[B]anksy, il più pagato artista di street art, s’è divertito un mondo. Ha finto di essere un anonimo artista ambulante. Ha esposto la merce sulla bancarella, esibendo un cartello sul quale stava scritto: 60 dollari. Tutto è avvenuto a New York, nel Central Park, accanto ad altri venditori che certamente non godono delle sue ricchezze. Così alcuni passanti si sono aggiudicati a un prezzo risibile – 60 dollari, appunto – opere che richiederebbero almeno – dipende dalle dimensioni – due o tre zeri in più.. A Banksy piace giocare e, soprattutto gli piace beneficare anonimi collezionisti, riversando su di loro una vera fortuna. Per di più questa notizia sta facendo il giro del mondo. Per cui, in modo indiretto, è tanta pubblicità. tre o quattro zeri in più.
Il pittore anarchico ha pubblicato un video di due minuti e mezzo , che mostra solo otto dei suoi quadri venduti, opere in bianco e nero, ma che recano il marchio del pittore, il palloncino a cuore rosso.
Prima un quadro è stato venduto a un uomo da Chicago, poi due a una mamma ( che negozia astutamente per acquistare due piccole tele ak prezzo di uno ) per i suoi figli, quindi altri due ad una giovane turista proveniente dalla Nuova Zelanda Incassi del giorno: l’equivalente – Banksy è inglese – di 420 sterline anziché 140.000. Verso sera, con diciotto opere invendute, l’artista chiude la sua bancarella e ricorda i volti degli acquirenti: il tizio di Chicago ha comprato il quadro perché sta sistemando casa e ha bisogno di mettere qualcosa alle pareti (e si calcola che lui abbia acquisito, per 60 dollari, un’opera del valore di 80mila sterline –
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