Escursionista va in montagna. Trova questo “coso”. Non è una mina. Ma cos’è? A che serviva? Segni di un fuoco nel terreno. Arrivano gli archeologi: “Ha 1200 anni. E, qui sotto, c’è una tomba”

Si tornerà a scavare, nel 2025, lì accanto. La vicenda è questa. Uno studente universitario con la passione per la montagna si imbatte, durante un’escursione, in uno strano oggetto. Ha una forma di guscio di tartaruga o di una grossa saliera ed è dotato di “tasti” come protuberanze. Ma è evidente che non è la parte superiore di una vecchia mina o di un ordigno militare. Eskil Nyström si avvicina con curiosità e prudenza. Quello strano “coso” è decorato e molto antico. Il terreno da cui emerge è nero, come possiamo ben vedere. Quindi in quel punto furono o accesi fuochi e l’oggetto riemerge dalle ceneri. Lo studente ipotizza che in quel punto ci fosse un’antica fucina e che questi siano residui di lavorazione.

Ma l’oggetto e è molto elaborato e bello. E il monte è piuttosto distante dai centri abitati. Eskil Nyström recupera prudenzialmente il bronzo, fotografa il ritrovamento e stabilisce le coordinate con il gps.

Quando gli archeologi del Museo Jamtli di Östersund vedono il reperto capiscono di essere al cospetto di una fibula ovale del IX secolo. Una fibbia monumentale, a forma di tartaruga, utilizzata dalle donne vichinghe per chiudere gli abiti, ma con funzioni evidentemente simboliche e legate al proprio status.

Somiglia un po’ a un umbone, la parte centrale rilevata, degli scudi. Il terreno scuro lascia intendere che l’oggetto, di bronzo, sia stato collocato come corredo in una tomba femminile. Probabilmente durante un trasferimento stagionale di un gruppo o di un clan la donna morì. Si era lontani dai centri abitati e la donna fu qui cremata e sepolta. Tra la cenere, due spille. Una, quella in emersione trovata dal ragazzo, mentre la seconda, trovata dagli archeologi durante lo scavo d’urgenza, è circolare. Eccola, qui sotto.

Ma nel 2025 gli archeologi torneranno sul luogo. Vogliono capire se si tratti di una sepoltura realmente isolata. O se nella zona ci siano altre tombe o resti di residenze.

La scoperta di questa tomba vichinga femminile nel Jämtland, una regione montuosa della Svezia, sta offrendo nuovi spunti sulle pratiche funerarie vichinghe e sulla presenza femminile in queste aree remote.

Le indagini archeologiche guidate da Anders Hansson hanno confermato che il luogo ospita una tomba di cremazione risalente all’età vichinga, probabilmente appartenente a una donna. È un evento eccezionale poiché, fino a oggi, tutte le tombe vichinghe trovate in montagna erano associate a uomini. Gli scavi hanno rivelato ossa bruciate e – appunto – una seconda fibula, questa circolare e traforata.

La tomba, priva di tumuli o monumenti, si distingue per la sua semplicità rispetto alle tombe vichinghe tradizionali situate nei villaggi dell’epoca. Tuttavia, la presenza di oggetti preziosi conferma l’importanza sociale della defunta. C’è quindi una contraddizione tra la sontuosità dei bronzi e la semplicità della tomba, che potrebbe essere spiegata proprio dal fatto che la donna morì durante un viaggio. L’emersione del materiale potrebbe essere spiegata dal fatto che il rogo fosse avvenuto in quel punto, in una buca non molto profonda. E’ probabile che, a cremazione avvenuta, chi si occupò del funerale, abbia coperto i resti con altra terra, così da realizzare un tumulo di modeste dimensioni. Forse le persone che viaggiavano con la donna non erano molte. E il tumulo non fu imponente. Il dilavamento provocato dalle piogge e dallo scioglimento delle nevi potrebbero aver provocato la rimozione del materiale sovrastante la tomba, che, comunque, non doveva essere quantitativamente rilevante.

