Fu allievo di Andrea del Sarto, ma la sua formazione si svolse in maniera piuttosto autonoma. Partendo dalle costruzioni equilibrate del maestro, ne forzò le forme esprimendo un mondo inquieto e tormentato. Il 26 febbraio 1517 fu immatricolato nella Compagnia di San Luca tra i pittori. Risale al 1521 l’opera considerata il suo capolavoro: la Deposizione di Volterra. Dal 1523 al 1527 fu a Roma alla corte pontificia di Clemente VII, che lasciò per sfuggire al Sacco della città, durante il quale subì diverse disavventure. Trovò accoglienza prima a Perugia, poi a Borgo San Sepolcro e ad Arezzo. Nel 1529 l’artista si stabilì a Venezia, ospite di Pietro Aretino. L’anno seguente raggiunse Parigi, dove iniziò a lavorare al servizio di Francesco I
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Nuove importanti ricerche, che dovrebbero scaturire in una grande mostra europea, sono in corso sugli esordi di El Greco, rispetto al "bilinguismo" pittorico iniziale e l'influenza che lo stesso ha avuto sui dipinti della maturità. Un viaggio, quello dell'artista, che prende il via dalle coste cretesi e che, passando attraverso i principali centri del rinascimento italiano, si conclude nella città di Toledo, in Spagna
Francesco Primaticcio esportò nella reggia francese il modello decorativo delle corti padane. Nella sua memoria stava il maestro Giulio Romano con l’esemplare palazzo Te e l’approccio globale ai problemi architettonici e decorativi. Ammorbidì il gusto antiquario italiano, piegò elegantemente la propensione grottesca per contribuire alla creazione di uno stilnovo cortese