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La sorellina della Ragazza con l’orecchino di perla di Vermeer. Sosia o stessa modella?

Le somiglianze tra le due modelle di Vermeer sono notevoli. Era la stessa giovane donna? Era una sua sorella, magari impegnata nella stessa casa con mansoni di servizio? E' difficile poterlo dire, anche se gli elementi somatici sono molto convergenti verso uno stesso ceppo. A questo può aver contribuito l'invarianza degli elementi strutturali cioè il modo in cui il pittore reitera nel tempo, ad esempio, la costruzione di un volto. Ma qui gli elementi di convergenza sono numerosi, al punto che le lievi discrepanze parrebbero frutto di una lieve variante fraterna dello stesso corredo genetico. O, altro caso, la modella è sempre la stessa. Con qualche lieve variante. Nessuno, probabilmente, potrà mai stabilirlo. Non ci resta che far lavorare la nostra capacità analitica, come in un rebus Johannes Vermeer (Dutch, Delft 1632–1675 Delft) Study of a Young Woman, ca. 1665–67 Oil on canvas; 17 1/2 x 15 3/4 in. (44.5 x 40 cm) The Metropolitan Museum of Art, New York, Gift of Mr. and Mrs. Charles Wrightsman, in memory of Theodore Rousseau Jr., 1979 (1979.396.1) http://www.metmuseum.org/Collections/search-the-collections/437879
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Tecnologie militari aprono le porte alla Golden Era archeologica. Quali sono le novità in campo

Dal rilevamento satellitare ai robot. Invece di rimuovere accuratamente uno strato alla volta per documentare e analizzare i siti nel corso degli anni, l'uso di scanner consentirà virtualmente di scavare i siti in poche ore, a distanza, connessi, senza intaccare lo stato dei resti archeologici o dell’ecosistema che li costudisce
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La lavandaia e il prete. La barzelletta pornografica scritta da Leonardo da Vinci

Tra i materiali e gli appunti che Leonardo accumulava figurano anche alcuni raccontini che hanno la valenza di barzellette. Sono le cosiddette facezie. Ne proponiamo alcune, nella redazione originale, con la versione in italiano contemporaneo per favorirne la comprensione. Il riso e il sorriso sono, anche per Leonardo, tratto distintivo dell’umanità e intensa espressione dei moti dell’anima
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Cosa significa l’immagine di una donna che cavalca un uomo?

Il tema iconografico è ricorrente in numerosi palazzi e castelli italiani. La stratificazione dei significati - e pertanto la polisemia - contempla l'analisi di un'allusione più apertamente erotica, venata da un'idea di ribaltamento dei ruoli sessuali, percorsa da una vena sado-masochista. Così la libido assale in tarda età: a San Gimignano il crollo amoroso di Aristotele è rappresentato in opposizione ai leciti piaceri dei coniugi. La leggenda divenuta pittura trae origine da un racconto che ricostruisce la vendetta di Alessandro Magno sul maestro troppo vigile nei confronti della morale. L’allievo trova una prostituta, e per l’erudito è umiliazione. Anche se, alla fine, la retorica lo salverà
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Come Monet, per far vibrare le sue tele, inventò il linguaggio stenografico della luce

Catturare la realtà attraverso segni stenografici e telegrafici. Maurizio Bernardelli Curuz sottolinea la relazione tra la pittura di Monet e il diffondersi della stenografia e della telegrafia. La scrittura rapida e sintetica della stenografia contribuì a suggerire al maestro modalità diverse di captare e di restituire all'osservatore il brulichio della moltitudine dei fenomeni luminosi? monet albero luce 2
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Memento mori a Pompei, cosa significa la farfalla?

La ruota è la fortuna. La fortuna della vita. Essa gira fino a quando l'uomo è vivo e può sospingerlo, per puro caso o per qualche piccolo merito, orientandone il corso, verso la ricchezza - rappresentata dal bel mantello, alla nostra sinistra o verso la povertà (gli abiti rudi, la bisaccia, il bastone del povero e del vagabondo). Comunque sia è sempre il caso, considerata la circolarità della ruota, a creare una fortuna - anche economica - all'individuo o a costringerlo nella povertà assoluta.
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Le tele dei maghi e delle streghe, ritratti dal vero. Testimonianze pittoriche dell’occulto

I processi per stregoneria vengono celebrati in Italia - e soprattutto nel settentrione - tra la fine del Quattrocento e il Cinquecento, periodo che coincide con il fenomeno rinascimentale e con il Manierismo. Ciò significa che gli artisti, rappresentando streghe, demoni o personaggi mitologici sinistri - non occupavano tanto zone immaginarie o fantastiche, ma trasferivano spesso sulla tela o sulle tavole immagini desunte dalle voci popolari o diffuse dai sacerdoti o provenienti dagli interrogatori processuali. Le fonti erano pertanto molto vicine. E tutta la società dell'epoca era fortemente permeata da una visione magica del mondo, che si intersecava con le acquisizioni scientifiche reali
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"Tu non hai sale in zucca!" Perchè si dice? Da cosa deriva? Le immagini, la pittura, la storia

La scoperta dell’America portò nel vecchio continente l’antenata della zucca di Halloween e numerose altre varietà; ma Europa e Asia conoscevano già, da tempi antichissimi, la Lagenaria, una zucca di piccole dimensioni, somigliante a una fiaschetta ( o forse dovremmo dire che per la forma della fiaschetta di vetro ci si ispirò alla lagenaria?) . Almeno dai tempi dei Romani, questo frutto asiatico ed europeo veniva consumato dal popolo che lo svuotava della polpa – poi lessata o cotta nel forno, accanto al pane- e ne trasformava la scorza in contenitori leggeri e impermeabili
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