Alcune artiste attive nei primi decenni del XX secolo trasformarono i tradizionali lavori femminili in opere d’arte. E ciò fu provocazione. L’ago al posto del pennello, a dimostrazione che l’artista può utilizzare qualunque mezzo per esprimere la propria realtà creativa, anche passando attraverso gli utensili che, in qualche modo erano simbolo della loro sottomissione
Ajaccio, con una mostra, ha esaminato il ruolo di questa donna - un tempo ritenuta soprattutto "capricciosa", ma in realtà dotata di una forte personalità e di idee ben chiare - come promotrice di arti, di concerti, di manifatture. Moltiplicando le commissioni dei ritratti ai più grandi maestri del suo tempo - Gérard soprattutto, ma anche Isabey, Vigée Le Brun, Ingres - Caroline si propose di diffondere la propria immagine in prospettiva della politica dinastica. Questa giovane donna si circonda di musicisti e designer, riformulando gli interni delle sue residenze di Parigi
Il nome origina dal bacio "casto" che due amanti si scambiano in uno dei quadretti (in foto) di banchetto che decorano il triclinio della casa, con annesso panificio. Si trattava infatti dell’abitazione di un ricco panettiere e all’interno della domus sono visibili oltre al forno del panificio, splendidamente conservato, con le annesse macine anche le due stalle con i resti di sette animali. Ancora non integralmente esplorata, Vittorio Spinazzola nel 1912 aveva iniziato l'indagine della facciata con il balcone con colonnato, poi danneggiato nel bombardamento del 1943. Lo scavo è proseguito, a più riprese, dal 1982 fino al 2004, con un ampio progetto di restauro e valorizzazione
Oggetto di un culto paragonabile a quello che, nella seconda metà del Novecento, fu riservato a Marilyn Monroe, Sara Bernardht, grande attrice e donna che, in gioventù, riluceva di un'intensa bellezza, fu ritratta da artisti di livello - tra i quali Boldini - e celebrata da scrittori e poeti per la sua avvenenza e per l'intensità interpretativa.
Era figlia di Giovanni Andrea Sirani, assistente principale Guido Reni, ottimo pittore al quale il destino aveva riservato l'impossibilità di continuare a dipingere a causa di una forma di gotta che lo aveva colpito, oltre ai piedi, anche alle mani. Elisabetta, che si era formata nella bottega del padre, prese le redini dell'impresa paterna e la volse al femminile, chiamando a lavorare giovani colleghe, tra le quali la pittrice Ginevra Cantofoli
“Pochi sanno che da ben più di cinque secoli Firenze è un vero e proprio centro per l'arte al femminile” spiega Jane Fortune, fondatore e presidente di AWA. “Le opere di artiste donne che abbiamo ritracciato e censito nei musei e chiese di Firenze sono più di 2.000. Sono una parte ‘invisibile’ della storia dell’arte, che necessita di essere restituita al pubblico. Plautilla Nelli ha aperto la strada ad altre donne della sua epoca e ha goduto di un successo senza precedenti. È l'ispirazione il vero stimolo della nostra missione: dare voce alle donne artiste del passato. Grazie a questa mostra, Nelli non sarà più tra le artiste ‘invisibili’”. La mostra realizzata dagli Uffizi
Nell'ambito della cultura russa esiste un filone iconografico ricorrente che raccorda figure evanescenti femminili, che si librano come lievi spettri, con l'assoluto naturale di grandi pianure e foreste. Si ritiene che la matrice delle suggestioni sia legato alle comunità di origine tedesca presenti a ovest dell'ex impero sovietico, che esplicitavano la propria cultura di derivazione romantica attraverso la leggenda della Sposa prussiana, una giovane, splendida donna, che muore, viene sepolta ma il cui cadavere sparisce misteriosamente. Essa così riappare nelle foreste e nelle vaste piane per riaccedenre con la propria melanconica bellezza l'idea dell'eternità dell'anima, della bellezza e del sogno di un popolo, come quello prussiano, che non sarà schiacciato dai russi. In questi territori narrativi si dirige la fotografa moscovita Katerina Plotnikova (1987).
Nata nel 1975, a Oxford, Ione Rucquoi è una fotografa e artista concettuale che lavora molto sull'ossessione e sul rapporto irrisolto tra le giovani donne e il corpo.La libertà di sentirsi e di osservarsi, pare diventare un incubo legato alle interiora e a quanto la bellezza dell'epidermide nasconde. Anche l'angelicazione della maternità si trasforma nel sogno inquieto di partorire figure-altre, creature mostruose. Testimonianza delle enormi difficoltà di autopercezione di un equilibro tra la parte culturale e quella materiale, il tema è antropologicamente centrale nei nostri decenni - viene esplorato anche da Vanessa Beecroft - e perfettamente narrato da Rucquoi affinchè possiamo riconoscerlo e distaccarcene, in direzione di nuovi contrappesi.
L’atmosfera, all’apparenza serena – sul fondo si muove, accarezzando la superficie di un laghetto, un gruppo di anatre mentre, poco distanti, due cervi si abbeverano -, nasconde però una doppia insidia. L’attenzione dell’osservatore è immediatamente attirata dalla figura in primo piano, quella di Susanna, che, in virtù di un utilizzo della luce sapientemente studiata da Tintoretto, risplende nella sua carnagione chiara – che prevale su una vegetazione ombrosa – simile ad una dea pagana più che ad un’eroina biblica
ICONOLOGIA - L'intensità dello sguardo sospeso tra sogno e realtà, esiliato e racchiuso in una dimensione interiore che si dipana attraverso i percorsi della mente...