I Greci avevano concesso l’apoteosi solo a semidei come Ercole, che si era guadagnato quella posizione con dodici fatiche, e non poterono negarla ad Alessandro, anch’egli, a suo dire, figlio di un dio. Romolo, l’ecista divinizzato, avrà, secondo Virgilio (Eneide VI, 786 e ss.) “cento nipoti, tutti celesti, tutti abitatori delle “superne vette” e tra questi evidentemente spiccava Augusto. Architettura, arte, tutto concorreva ad interpretare il desiderio di apoteosi. In Etruria, i templi, normalmente orientati verso Mezzogiorno, rappresentavano la proiezione sulla terra di una divisione sacra del cielo. A Roma si svilupparono raffinate decorazioni simboleggianti il percorso dell’anima, aerea e immortale, verso l’emisfero superiore
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Sviluppatasi in un lungo arco cronologico, tra l’età del Bronzo e gli inizi dell’età del Ferro (XVII-IX sec. a.C.), la civiltà nuragica, che prende nome dal singolare e imponente monumento che la caratterizza, il nuraghe, spicca nel panorama dell’Europa antica per varietà e ricchezza delle sue manifestazioni culturali. Tra XVII e XIII sec. a.C. l’occupazione sistematica e capillare del territorio portò all’edificazione di migliaia di nuraghi sia semplici che complessi, distribuiti in sistemi insediativi costituiti da un numero variabile di torri, di abitati e di luoghi di culto funzionali al controllo delle risorse
Un viaggio tra le immagini della pittura egizia, attraverso le fotografie e i video che mostrano, in sintesi, i diversi nodi semantici dell'arte dell'antico Egitto. Un'arte che, anche sul bidimensionale, mostra un alto grado di idee e di tecnica. L'osservazione di questi dipinti rafforzò il desiderio di svolta di Paul Gauguin, che intendeva favorire il passaggio a modalità di espressione non "fotografiche" e non aderenti pedissequamente al realismo, di matrice positivista e borghese. Gauguin giunse anche a rielaborare modalità impaginative egizie. La sontuosità delle decorazioni utilizzate, in oro, da questo popolo confluirono invece nell'ampio bagaglio di citazioni di Klimt
Pompei è un infinito laboratorio di ricerca, non solo per la sua estensione e per la sua importanza nella parte meridionale italica dell'impero, ma perchè la situazione è rimasta "pietrificata" e conservata per secoli, bloccando nella morte, come in un sortilegio, un'intera città. Con le tecnologie 3d e lo scanner è oggi possibile ricostruire anche i volti degli abitanti, che dimostrano, pur con quelle che saranno state le differenze sociali e la presenza di schiavitù, un crogiolo di genti che è poi alla base della popolazione italiana di oggi. Come vedremo, tra i defunti appare anche un uomo dell'Africa interna, ben distinguibile per il naso camuso. Le operazioni di "identificazione" hanno dato ottimi risultati. E proseguono
Un team interdisciplinare guidato dall'Università di Melbourne in Australia ha ricostruito il volto di una testa mummificata di una giovane donna egiziana che era stata conservata per un secolo nella cantina dell'ateneo, per decenni, dopo essere stata donata da qualcuno che l'aveva acquistata nel Paese nord-africano
Grifi, Chimere, Gorgoni, Centauri, Sirene, Satiri, Arpie, Sfinge, Minotauro, Tritone, Pegaso, Scilla e l’Idra di Lerna sono rappresentati su oggetti di tipologie diverse: sculture, terrecotte architettoniche, vasellame, armi, affreschi e mosaici di diversi ambiti culturali e cronologici, dall’Oriente alla Grecia al mondo etrusco, italico e romano.
Tra i duecento 200 provenienti dagli scavi di Cortona dai quali emerge con forza il ruolo della donna, protagonista all’interno della struttura sociale etrusca sia nelle sue prerogative di filatrice e tessitrice, che come garante degli equilibri di potere della società.
Curiosi sono, inoltre, gli elementi per collare usekh in fayence, che, portati da uomini e donne, erano tra gli ornamenti personali più diffusi in Egitto; la loro forma a “grappolo d’uva” si ritrova anche in lunghe file di inserti parietali di palazzi e templi, come motivo decorativo a simboleggiare la rigenerazione. L'iconografia e l'archeologia ci consentono di capire com'erano fatte le anfore -rivestite internamente da materiale impermeabilizzante per conservare il vino - e la diversificazione dei contenitori, in forme e grandezze, a seconda delle fasi di fermentazione e di invecchiamento
Un altro fuggiasco portava invece con sé una cassettina in legno e bronzo con 40 monete d’oro e 175 in argento, anch’essa esposta. Al momento dell’eruzione nel 79 d.C. due adulti e un bambino cercarono riparo nel sottoscala di uno degli ambienti di servizio della lussuosa Casa del Bracciale d’oro. Le vittime che in questo ambiente trovarono la morte, sono commemorabili attraverso i calchi esposti
Giudicate voi, dagli indizi e dalle immagini di questo filmato, spuntato dal web e, molto probabilmente, proveniente dall'America latina, come par di capire dalle persone che compiono la ricerca e dallo stile del manufatto che - forse - viene ritrovato o "fatto ritrovare". Tombaroli in azione? Oppure qualcuno che intendeva accreditare, con un video, un ritrovamento? Trasformatevi in investigatori. Ciò che appare strano sono i tempi nei quali viene messa in scena il presunto ritrovamento... Scrivete la vostra analisi sulla nostra pagina facebook