Aneddoti sull’arte

Andrea Mantegna – I volti nascosti nelle nubi e nei dipinti

L’artista utilizzò le nubi “umanizzate” come contrappunto semantico che conferiva ai dipinti un effetto straniante. Autoritratti, cavalieri vaporosi, volti inquietanti. Ecco i codici segreti che il pittore nascose tra nembi e cumuli
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Lo scrittore Victor Hugo fu un ottimo pittore. Usò, caffè, fuliggine, zolfo dei fiammiferi. Il video dei dipinti

Era capace di realizzare ricostruzioni architettoniche dettagliatissime, arabeschi e decorazione in punta di pennino, che univa poi a larghe campiture ottenute attraverso la diluizione del medium. Baudelaire, che oltre ad essere un sublime poeta, era un acutissimo critico d'arte, scrisse di Hugo-pittore: «Non ho trovato presso gli espositori del Salon la magnifica immaginazione che cola dai disegni di Victor Hugo come il mistero dal cielo. Parlo dei suoi disegni a china, perché è fin troppo evidente che, in poesia, il nostro poeta è il re dei paesaggisti.» (Baudelaire, Curiosità estetiche, 1868 — IX Salone del 1859, Lettere al signor Direttore della rivista francese VIII) Inizialmente i suoi lavori sono nettamente realistici, salvo poi acquisire una dimensione più fantastica con l'esilio e il suo confronto "mistico" con il mare.
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La curiosità. Perchè il presidente Kennedy diceva di essere cugino della Gioconda? La vicenda

E' il 12 Ottobre 1962, in New Jersey, nel corso delle celebrazioni del Columbus Day. Parlò del nonno materno, John Francis Fitzgerald detto ‘Honey Fitz’, sindaco di Boston e deputato al Congresso: “Mio nonno - disse Kennedy - ci diceva sempre che i Fitzgerald sono in realtà italiani, e discendono dai Geraldines, che vennero da Venezia: non ho mai avuto il coraggio di rivendicare questa affermazione, lo farò oggi qui …”. I Gherardini giunsero in Irlanda, questo è certo. Tommaso, Gherardo e Maurizio, figli di Gherardino, con Enrico II d'Inghilterra partirono alla conquista dell'Irlanda, dove avrebbero dato vita al ramo Fitzgerald, dei Conti di Desmond, Duchi di Limerik e Vice-Re d'Irlanda
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Francois Boucher – Louise O’Murphy, la ragazza bellissima amata da Luigi XV e Casanova

Aveva 15 anni, nel 1752 quando Marie-Louise O'Murphy (Rouen, 21 ottobre 1737 – Parigi, 11 dicembre 1814) posò nuda per il pittore Francois Boucher, in uno dei dipinti licenziosi del grande maestro rococò e, a partire dallo stesso anno, diventò (1752-1755) amante del re Luigi XV. Era figlia di una rivenditrice di abiti usati e prostituta, madre usa a concedere le proprie figlie al miglior offerente, ma con l'avvedutezza di conservarne la verginità per il miglior offerente, in futuro. E che Marie Louise fosse stata scelta dal sovrano per questo particolare ufficio, ossservando il quadro, o fosse notataa da un gentiluomo di camera del re Luigi XV, Dominique Guillaume Lebel o che entrambi i fatti si intrecciassero, come pare probabile, o sisovrapponessero, poca importa
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Dipinti e diagnosi: effetto cataratta sul ponte di Monet. Retinopatia sulle bagnanti di Degas

L'influenza delle patologie oftalmiche sulla pittura. Eppure da quei difetti, Monet indicò, più o meno consapevolmente - poichè, rimossa la cataratta, tornò a dipingere come prima - una delle vie che avrebbero portato alla pittura astratta
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Quando muoiono gli Dei. La Signora di Parigi vista da David, poi da Magritte

Madame Récamier di David e di Gerard è la bellezza eterna del Neoclassicismo. Una nuova Dea dalle carni incorruttibili. Ma 150 anni dopo René Magritte racchiuse la splendida modella in una bara surrealista. Come dire che l’eterno, anche per le divine, è solo un enunciato. O meglio: un errore di prospettiva.L’opera, alla quale Magritte pose il titolo Perspective de Madame Récamier - Prospettiva di Madame Récamier -, venne realizzata nel 1951, un anno dopo un analogo intervento condotto sul quadro Il Balcone di Édouard Manet, nel quale appariva, tra gli altri, la pittrice Berthe Morisot, musa e cognata dell’artista.
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La pittura testimonia il ghiaccio del 1709, quando si pattinava in laguna e il Garda era una piazza

Ma la parte giocosa dell'uomo e dell'infanzia seppe trarre risorse di divertimento anche da quel mese terribile, quando a Venezia, la popolazione stupita, si trovò a pattinare in Laguna, come testimoniano le cronache e un quadro di Gabriele Bella, pittore-cronista della Repubblica veneta, le cui opere sono conservate nella galleria Querini Stampalia. Le grandi ghiacciate, nel passato, creavano risorse per nuovi spazi, come avveniva da tempo a Londra che teneva, sulla lastra spessa del Tamigi, la Fiera del freddo.
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Lo scandalo di Madame X, lo spallino caduto nel ritratto di Singer Sargent. La correzione, la fuga. Il retroscena

Ci può sembrare eccessiva la riprovazione? Sì, probabilmente. Non era solo questione di uno pezzo di stoffa sceso scandalosamente lungo il braccio, ma quello che il marito di Virginie Amélie Avegno e il suo milieau di amici e conoscenti  ipotizzavano fosse avvenuto durante le posa e i lunghi giorni in cui i due si vedevano per il lavoro. E che quanto poteva essere avvenuto fosse sotto l'occhio costante di migliaia di visitatori, anche perchè il quadro è assolutamente imponente - due metri e mezzo di altezza per un metro di larghezza - e talmente vivo e sensuale e a grandezza naturale, la signora, da emanare una luce eroticamente trasgressiva
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Gli occhiali nell’arte dal Medioevo al Seicento, passando per Caravaggio

Un gioco, uno scherzo, una successiva aggiunta? Gli occhiali che irrompono da un quadro antico ci lasciano stupiti poichè sembrano non appartenere, nella forma a noi conosciuta, a secoli già lontani. Eppure sin dall'inizio, passato il periodo gotico che li conformava al gusto per gli angoli acuti, si giunse agli occhiali rotondi, dotati, come vediamo soprattutto nel dipinto seicentesco di Murillo, di un buon design. Segno di distinzione o, successivamente, di attenzione scientifica, gli occhiali delinearono progressivamente la figura dello studioso, del medico e del chirurgo. Ma in precedenza essi apparvero sul volto di apostoli e profeti. Ad indicare saggezza, vecchiaia e approfondimento. La storia delle lenti riparte del Medioevo. Pare che già al tempo dei Romani, comunque, chi presentasse difetti visivi potesse ricorrere a vetri in grado di correggere la messa a fuoco
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San Valentino nell’arte e nella storia. Un volto truce che celebra l’amore. Perchè?

Nell'iconografia nordica antica appare spesso collegato auna piccola figura sdraiata - un epilettico -e il suo volto è spesso deforme o scavato da profonde rughe, a causa della vecchiaia, poichè, secondo le fonti antiche, sarebbe stato ucciso all'età di 97 anni. La gravità del suo volto tendeva peraltro anche a sottolineare la gravitas della sua figura, che non poteva essere assimilata a a quella di una sorta di mezzano di faccende d'amore. Fu a partire dal Gotico francese e dal Cinquecento italiano che la sua immagine si ingentilì, assumendo i tratti di un giovane petrarchesco
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