Negli anni sessanta del Quattrocento Antonello da Messina maturava definitivamente acquisizioni ed esperienze di cultura figurativa fiamminga, da Van Eyck a Petrus Christus, esperienze che determinarono opere come il ritratto del Museo Mandralisca. Dinanzi a questo capolavoro assoluto, il problema della collocazione cronologica è di notevole importanza
Leggi tutto Perché è un capolavoro il sorriso dell’Ignoto marinaio di Antonello da Messina?Il direttore spirituale di Costanza Colonna, protettrice del pittore, ideò la notturna, spettacolare processione del Venerdì santo e fu responsabile del"teatro di statue" del Sacro Monte di Varallo. Le suggestioni di quelle immagini che avrebbe portato con sè a Roma. Maurizio Bernardelli Curuz incontra Claudio Bernardi, docente di Storia del teatro e dello spettacolo e di Antropologia del teatro
Leggi tutto Caravaggio – Teatro e Sacri Monti gli suggerirono la radicale svolta "fotografica"Lo sforzo maggiore per la pittura del primo Rinascimento - già peraltro affrontato, con scarsi esiti, dagli allievi di Giotto - fu rendere i moti dell'anima, le emozioni, i caratteri delle persone dipinte. Mentre, infatti la scultura gotica, contando anche sulla possibilità di calchi dal vero, poteva rendere gli effetti lancinanti del dolore, il mutamento di un volto che grida, l'angelicità di un sorriso, il movimento raffrenato di una persona che parla, la pittura si trovò in difficoltà poichè le espressioni richiedono un lavoro sulla tridimensionalità dell'immagine. Il riso e il sorriso, soprattutto, costituirono un notevole problema anche per Leonardo, in quanto queste espressioni modificano notevolmente l'assestamento delle strutture muscolari del volto
Leggi tutto Quando il sorriso è un effetto speciale. Perchè fu così difficile realizzarlo? MantegnaCon il passare del tempo e l’entrata del quadro nel mercato internazionale, si perse cognizione che lo stesso fosse l’autoritratto di Van Eyck con la moglie incinta, nella stanza nuziale. La frase sul muro e le condizioni della donna fecero reputare che si trattasse di un’opera legata al tradimento erotico.
Leggi tutto Arnolfo, il santo dei mariti cornuti. Van Eyck e la signora gravida, il mistero nel quadroQuelli che compaiono sullo sfondo dei dipinti del maestro rinascimentale non sono paesaggi
simbolici o immaginari, ma alture e vallate del Montefeltro. I luoghi individuati da due studiose con l’ausilio del computer e di analisi geomorfologiche
Leggi tutto Piero della Francesca – I paesaggi svelati alle spalle di Federico di MontefeltroL'ARTE E L'ESOTICO - San Maurizio era il capo del drappello di soldati cristiani uccisi, ai tempi di Diocleziano, nella famosa strage della legione tebana. Era originario dell’Africa (il nome stesso rimanda all’essere moro, di provenienza cioè “mauritana”)...
Leggi tutto Maurizio, santo guerriero dalla pelle color dell’ebano. 22 settembreIl cane in pittura simbolo di fedeltà? Non solo. Quando compare tra le braccia o in grembo
d’un personaggio femminile l’allusione erotica si fa spesso palese. Come nelle opere di Tiziano e di Pitati. La Dama di Polidoro da Lanciano è sicura di sé al limite della sfacciataggine, lancia quasi una sfida nei confronti dell’osservatore, stringendo provocatoria un cane che sentiamo ineluttabilmente al di là dello spazio a noi riservato
Leggi tutto Il miglior amico delle donne. Sottintesi nei quadri, tra i cani e le padroneUn quadro tragicomico, come un melodramma. Un conte tedesco, nei panni di Febo, gioca a tennis; fa un lancio lungo e uccide il suo giovane amante nelle vesti di Giacinto. Una metafora per piangere la fine di un rapporto e dichiarare la propria colpa
Leggi tutto Quando Tiepolo dipinse una racchetta e la fine di un amore tra uominiMolti pittori nordici produssero un’arte che nel compiacimento dell’orrido, del deforme o del falso paradisiaco raggiungeva atmosfere di subdolo fascino. La rappresentazione del Male era strumento
per indicare la via della Santità
Leggi tutto Comico diavolo, il Maligno nella pittura medievale. Perchè il diavolo è un insetto Ganimede, figlio del re di Troia Troo, giovane di grande bellezza, conquistò Giove, che, innamoratosi di lui, si trasformò in aquila e lo rapì, portandolo con sé sull'Olimpo e facendo di lui l'immortale coppiere degli Dei. Questo amore, di chiara natura omosessuale, fu molto celebrato nell'antica Grecia, a dimostrazione della sua legittimità e naturalezza all'interno di quella cultura. Tale mito ebbe poi molta fortuna, al punto che Ganimede venne presto identificato in astrologia con la costellazione dell'Acquario
Leggi tutto Michelangelo – Soggetti omosessuali nell’arte, a partire da Ganimede