L'artista insignito insignito del Premio finalisti del Nocivelli 2018: "Le mie gabbie vuote sono ossimori concettuali che raccontano, per contrasto, di voli liberi di uccelli e di uomini in rapporto panico con la natura. ''Stormo'' ferma il momento di massima libertà di movimento degli uccelli con il paradosso della gabbia. Gli elementi geometrici ci presentano un'installazione dove un gioco di pieni e vuoti, forme e non forme fanno vibrare lo spazio sospeso nel tempo e nel luogo. Il lavoro nasce come un bassorilievo composto da sagome piatte in rete metallica ritagliate e sovrapposte ma che nell'opera finale assumono un volume plastico formato dalla profondità degli elementi. Il mio lavoro riesce nel momento in cui si disgrega nello spazio confondendosi con le sue ombre".
L'intersezione tra vegetale, minerale e umano produce le sculture Giuseppe Penone, artista e scultore italiano, esponente della corrente dell'arte povera, che vive e lavora a Torino. Egli fa parte del movimento italiano che ha utilizzato materiali inusuali o di scarto per avviare a una ricerca collocata tra psiche - individuale e universale . e materia, in una sorta di meditazione francescana attorno al mondo e alla sua struttura. Penone è certamente l'artista del gruppo che più si avvicina alla land art. Nasce a Garessio, in provincia di Cuneo, il 3 aprile 1947 e i boschi attorno al proprio paese iniziano a fornirgli immagini di nodi vegetali, di pietre avviluppate dall'albero in crescita e sollevate da terra. Al tempo stesso riceve un forte imprinting osservando l'attività di contadini e giardinieri che intervengono sulla natura in un equilibrio prodotto da un paziente lavoro di interazione
Così l’artista Roberto Ciroli narra della sua opera: “ Una traversata lunga una vita in equilibrio sul filo rosso dell’esistenza.Colore ambivalente, rosso come il sangue fonte di vita, come il minio apotropaico sui fianchi delle navi condotte dagli achei attraverso le rotte del Mediterraneo, il colore dell’opulenza che avvolge le spalle di re e imperatori oppure rosso come le braci del fuoco che divora l’esistenza e come segno di sventura e pericolo”
Il calco più semplice e leggero del nostro corpo può essere compiuto con plastica trasparente a rotolo- quelle che utilizziamo per conservare gli alimenti in frigorifero e nastro isolante semi-trasparente. L'intervento non può essere svolto da bambini poichè il rischio, da parte di persone sprovvedute, è che coprano completamente il volto del modello. Pertanto, come tutte le opere di calco che coinvolgono il volto anche queste sono severamente vietate dai bambini, se non è presente un adulto che li diriga. In sè il calco con lo scotch non è complesso ed è molto divertente. Una volta che il corpo viene avvolto con il domopak trasparente , che isola la pelle, esso viene coperto dal nastro adesivo. Basta poi prendere un paio di forbici per ritagliare la parte anteriore, come se fosse una zip perchè la persona esca dal "giubbotto". Richiudendo il taglio, ecco la sagoma vuota
Foreste delle fiabe, ma anche gli stessi intrichi vegetali, dominati da alberi altissimi, che troviamo nella pittura gotica, in Sant'Eustachio di Pisanello, ad esempio. Il mistero della foresta. Il cuore pulsante del mondo. Ma anche la foresta degli edifici gotici, essi stessi boschi di pietra, in cui avviene il prodigio della discesa dello Spirito. Dopo aver impostato i lavori nelle dimensioni della pittura da cavalletto, Jospin ha, nel tempo, dilatato i quadri-sculture in boschi articolati in foreste, che si interconnettono con misteriose pareti di rocce stratificate. Ma come ottiene questi alberi? Per il fondo sono utilizzati bancali da trasporto, di legno, messi in verticale con i piedi rivolti verso lo spettatori
Tony Cragg è uno dei maggiori scultori britannici. Le sue opere si presentano spesso come il punto di incontro di super-fetazioni prese dalla natura - come la sovrapposizione infinita di funghi del legno o l'addensarsi delle nubi - e l'azione riordinatrice della mente che gestisce il processo di moltiplicazione stessa. Nato a Liverpool nel 1949 ha iniziato da giovanissimo ad esprimersi con questo medium. In questo breve documentario della Tate, l'autore illustra il processo di creazione di alcuni dei suoi lavori più recenti, presentandoci al team che lo aiuta a realizzare la sua visione unica per struttura e forma. A Wuppertal ,in Germania, nel 2008 ha aperto lo "Skulpturenpark Waldfrieden", il parco che ospita una collezione di sculture in costante crescita e in continua evoluzione, opere sue e di artisti di fama internazionale
Da lontano il globo sembra Marte, "pianeta" dedicato al dio della guerra. Più da vicino pare il riccio di un castagno. Poi ecco emergere la verità. Ogni singola punta è un proiettile di pistola. Il lavoro è un sequel di Death Star, scultura del 1993 di Longo, qui più che raddoppiata come dimensioni e come numero di proiettili. Una dilatazione che invita a meditare sul terribile aumento negli incidenti provocati da armi da fuoco negli Stati Uniti negli ultimi 25 anni, ma anche sull'attrazione estetica - da superare - che armi e pallottole possono esercitare su di noi. Per sostenere gli sforzi finalizzati a ridurre la violenza privata con le armi, il 20% dei proventi della vendita di Death Star II sarà devoluto a Everytown for Gun Safety
Le sue opere percorrono la linea del kitsch quotidiano e sono specchio della banalità e degli eccessi dei gusti consumistici. Gli americani della upper class hanno trasformato le sue opere in un oggetti di culto. Ha realizzato, tra l'altro, una scultura di cera per la copertina di Lady Gaga. Nel 1991 Koons sposò Ilona Staller, Cicciolina, dalla quale ebbe un figlio l'anno successivo che coincidette anche con la data di separazione. Le performance erotiche dei due furono trasformate in immagini-opera.
Noah Deledda, artista americano di origine italiana, vive a Detroit, nota città industriale degli Stati Uniti. Deledda ha sviluppato un nuovo linguaggio plastico, basato sulla modellazione delle lattine di alluminio. Egli usa, per questo lavoro, contenitori non ancora dipinti industrialmente poichè così ottiene, con un pugno, forme geometriche riflettenti. La pressione del pugno inferto si distribuisce, grazie alla sapienza dello scultore, a tutta la lattina stessa, creando giochi geometrici che poi egli amplifica con un lavoro di manipolazione, come potremo vedere nel filmato
L’autore evita accuratamente di mostrare una composizione fissata in un certo istante, crea, invece, pitture dinamiche, instabili e complesse. In mostra si potrà ammirare un prototipo, esemplare unico, di Tetracono del 1965, alcuni Negativi-positivi su tavola dei primi anni ’50, e la pittura cromo-cinetica realizzata con filtro Polaroid rappresentata da un Polariscop degli anni ’60. Talvolta un cambio di forma è ottenuto sovvertendo la funzione. È il caso delle Sculture da Viaggio, di cui viene proposto un raro esemplare in lamiera verniciata del 1958 accompagnato dalla corrispondente scultura in cartoncino. L'analisi condotta da Luca Zafferano per la mostra milanese del 2018