Se la rifondazione della cultura anamorfica è soprattutto italiana, gli sviluppi avverranno in altri Paesi europei...
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Sempre alla sfera simbolica sono da ricondurre le iconografie scelte per decorare questi splendidi manufatti. I temi, ¬riproposti su oggetti in materiali diversi, erano per lo più attinti dalla storia antica e dalla letteratura e volti a esaltare le virtù muliebri di purezza, obbedienza e fedeltà, qualità all’epoca ritenute essenziali per una moglie. Per il desco da parto e le stoviglie in maiolica destinati alla puerpera si prediligevano, invece, scene di nascita riprese da quelle di ambito sacro in modo da sottolineare la buona riuscita del parto e l’incolumità della madre.
L'esibita medaglia di Cosimo il Vecchio è il cardine semantico dell’opera stessa, che assegna all’effigiato forza e potestà nell’ambito di un contenzioso aperto e finalizzato, dopo le sentenze civili che avevano riconosciuto al ramo cadetto diritti economici a loro negati dal Magnifico, a una possibile sostituzione della linea dominante in ambito mediceo
Le donne erano represse dalla società, non potevano avere carriere lavorative, si bruciavano le streghe. Ma a partire dal Cinquecento, pur parzialmente protette nelle botteghe dei genitori o dei fratelli, avviano carriere di livello. Resta comunque una competizione accesa, la libertà limitata e, come avvenne per Artemisia Gentileschi, lo stupro e l'inganno sentimentale. Per questo, spesso, esse maturano odio nei confronti del mondo maschile, perchè pur lavorando accanto agli uomini non hanno gli stessi diritti
Osservarono le tele del maestro che aveva dipinto per Rodolfo II, imperatore e alchimista. I frutti che compongono le figure rappresentano l’en to pan, l’uno nel tutto della tradizione alchemica. Il caso delle opere di Antonio Rasio, conservate alla Pinacoteca Tosio Martinengo di Brescia
Così la pittura riuscì ad evocare realisticamente elementi che non potevano essere dipinti, come i suoni, gli odori e le atmosfere psicologiche che dominavano gli ambienti delle scene. Il caso delle voci spaventose dei Giganti di Giulio Romano, le urla laceranti di Leonardo, il raccordo con la statuaria antica