Nel cuore dell’antica Britannia romana, tra le verdi colline del Northumberland, sorge Vindolanda, un sito archeologico straordinario che continua a svelare i segreti della vita quotidiana dell’Impero Romano. Situato lungo la Muraglia di Adriano, Vindolanda ha aggiunto, nei giorni scorsi, un nuovo capitolo affascinante alla sua storia millenaria con la scoperta di resti eccezionali di scarpe di cuoio nel complesso del forte romano.
Qui soggiornavano legionari – soprattutto reparti di cavalleria e di fanteria – che, in alcuni casi, potevano portare con sé le famiglie. Era il caso degli ufficiali e del loro entourage, mentre i soldati potevano sposarsi solo dopo il congedo. In verità non erano pochi i legionari che formavano segretamente una famiglia. E’ probabile che alcune di queste famiglie irregolari soggiornassero nel borgo, cioè nel villaggio di borghesi e artigiani che si formava all’esterno dei forti. I bambini frequentavano i forti.
Sappiamo bene, ad esempio che Caligola, sin da piccolo, seguiva il padre negli accampamenti e che indossava piccoli sandali da soldato chiamati caligae. Da qui discese il suo soprannome: Caligola. Come dire: sandaletto. O stivaletto, in termini militari più moderni. E caligulae sono emerse proprio in questi giorni.
In queste settimane i ricercatori del progetto Magna hanno raggiunto un traguardo significativo: hanno iniziato a esplorare i depositi anaerobici nel fossato meridionale del sito. Questi strati, privi di ossigeno, si distinguono per il loro colore nero intenso e conservano una miriade di materiali organici preziosi. Tra questi, il legno, muschi capillari e un materiale da pavimentazione composto di felci e fieno compresso, noto come laminato. Questa scoperta suggerisce la presenza di edifici in legno vicino al forte, demoliti in seguito e i cui resti sono stati gettati nel fossato.
Tuttavia, le vere stelle dello scavo emerse proprio nei giorni scorsi: scarpe di cuoio incredibilmente conservate, un ritrovamento che getta nuova luce sulla vita quotidiana dei soldati e dei civili romani che un tempo popolavano Vindolanda. Negli ultimi giorni, gli archeologi hanno recuperato i resti di cinque scarpe dal fossato, tra cui alcune chiaramente destinate a bambini, a giudicare dalle dimensioni. Sono stati ritrovati sia le suole che le tomaie di diversi modelli di scarpe, con chiodi da suola, occhielli per i lacci e cuciture conservate lungo le giunture.
Come si fa a sapere che erano proprio dell’epoca romana? Al di là di elementi stilistici e costruttivi è la datazione dello strato in cui sono trovati gli oggetti archeologici a darci la datazione di tutto ciò che troviamo a quel livello del terreno. Quindi fidatevi. Questi sono proprio resti di scarpe romane. Tante, ne sono state trovate nel forte.
Rachel – che vediamo nella foto mentre regge il resto di una scarpa romana – è una dei membri del team di scavo che condivide l’entusiasmo generale per queste scoperte. L’attesa per il processo di conservazione e l’analisi da parte degli specialisti è palpabile, poiché ogni nuovo dettaglio promette di arricchire il nostro quadro della vita quotidiana a Vindolanda durante il periodo romano.
Vindolanda stessa è un luogo ricco di storia e significato. Originariamente un forte romano fondato intorno al 85 d.C., era una delle prime difese lungo il Vallo di Adriano, un’imponente linea di difesa costruita per proteggere l’Impero dalle incursioni dei barbari provenienti dal nord. Nel corso dei secoli, Vindolanda è stata testimone di un susseguirsi di avamposti militari, rifugiando soldati, famiglie e artigiani che contribuivano alla vita quotidiana e all’infrastruttura dell’area.
Le scarpe scoperte in questi giorni saranno restaurate e andranno ad aggiungersi alle altre esposte nel museo.
Nel Museo di Vindolanda, le scarpe romane conservate rappresentano uno dei principali punti di attrazione per i visitatori interessati alla vita quotidiana dell’antica Britannia romana. Ogni paio di calzature esposte racconta una storia unica, offrendo uno sguardo tangibile sulla moda, sulla tecnologia artigianale e sulla vita pratica dei Romani che hanno vissuto e lavorato a Vindolanda. Di straordinaria eleganza alcune scarpe femminili, slanciate e a punta.
In condizioni anaerobiche, ossia in assenza di ossigeno, i materiali organici possono conservarsi per millenni principalmente perché la mancanza di ossigeno impedisce il processo di decomposizione aerobica. Nelle condizioni anaerobiche, i batteri che normalmente degradano la materia organica non riescono a sopravvivere o a funzionare efficacemente. Questo significa che i materiali organici possono rimanere relativamente intatti per periodi molto lunghi.
Questo fenomeno è spesso osservato in ambienti come sedimenti marini, paludi, torbiere o terreni sottoterra, dove la penetrazione di ossigeno è limitata o assente. In queste condizioni, materiale organico come legno, foglie, resti animali o vegetali può essere conservato per millenni, a volte persino fossilizzandosi nel corso di milioni di anni.
Un esempio celebre di conservazione anaerobica è quello dei torba, dove la materia organica accumulata nel tempo si trasforma in torba sotto pressione e senza ossigeno, formando uno strato di materiale organico ricco che può rimanere intatto per migliaia di anni.