Erano una coppia splendida. Lei giovane radiosa, sorridente, creativa; lui magro, con i capelli ormai bianchi, ma un vigore tutto giovanile. L'immagine di Max Ernst ha probabilmente schiacciato, in anni di maschilismo, quella della moglie, Dorothea Tanning (Galesburg, 25 agosto 1910 – New York, 31 gennaio 2012). Pittrice, poetessa e scrittrice statunitense, ha disegnato anche dei costumi per balletti e per il teatro e si è inoltre dedicata alla scultura. La qualità delle sue opere surrealiste è altissima, al punto che le sue quotazioni - come potremo vedere in fondo alla pagina - sono salite, superando il milione di dollari per un dipinto. Straordinaria pittrice, sotto il profilo della tecnica, Dorothea svolse un ottimo, inappuntabile lavoro sulla psiche femminile, e sulle sue ossessioni nascoste
La rappresentazione di Diana è molto spesso servita, a livello simbolico, a raffigurare la purezza sessuale delle monache, come accade nella stanza della Badessa, a Parma. La luna, insomma, come canterà Maria Callas, e' una casta diva, una casta dea che non potrà mai conoscere l'abbandono erotico Numerose sono le versioni del mito greco. Ma ciò che a noi interessa è il significato allegorico di questi dipinti, chiamati a rappresentare amori impossibili, alimentati nonostante la distanza. Secondo una delle versioni più note - e semplici - del mito di Endimione, fu la sua bellezza ad attrarre Selene, la dea della luna, che si innamorò di lui. Per poterlo vedere per sempre gli diede il sonno e la giovinezza eterni
Il profumo dell'uva, del vino, delle mele si uniscono, nell'aria fresca e pura, al sentore di resine. Placida Romtantikstrasse austriaca. Vi sono pochi luoghi al mondo così tranquilli, lindi, gioiosi, riservati, musicali, pittorici, ricchi di cultura architettonica, musicale, libraria e materiale. Non ci sono luoghi così pittoreschi, lungo una strada che si dipana morbidamente, senza urgenze, tra vigneti, castelli, abbazie, piccoli borghi, laghi con salici nei quali si specchiano antiche abitazioni. Unisce, tra colli e pianure, la Salisburgo di Mozart e delle millenarie miniere di sale, alla Vienna eterna. Il sale portò ricchezza e civiltà. Luoghi sui quali brillano migliaia di infinite bellezze, che raggiungono anche le tavole
Quando arrivò in Galizia trovò molti elementi in comune tra quella terra e il suo luogo d'origine. Un posto strano, con gente malinconica e silenziosa e rimase a Muxía. Costruì la propria casa aiutato dai vicini e conobbe Paz, che sarebbe diventata sua moglie. Sotto il profilo artistico, osserveremo alcuni dipinti che rinviano a Klee - nella prima parte del filmato - e un progressivo instaurarsi di un profilo onirico più orientato al sogno lieve, mitologico, come luogo di instabilità del bello, con situazioni edeniche simili a quelle di Chagall
I quadri più intensi di Emilio Longoni si riferiscono all'infanzia, ai giochi, ai momenti trasognati vissuti dai bambini e resi con una notevole penetrazione psicologica. Nel bambino egli vede ciò che siamo in potenza ma al tempo stesso quanto abbiamo perso in chiaroveggenza passando attraverso le porte strette dell'adolescenza e dell'età adulta. Il giardino perduto è in fondo è quello. Emilio Longoni (1859-1932) nacque a Barlassina il 9 luglio 1859, quarto di dodici figli. Sin da bambino provava una grande passione per la pittura. Dopo aver finito le elementari, fu mandato a Milano per lavorare. Dal 1875 al 1878 frequenta l'Accademia di Brera, dove ha ricevuto molti premi
Certo che l'immagine di questa bella ragazza, con il trucco, diventa terrifica. Una sorta di squalo o di animale preistorico carnivoro. La immaginiamo mentre cammina nell'oscurità? Il trucco è realizzato perfettamente. Chi vuole divertirsi a costruire la dentatura, sagomando legnetti o bacchette dei ghiaccioli, può farlo, tenendo conto che la base del dente deve avere una forma di T perchè stia stabile nella cerniera sottostante. I denti possono poi essere inseriti nel supporto con colla a caldo, senza toccare la pelle, naturalmente. Oppure si può andare in internet e cercare queste dentature, già pronte
Un anello d'amore platonico. Un ricordo inscritto nei castoni. E' il gioiello che un Napoleone 17enne regalò a una 25enne, Caroline du Colombiere, aristocratica soave, dolce e romantica. Ma nonostante il rapporto tra il futuro Napoleone e lei fosse rimasto intenso e inespresso, come le passioni adolescenziali, ancora circondate dal pudore e dalla timidezza, quell'immagine di una giovane donne sorridente e di un albero di ciliegie mature, si riaffaccio nel ricordo dell'ex imperatore, a Sant'Elena. Lo scrisse nelle sue memorie
Gli spazi esterni di Palazzo Ducale accesi con le opere luminose di importanti artisti italiani e internazionali. Gli autori invitati a confrontarsi con i prospetti medievali e rinascimentali della residenza gonzaghesca sono stati Donatella Schilirò, Federica Marangoni, Nicola Evangelisti, Massimo Uberti, Edward Shuster + Claudia Moseley, Marco La Rosa, Davide Dall’Osso, Romano Mantovani Boccadoro, David Dimichele, Fardy Maes. L’iniziativa ha fatto seguito alla prima esperienza di Art Light nel 2016 che, con la mostra intitolata “…e quando il sole cade, la città si accende”, ha regalato a Mantova un nuovo e originale skyline impreziosito da sculture luminose che occhieggiavano nel loggiato della Cavallerizza
altezza notevole, barba riccia, muscolatura molto sviluppata. Impugna molto spesso una clava, come gli uomini primitivi. Per questo particolare non va confuso - nell'iconografia - con l'uomo selvatico dell'Italia settentrionale, strano personaggio dal corpo interamente peloso, con il quale è forse imparentato. Per certi aspetti è il parente nobile di Priapo, il protettore dei giardini e delle proprietà terriere. Priapo difendeva le aree con l'immenso pene. Probabilmente si preferì, nelle decorazioni molto successive, utilizzare la clave di Ercole piuttosto che l'imbarazzante pene di Priapo. La mostra a Venaria reale
Scopri come sono stati fatti gli arazzi ai tempi di Luigi XIV e sono ancora realizzati oggi. Esplora il processo di tessitura a mano di arazzi presso la Manifattura dei Gobelins a Parigi, dove le tecniche storiche risalenti al tempo di Luigi XIV vengono utilizzate per realizzare opere d'arte contemporanea. Persino i colori vengono prodotti con bagni che utilizzano le stesse sostanze naturali di un tempo. Le manifatture Gobelins hanno saputo conservare, in tutto, la lavorazione dalla quale furono rese notissime in tutto il mondo. L'arte contemporanea è tornata ad utilizzare questi centri per opere di altissimo livello