“È un tesoro unico nel suo genere! Ma chi è stato a trovarlo e a distruggere parte dei reperti?”. Il tombarolo è ricercato. Gli oggetti e una foto sono stati lasciati da ignoti sulla porta degli archeologi. Il giallo della scoperta.

Era una mattina come tante altre, quando, all’improvviso, un pacco misterioso fece la sua comparsa davanti alla sede dell’associazione che si occupa di archeologia e di valorizzazione del territorio. Nessun mittente, nessuna traccia, ma un contenuto che avrebbe scosso la comunità scientifica e archeologica di tutta la regione. Un tesoro sepolto da millenni, consegnato con il volto dell’ignoto, e ora al centro di un mistero inquietante: chi è il tombarolo che ha deciso di fare questa scoperta e perché ha lasciato indizi e reperti davanti alla porta delle forze dell’ordine? Il giallo di questa scoperta affascina e, al tempo stesso, solleva numerosi interrogativi.

20 novembre 2024. Presentazione del tesoro dell’epoca dell’età del bronzo sequestrato dalle forze dell’ordine, il 20 novembre, nella mostra permanente “Alba della Pomerania. Collezione di antichità pomerane” del Museo Nazionale di Szczecin – Museo delle Tradizioni Regionali.
(jm) PAP/Marcin Bielecki

Il misterioso pacco: un tesoro inaspettato

In un misterioso colpo di scena, un pacco contenente reperti archeologici unici è stato trovato davanti alla sede del Museo Nazionale di Szczecin. Si tratta di un ritrovamento sensazionale, avvenuto nei pressi di Gryfino, un piccolo comune nella Pomerania Occidentale, dove il 19 ottobre è stato consegnato il contenuto di un antico tesoro risalente a circa 3.000 anni fa. La sorpresa era palpabile: tra i reperti, ci sono frammenti di armi, collane e oggetti decorativi, ma il vero colpo di scena arriva quando gli esperti rivelano l’incredibile valore scientifico di questi ritrovamenti.

20 novembre 2024. Presentazione del tesoro dell’epoca dell’età del bronzo sequestrato dalle forze dell’ordine, il 20 novembre, nella mostra permanente “Alba della Pomerania. Collezione di antichità pomerane” del Museo Nazionale di Szczecin – Museo delle Tradizioni Regionali.
(jm) PAP/Marcin Bielecki

Un valore scientifico straordinario: “Un capolavoro dal punto di vista tecnico”

Dorota Kozłowska, curatrice del Dipartimento di Archeologia del Museo Nazionale di Szczecin, ha sottolineato l’enorme importanza di questo ritrovamento, che include almeno tre oggetti unici per la storia della nostra nazione: «Il tesoro conta 66 oggetti, ma considerando i frammenti separati, ho contato 85 elementi» ha dichiarato la Kozłowska. Tra questi, uno degli oggetti più straordinari è una fibbia costruita con anelli circolari, che racchiude piccole cupole in lamina finissima, «un capolavoro dal punto di vista tecnico» ha aggiunto l’archeologa.

La composizione e la forma degli oggetti ritrovati indicano che il tesoro è stato accumulato alla fine dell’Età del Bronzo (circa 950–780/740 a.C.).

Altri oggetti ritrovati includono una spilla e una piccola ascia, che secondo gli esperti proviene da una zona dell’Europa centrale, probabilmente dal sud-ovest, un’area alpina. «Sospetto che possa provenire dalle Alpi», ha dichiarato Kozłowska, aggiungendo che la guaina dell’ascia conteneva resti di legno, che potrebbero essere datati tramite il carbonio radioattivo per scoprire l’origine dell’oggetto.

La fotografia potrebbe svelare il luogo di ritrovamento

Gli oggetti erano contenuti in un vaso di terracotta sepolto nel terreno, che non è ancora stato rinvenuto. I reperti sono stati lasciati davanti alla sede di un’associazione che si occupa della storia della regione, accompagnati da foto del tesoro. Tuttavia, la fotografia non rivela l’identità del colpevole, ma potrebbe fornire un indizio importante sul luogo di ritrovamento.

Le parole del sovrintendente di polizia: “Un accumulo di oggetti senza contesto”

«A questo stadio si tratta veramente di un accumulo di oggetti storici, interessanti, ma completamente privi di contesto. Abbiamo il tesoro, ma non sappiamo quando è stato sepolto e se ce ne sono altri» ha dichiarato il sovrintendente di polizia dr. Marek Łuczak della Polizia Provinciale di Szczecin.

20 novembre 2024. Presentazione del tesoro dell’epoca dell’età del bronzo sequestrato dalle forze dell’ordine, il 20 novembre, nella mostra permanente “Alba della Pomerania. Collezione di antichità pomerane” del Museo Nazionale di Szczecin – Museo delle Tradizioni Regionali.
(jm) PAP/Marcin Bielecki

La distruzione del vaso: il mistero della sua fine

«Quando i colpevoli hanno raggiunto il vaso stesso, hanno iniziato a rompere i singoli pezzi per poter estrarre gli oggetti metallici. Probabilmente non sono riusciti a rimuoverli, quindi hanno distrutto l’intero vaso fino in fondo. Se si trattava di una urna cineraria, non sappiamo se contenesse delle ceneri, poiché non abbiamo accesso al vaso» ha aggiunto Łuczak.

20 novembre 2024. Presentazione del tesoro dell’epoca dell’età del bronzo sequestrato dalle forze dell’ordine, il 20 novembre, nella mostra permanente “Alba della Pomerania. Collezione di antichità pomerane” del Museo Nazionale di Szczecin – Museo delle Tradizioni Regionali.
(jm) PAP/Marcin Bielecki

Una scoperta “illegale”: il reato di danneggiamento di beni culturali

Il tesoro è stato acquisito tramite ricerche illegali. Il trovador non aveva il permesso per effettuare tali ricerche. Si tratta di un reato ai sensi dell’art. 109c della Legge sulla Protezione e la Cura dei Beni Culturali. La distruzione di un bene culturale, come un sito archeologico, è punibile con una pena detentiva fino a 8 anni.

Il futuro del tesoro: il Museo Nazionale di Szczecin al lavoro

Il tesoro è attualmente conservato presso il Museo Nazionale di Szczecin, dove verrà sottoposto a ulteriori studi. Una volta completati gli esami, sarà esposto al pubblico, offrendo l’opportunità di ammirare questi straordinari reperti e di scoprire la storia affascinante di una civiltà antica che un tempo abitava la nostra terra.

Fonte: naukawpolsce.pl

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa