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Gli archeologi scoprono un pozzo nella cava-discarica gallo-romana con decine di chili di stoviglie, monete, statuette


Una cava gallo-romana utilizzata per l’estrazione di materiale per la costruzione della città di Condate Riedonum – e successivamente trasformata in una discarica – è venuta alla luce, con interessanti materiali antichi di scarto, a Rennes, nella Francia del Nord-Ovest,  durante scavi archeologi preventivi in un’area di completamento urbanistico, in cui saranno realizzati edifici, nell’ambito di un’operazione immobiliare.

La scoperta è stata compiuta in queste ore da un’équipe dell’Inrap – Istituto nazionale francese per le indagini archeologiche preventive – su una superficie di 3.250 metri quadrati . Da qui sono stati portati alla luce anche chili di frammenti di stoviglie in ceramica, diverse statuette in terracotta di divinità, monete e oggetti di ornamento (fibule).

Statuetta devozionale romana che rappresenta Venere Anadiomene, cioè la dea che sorge dal mare © Emmanuelle Collado, Inrap
I banchi di estrazione della pietra, con la quale fu realizzata l’antica città gallo-romana . © Emmanuelle Collado, Inrap

Situata al margine nord della città romana di Condate, la cava fu utilizzata durante il I e il II secolo d.C. per l’estrazione di lastre di scisto brioveriano destinate alla costruzione delle fondazioni di molte mura e strade di Condate. Durante il II secolo la cava fu abbandonata. Le cavità rimaste furono utilizzate dagli abitanti del quartiere per disfarsi di vecchi materiali. L’area venne utilizzata anche per attività artigianali. A tal proposito, gli archeologi francesi hanno trovato un forno per la cottura dell’argilla e le pile di stoviglie scartate per difetto dal vasaio stesso.

Resti di ceramiche scartate dal vasaio che aveva bottega e forno qui vicino . © Emmanuelle Collado, Inrap
L’archeologo libera un pozzo antico che venne realizzato con la pietra di cava . © Emmanuelle Collado, Inrap
Il forno per la cottura di ceramica © Emmanuelle Collado, Inrap

Nel corso dello scavo è stato liberato e documentato anche un pozzo antico, realizzato utilizzando la pietra che caratterizza la città.

“La vecchia cava sembrava completamente interrata alla fine del periodo medievale (XIV – XV secolo ). – dicono gli archeologi dell’Inrap – Il sito fu poi rioccupato e vi si svilupparono attività artigianali e/o domestiche, come testimoniato dal rinvenimento, lungo un aspro asse di circolazione, di resti di costruzioni lignee (a forma di buche di palo), di forni e di pozzi particolarmente ben conservati .
Nel XVII secolo lo spazio era occupato dai giardini dell’ex Hôtel des Demoiselles, una casa di educazione per fanciulle che doveva diventare la continuazione dell’allora convento il Collegio dell’Adorazione”.