Frammento di scultura emerge nei pressi del Mausoleo di Cecilia Metella. Chi rappresenta

Sembra trattarsi di un frammento appartenente a un sarcofago che conserva il volto di un soldato con elmo di tipo attico, munito di paragnatidi cioè della protezione per le guance

Se un premio dovesse andare a chi ha trasformato uno scavo archeologico in una meravigliosa attività di intelligenza e comunicazione, questo dovrebbe certamente andare al Parco Archeologico dell’Appia Antica.

I progressi dell’indagine sul campo, le curiosità, le atmosfere sono comunicati in modo straordinario, work in progress, avvicinando all’impresa in corso centinaia di migliaia di persone. Ecco, allora, l’ultimo reperto – freschissimo – emerso nelle scorse ore dallo scavo di un’area che si trova nei pressi del Mausoleo di Cecilia Metella, a Roma.

“Sembra trattarsi di un frammento appartenente a un sarcofago che conserva il volto di un soldato con elmo di tipo attico, munito di paragnatidi cioè della protezione per le guance. – spiegano gli studiosi – Il guerriero è ritratto mentre porta in avanti il braccio destro, probabilmente armato, e sembra indossare una tunica a pieghe verticali con cintura a pieghe orizzontali. Potrebbe quindi trattarsi di un soldato impegnato in una scena di battaglia, reale o mitica ma per inquadrarlo bene occorre naturalmente trovare un confronto puntuale. Quello che stiamo cercando di fare in questi post è trasmettervi la sensazione di essere con noi sul cantiere di scavo, mostrandovi i reperti e le situazioni di scavo così come ci si presentano giorno per giorno, condividendo le primissime ipotesi, prima ancora di avere il tempo di studiare, confrontare, pubblicare”.
Foto in pagina: Parco archeologico dell’Appia antica

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia