Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz

Tesori recuperati in questi giorni dal relitto di una nave romana affondata tra Capraia e la Corsica. Trasportava vetri a tonnellate

Questa nave romana, probabilmente naufragata tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C., si trova ora ad una profondità di circa 350 metri nelle acque italiane, a poche centinaia di metri dalle acque francesi, tra Capo Corsica e l'isola di Capraia. Questo è uno dei rari esempi di una nave che trasporta un carico di diverse tonnellate di blocchi di vetro grezzo e migliaia di vasi di vetro soffiato. L'omogeneità del carico, la quantità di vetro e lo stile degli oggetti suggeriscono che questa fosse una nave proveniente da un porto mediorientale

Indagano una strada misteriosa, piena di leggende, che porta al nulla. E in fondo trovano i resti di un forte romano

“Nonostante la sua rilevanza, questo sito non è mai stato studiato ed è rimasto ignorato. Ad oggi, non è stato condotto nessuno studio sistematico che abbia cercato di scoprirne l'importanza storica”, afferma Vicente Alejandre, sindaco di Deza e membro del Centro de Estudios Bilbilitanos, anche lui membro del gruppo di ricerca

Selinunte. Scoperta ora sotto le dune della spiaggia una mega-struttura. Potrebbe essere il quartiere portuale dell’antichità

La scoperta è avvenuta durante dei semplici lavori di disboscamento e ripristino del Vallone del Gorgo Cottone, alla foce del fiume omonimo, lungo la riva occidentale; all’inizio è affiorato solo l’angolo di un blocco, il resto era sepolto sotto lo strato massiccio di sabbia e di vegetazione recente, probabilmente ammassata nel dopoguerra durante la sistemazione della zona dell’acropoli. L'archeologa Linda Adorno, responsabile della sorveglianza dei lavori, ha intuito subito l’importanza della struttura e ha fatto sì che fosse portata alla luce

Ritrovata in Umbria la villa di Claudio Tiberio Termodonte. Chi era quell’uomo? E cosa significano i suoi nomi?

Dal 22 giugno 2023 un team di ricercatori e studenti della University of Oklahoma è sulle tracce della villa in località Pian di Mealla, a Ficulle. La direttrice dello scavo è Susan Alcock coadiuvata sul campo da Joey Williams mentre Claudio Bizzarri coordina l'intero progetto, di cui è concessionario il Comune di Ficulle.

Scoperte in Arcimboldo altre figure nascoste. Anche Giuditta e Oloferne tra i simboli che compongono l’Inverno

L'individuazione di nuovi materiali iconici, portati alla luce dal nostro gruppo di ricerca, consente di affermare che Caravaggio concepì la scena come atto finale dell'uccisione di un toro, al termine di un rituale di morte, paragonabile a una tauromachia. Il toro è il possente Oloferne che, a causa del desiderio sessuale imperioso e della violenza che caratterizza i capi degli eserciti invasori, finisce per essere preda della sua stessa preda, Giuditta, che qui è concepita da Caravaggio come un matador, che finisce la bestia con la spada, recidendole la testa

Con scandagli elettronici identificata la presenza di grandi sale sotterranee e tunnel che portavano all’ “Inferno”

Al fine di verificare la tradizione locale secondo cui l'altare maggiore della chiesa cattolica nasconde l'ingresso al labirinto sotterraneo, sono stati indagati con metodi geofisici i patii e i gruppi di strutture intorno alla chiesa . Vari array di elettrodi e geofoni sono stati installati intorno alla chiesa per creare un'immagine 3D di ciò che potrebbe trovarsi sotto terra