Autunno profondo e dorato. Quali segreti furono utilizzati da Klimt per questo capolavoro. Li abbiamo scoperti

Nell'articolo, gli ingrandimenti consentono di vedere le singole pennellate. Egli si comportò in modo diverso rispetto ai colleghi impressionisti, pur tenendo conto dell'influenza reciproca dei colori

 

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di Redazione
Stile arte è un giornale di arte, cultura e archeologia – fondato nel 1995 e diretto da Bernardelli Curuz – che si distingue anche per un proprio Centro di ricerca indipendente nel campo artistico. Questo articolo è frutto, in sintesi,  delle indagini del Centro di ricerca stesso

[T]ra i migliori dipinti dedicati ai paesaggi tra autunno e in inverno, troviamo il Bosco di betulle dipinto da Gustav Klimt nel 1902. L’artista viennese sceglie un fotogramma ravvicinato che crea una tessitura verticale senza margini. Le linee pressoché rette e parallele delle betulle si traducono nell’ordito grigio-blu di un pannello altamente decorativo. Ogni elemento del bosco non sfugge a quel senso di ordine che presiede sempre le opere dell’artista viennese. Ciò che risulta molto interessante, sotto il profilo tecnico, è la modulazione del colore del sottobosco che assume un tono dorato fino a diventare oro, in alcuni punti. Il contenimento del fenomeno luminoso differenzia Klimt dagli impressionisti.

Le vibrazioni sono ridotte e diffuse con regolarità e occhieggiano simmetricamente dall’opera con riflessi aurei. L’artista non favorisce una ribollente condizione di luce – come avviene, invece in Monet, Pissarro, Sisley e Berthe Morisot – ma suscita un’emanazione aurea; le foglie sono evocate attraverso colori apposti attraverso piccoli segmenti di marrone, marrone-arancio, rosso-arancio, arancio, con la sovrapposizione altri segmenti blu, alcuni molto diluiti. Non appaiono invece quelle virgole e linee curve presenti nella maggior parte di dipinti di Monet. La scelta dei segmenti, oltre a rispecchiare l’idea di un senso di ordine superiore che presiede i dipinti klimtiani, ha la funzione di creare una stabilità della percezione e l’intersecazione ideale tra le linee verticali dei tronchi e quelle orizzontali delle foglie che sono cadute nel sottobosco. La presenza di ordinate rette verticali e di piccoli segmenti orizzontali evoca la struttura di un prezioso tessuto attraversato orizzontalmente da una trama con fili d’oro. Il quadro diventa pertanto, percettivamente, un morbido panno. (curuz)
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L’ANALISI CROMATICA E DELLA DIREZIONALITA’ DELLE PENNELLATE NELLA PARTE INFERIORE DEL DIPINTO

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Un ingrandimento della massa di foglie secche che appare in primo piano nell’opera di Klimt. L’analisi ravvicinata permette di comprendere le modalità di stesura cromatica. Klimt procede a partire da una tela bianca. Stende poi segmenti do pennellate brune o brune rossicce o arancio così da oscurare quasi tutti gli spazi a disposizione, esclusi alcuni elementi tondeggianti in cui lascia temporaneamente la tela bianca.Su questi tasselli di tela immacolata, che avranno la funzione di occhieggiare come pepite d’oro, Klimt stende una pennellata diluita di terra di Siena sbiancata. In un secondo momento interviene con il blu-azzurro, dato in sovrapposizione agli altri colori, pertanto in ultima mano. Completano il lavoro pennellate verticali di verde scuro e di nero con forti rifleessi verdi; il primo colore per evocare i residui ciuffi d’erba, il secondo per rappresentare rametti fradici di umidità. La somma di questo colori, alla distanza, produce un effetto oro

L’ANALISI CROMATICA E DELLA DIREZIONALITA’ DELLE PENNELLATE NELLA PARTE MEDIANA DEL DIPINTO

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Le cortecce delle betulle sono create a partire da tre colori – bianco, nero e blu – stesi sulla tavolozza. Klimt mescola nero e bianco per ottenere un grigio chiaro al quale aggiunge una punta di blu. Nelle diverse pennellate varia la quantità di bianco, per ottenere un colore luminoso. I distacchi di corteccia sono invece resi con blu e nero, rifinito, all’interno, da colpi di colore azzurro. I fusti più distanti vengono rischiarati, agendo su un azzurro più chiaro e più scuro, in alternanza. I segmenti della trama del sottobosco diventano sempre più corti. E ciò per dare il senso della prospettiva. Le foglie vicine al nostro occhio hanno una dimensione maggiore, mentre quelle distanti appaiono più piccole, come ben sappiamo. Klimt segue allora un concetto di prospettiva lineare, con segmenti che diminuiscono di dimensioni, avvicinandosi all’orizzonte. Torniamo con lo sguardo al quadro intero, in alto. Le macchie di muschio o di umidità sul tronco in primo piano, alla nostra destra, sono conferite utilizzando un impasto di nero e verde.

L’ANALISI CROMATICA E DELLA DIREZIONALITA’ DELLE PENNELLATE NELL’AREA SUPERIORE DEL DIPINTO

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Nella parte superiore dell’opera i colori diventano sempre più chiari. Nel grigio-azzurro della mestica viene diminuito l’apporto di nero. Le cime degli alberi, in luce, appaiono aranciate nella parte legnosa e verde gialle a livello delle foglie. Il cielo non è stato steso prima della realizzazione del quadro, ma “bucato”, al termine, tra le fronde, con bianco azzurrato
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Maurizio Bernardelli Curuz
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