partecipazione dei tecnici del Consorzio Emeritense, di studenti di diversi centri di archeologia della Spagna e 8 studenti universitari dell’Università di Granada diretti da Macarena Bustamante.

L’area presenta ampie decorazioni parietali e pavimentali, tra cui lastre marmoree, modanature, pitture parietali e varie strutture sotterranee legate alle terme, tutte in ottimo stato di conservazione. Durante altri scavi sarà forse possibile trovare le vasche delle piscine?
Gli archeologi spagnoli ipotizzano che un così vasto impianto termale romano fosse stato pensato per numerosi invitati alle feste organizzate dal proprietario della casa, forse in connessione con i giochi dei gladiatori che si svolgevano nelle vicinanze.

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