Un giovane inglese ha fatto la storia quando il penny d’oro di Enrico III – che egli ha trovato – è stato messo all’asta a Londra con i banditori specializzati, Spink and Son. L’attesissima vendita è arrivata dopo una settimana di febbrile attenzione da parte della stampa globale che ha attirato dozzine di offerenti da tutto il mondo.
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Trovano il cimitero dei primi coloni attorno al forte romano. Tra le fosse una sepoltura anomala in un paiolo. Perché?https://t.co/LOpVhWkgp8
— Stilearte.it (@Stile_arte) September 18, 2023
Il banditore Gregory Edmund, che brandiva il martelletto, ha accettato una raffica di offerte telefoniche e via Internet **prima di aggiudicare la rarissima moneta d’oro a un determinato offerente per 540.000 sterline, pari 620mila euro. Con i costi dell’asta, il prezzo realizzato ha raggiunto il record mondiale di £ 648.000, cioè 751mila euro. Questa diventa la moneta singola più preziosa mai ritrovata sul suolo britannico e la moneta medievale inglese più costosa mai venduta all’asta.
Il Penny d’oro è stato recuperato da un terreno agricolo vicino a Hemyock, nel Devon, il 26 settembre dello scorso anno. La scoperta è stata successivamente annunciata sui social media dal suo scopritore, Michael Leigh-Mallory, ecologista 52enne e appassionato storico dilettante. Edmund, responsabile della casa d’aste, consigliò a Michael di registrare il ritrovamento presso il British Museum, dove il suo valore fu pienamente apprezzato. Nel corso dei successivi quattro mesi, accademici di fama internazionale del King’s College di Londra e dell’Università di Manchester hanno esaminato attentamente il ritrovamento per svelarne i segreti, incluso, incredibilmente, il suo potenziale ex proprietario, risalente a 765 anni fa.
L’ispirata ricerca del professor David Carpenter sui Lords of Hemyock Manor ha ristretto il campo, per quanto concerne la proprietà della moneta, a John de Hyden, un nobile del luogo. Hyden prestò servizio al seguito dei Conti di Devon durante la campagna del Galles nello stesso anno, dove furono distribuite oltre 37.000 di queste monete. Oggi ne sopravvivono solo otto, di cui sei nelle collezioni pubbliche, da qui il risultato da record.
Edmund ha aggiunto: “Ribadisco ancora una volta il mio elogio personale alla dedizione e all’onestà del ritrovatore per aver posto l’eredità di questo ritrovamento al di sopra di ogni altra cosa. Senza la sua diligenza la ricerca successiva non sarebbe stata possibile, né il prezzo record sarebbe stato raggiunto”.’