L'artista, premio Finalisti Nocivelli 2017, illustra la propria opera:"Le striature del marmo, così irregolari, naturali, mi hanno portato a pensare la linea artificiale che va a incidere la pietra in una relazione di complementarietà con le stesse ed in rapporto di positivo/negativo con l'area a smalto. Casualità e rigore, insito e inserito. Contrasti che si uniscono. L'opera fa parte della serie dei "marmi" iniziata nel 2007 con piccole opere (33x33cm) il cui "ciclo" ha raggiunto la massima estensione nel 2011 con la "grande" Strutturazione LXXVIII (53x265cm). Sono opere più immediate, ma anche le più complesse da leggere perché bisogna avvicinarsi per seguire le linee e apprezzare la lucentezza del marmo e quella dell'acciaio. Tre elementi distinti, ma uniti dall'idea e dal concetto. In cui il colore è un'ulteriore pennellata di luce capace di illuminare tutta l'opera".
Artista geniale, Maurizio Cattelan ha lavorato con efficacia su elementi stupefacenti o altamente provocatori, in grado di focalizzare l'attenzione del pubblico. Da Giovanni Paolo II schiacciato da una meteora ai bambini impiccati a un albero, dalla preghiera di Hitler al cavallo appeso al soffitto, solo per ricordare le immagini di alcune sue opere concettuali, trasformate in oggetti grazie ad un apporto artigianale e tecnologico. L'iperrealismo delle sue realizzazioni crea un senso assoluto di verità e di realtà
La filosofia di Christo non è mutata dopo la morte della moglie amatissima e collega Jeanne. In un'intevista a Stile arte, Jeanne spiegava che ogni intervento da loro realizzato è completamente autofinanziato, anche se comporta ingenti investimenti. La scelta dell'autofinanziamento equivale a quella della libertà. Non rispondere a nessuno - già sono numerosi i vincoli imposti dalle Soprintendenze o dagli enti preposti alla sicurezza. Autofinanziamento significa vendere disegni, collage, progetti degli inteventi svolti nel mondo (per le quotazioni deille opere di Christo, potete andare a fine pagina e vedere i risultati d'asta)
Bruce Boucher, tra i massimi studiosi di scultura italiana, racconta ai lettori di Stile storia e segreti della terracotta, l’umile tecnica che intrigò Ghiberti e Donatello, Bernini e Giambologna
Stile ha incontrato Richard Long, maestro storico della Land art. Il gesto creativo come conseguenza dell’indagine raminga nel cuore del paesaggio. La Land art, come l'Arte povera, si pongono, pur percorrendo un segmento di linguaggio contemporaneo, come intensa alternativa a quell'altra parte del mondo, quello vincente, quello metropolitano, della neo-pop art, del minimalismo, della negazione della natura, a favore della percezione dell'uomo come estensione del mostro metropolitano, di per sè, anti-naturale
Il male pervade, baconianamente, i volti dei personaggi dell'artista. Una cancrena oscura, un lupus smembra e dilania non solo l'identità individuale, ma il modo tradizionale di fare pittura e scultura, che risulta proibito dalla contemporaneità. Per cui l'unico atto resta la profanazione, intesa come violenza e dialogo con la divinità del passato. Restano la maledizione, il silenzio, il graffio, il vomito, la rabbia
Lo Yorkshire Sculpture Park è un luogo pionieristico che mira a sfidare, ispirare, informare e deliziare lo spettatore, accogliendo oltre 500.000 visitatori all'anno, tra i quali molti bambini e ragazzi (48.000 visite didattiche). "Probabilmente il miglior sito per la scultura nel mondo"scrive Bill Packer del Financial Times. "Secondo la mia esperienza, ci sono cose da visitare, in questi 500 acri rurali del nord che sono raramente disponibili in altre località d'arte" annota Waldemar Januszczak sul The Sunday Times. "Un ottimo modo per combinare la cultura, l'esercizio fisico e l'aria fresca per tutta la famiglia" segnala The people
Crea e distrugge una miriade di incredibili paesaggi di fantasia. Immortala scene fuori dal tempo. I suoi scatti stanno facendo il giro del mondo e sono sempre più richiesti. "La mia arte è una via di fuga - spiega l'artista - dal grigiore, dalla frustazione e dalle repressioni sociali che caratterizzano il nostro mondo. E' un modo di evadere dalla realtà e di scrollarsi di dosso tutto il peso della vita di tutti i giorni".
Il noto critico a Stile: “La disciplina è cambiata nella misura in cui l’arte ne ha modificato il percorso. Prima seguiva una linea ‘darwiniana’; con la Transavanguardia si è verificata un’apertura laterale, ed ora è più diversificata e più complessa” - “La filologia? Lasciamola agli accademici ed ai professorini” - “Per il futuro? La sfida è vedere se sarà ancora possibile dare persistenza a quel bisogno biologico che è stata l’arte nella storia dell’umanità"
Aron Demetz (nato 1972, a Vipiteno) utilizza le tradizionali tecniche di lavorazione del legno per trasmettere il proprio turbamento circa l'incomunicabilità tra esseri umani e la complessa relazione che l'uomo intrattiene con la natura. Nella sua opera evita la classica dicotomia uomo-natura, facendoli diventare un tutt'uno inseparabile, richiamandosi all'esperienza primordiale