Gli scavi più approfonditi, previsti per il 2025, potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla vita e sulle pratiche dei vichinghi in aree montane, un aspetto ancora poco documentato.

Spille a tartaruga: origine, forma e significato

Le cosiddette spille a tartaruga sono un tipo di ornamento distintivo utilizzato principalmente dalle donne nell’epoca vichinga (VIII-XI secolo). Questi accessori, noti per la loro forma ovale e le protuberanze decorative – la parte centrale evoca la punta di un seno – sono stati rinvenuti in numerosi contesti archeologici e rappresentano uno degli oggetti più iconici della cultura materiale vichinga. Gli studiosi sostengono che esse fossero appannaggio di donne sposate, dotate di un certo status sociale.

Ciò che noi ipotizziamo è il fatto che il guscio, completamento chiuso, potesse essere utilizzato, all’occorrenza, anche come bicchiere per attingere acqua nella pozza di una fonte o come un grosso cucchiaio. A nostro giudizio, questo tipo di fibula derivò dal centro degli scudi utilizzati dai guerrieri vichinghi e che potesse essere, rispetto alle spille traforate o piatte, un contenitore di somministrazione. Si può ipotizzare che la forma fosse legata a una forma di protezione divina che poteva agire sia sugli scudi che sugli abiti. Al tempo stesso, riteniamo che la fibula chiusa servisse per accudire i bambini, per dar loro da bere o da mangiare.


Origine e diffusione

Le spille a tartaruga emergono nell’epoca vichinga come evoluzione delle spille ovali precedenti, utilizzate nel mondo germanico e scandinavo. Erano particolarmente diffuse in Norvegia, Svezia e Danimarca, ma sono state trovate anche in aree raggiunte dalle incursioni o dall’insediamento vichingo, come l’Inghilterra, la Scozia, l’Irlanda e la Russia.

Le spille erano utilizzate principalmente per fissare il peplo, un abito drappeggiato indossato dalle donne, spesso sovrapponendolo a una tunica o a una sottoveste. La loro diffusione nei corredi funerari femminili dimostra la loro importanza non solo pratica, ma anche simbolica e sociale.


Forma e decorazione

Le spille a tartaruga sono così chiamate per la loro forma ovale e le decorazioni che ricordano il guscio di una tartaruga. Hanno una struttura cava e spesso presentano:

  1. Protuberanze decorative: piccole cupole o rilievi sulla superficie, talvolta incisi o lavorati.
  2. Motivi intrecciati: decorazioni a forma di nodi, spirali o animali, tipici dell’arte vichinga.
  3. Materiali pregiati: molte spille erano realizzate in bronzo, ma potevano essere arricchite con argento, oro, smalti o pietre semipreziose.

Le spille più elaborate appartenevano probabilmente a donne di alto rango, indicando il loro status sociale.


Significato simbolico e pratico

Oltre alla loro funzione utilitaria, le spille a tartaruga avevano un significato culturale e simbolico profondo:

  • Ruolo sociale: rappresentavano lo status e l’identità delle donne, distinguendo le spose e le donne adulte dalle giovani. Non si può escludere che le fibule a conca chiusa potessero servire anche come grossi cucchiai o bicchieri, divenendo elemento distintivo d’eleganza.
  • Simbolo di protezione: spesso interpretate come simboli apotropaici, le spille avrebbero potuto offrire una sorta di protezione magica.
  • Connettività culturale: i motivi decorativi e la forma delle spille riflettono l’influenza culturale e commerciale vichinga, dimostrando come le idee artistiche viaggiassero attraverso il mondo scandinavo e oltre.

Spille a tartaruga nei corredi funerari

Questi ornamenti sono rinvenuti nelle tombe femminili vichinghe. In molti casi, sono accompagnati da perline, spille minori e strumenti di lavoro domestico, come aghi e coltelli, evidenziando il ruolo delle donne nella società vichinga come custodi della casa e della famiglia.


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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa