“Guarda, Angela!” Cosa ti può capitare quando scavi in un bosco di faggi dove sorgeva una città del VI secolo a. C. Le nuove scoperte

Meraviglioso. Il deposito prezioso si rileva come un blocco di corde, sotto il terreno. Si scava lentamente. Le corde sono in verità cannule decorate di bronzo. Appaiono anche pendenti discoidali e altri materiali accumulati lì, nei pressi di quella che doveva essere una casa dell’Età del ferro, su uno dei terrazzamenti della collina. VII o VI secolo a. C. Era quella, la loro banca domestica. Il guadagno veniva accumulato in metallo e sepolto spesso in cantina o nei pressi dell’abitazione. Ancor più saldamente, quando i nemici ululavano al di là della mura. E sentivi l’odore orrido dei loro arrosti, mentre bivaccavano, la notte, pronti a lanciarti una freccia alla giugulare.

Péter Mogyorós è uno studente di dottorato, Nikolett Dienes e Angéla Farkas sono studenti di archeologia. Si affacciano allo scavo.

Sono loro, letteralmente, a svelare questo segreto di circa 2500 anni fa, rimasto tale fino a pochi giorni fa.

Ci giriamo e ci imbattiamo in un archeologo con due microbraccialetti di bronzo tra le dita.

“Il nostro volontario Szabolcs Csízi ha partecipato ogni volta ai lavori relativi al sito fin dal primo anno. – spiegano i responsabili del dipartimento – Anche quest’anno ha lavorato con noi durante lo scavo. Naturalmente c’è stato anche tempo per la ricerca sulla lavorazione dei metalli: ha trovato un paio di antichi braccialetti in bronzo”.

Un importante deposito dell’età del Bronzo e del ferro, segni costanti di un disastroso assedio, fuoco e frecce. Il progetto di scavo della squadra universitaria dell’età del bronzo e del ferro nel nord-ovest di Bükki è proseguito in estate.

Sulla cima della collina di Verebce-Bérc situata ai margini della montagna, sorgeva, tra VII-VI a.C., una città fortificata.

I monti Bükk (letteralmente in ungherese significa “faggio”) si trovano nel nord-est dell’Ungheria e fanno parte dei Rilievi precarpatici settentrionali che costituiscono il margine più meridionale dei Carpazi Occidentali Interni.

“Il nostro staff e i nostri studenti – afferma il Dipartimento di archeologia dell’ Universita Elte Btk – stanno indagando su una città fiorita all’inizio del secolo e poi distrutta a seguito di un attacco nemico. Quest’anno è il sesto anno della ricerca del sito e la terza stagione degli scavi”. Nel corso delle verifiche in loco sono state trovate altre prove dell’assedio al quale la città fu sottoposta e depositi di bronzo lavorato e di ferro, che costituivano le ricchezze accumulate da ogni singola famiglia.

“Quest’anno, la nostra squadra ha scoperto edifici bruciati durante l’assedio in tre eventi di ricerca e, contemporaneamente, abbiamo continuato l’ispezione dell’area attraverso attrezzature metal-detecting. – dice l’Università – Oltre alle ex case che mostrano collezioni sempre più spettacolari di oggetti, la nostra collezione più emozionante di reperti è stata trovata in una delle nostre esplorazioni di ricerca. Si tratta di un ricco deposito, estremamente interessante, contenente più di 60 oggetti in bronzo e ferro – soprattutto in relazione all’assedio… Quest’estate sono venuti a trovarci tanti ospiti, dai quali abbiamo ricevuto un grande aiuto nella parte professionale e logistica del nostro lavoro. L’archeologo Bernhard Heeb è venuto da noi da Berlino e ha lavorato con noi, Martin Golec dell’Università di Olmütz ci ha fatto visita, abbiamo ricevuto molto supporto dallo staff del Parco Nazionale Bükki, Attila Bartha, Tibor Ézsöl e Sándor Holló, oltre a Zoltán Fullár e Gábor Bakos dal team MNM NRI”.

Una grande quantità di manufatti dell’età del ferro e del bronzo sono stati rinvenuti nella zona di Verepce. Gli abitanti dell’età del ferro estraevano nella valle del torrente Bán il minerale di hisa, da cui ricavavano ferro, e la loro produzione continuò fino alla fine del periodo Árpád.

Le culture che vivevano qui migliaia di anni fa disboscarono la foresta e poi crearono centinaia di terrazzamenti artificiali. Circa 1,5 milioni di metri cubi di terra furono spostati a mano e con la forza animale. Presso il doppio bastione durante gli scavi archeologici sono state rinvenute tracce di una battaglia – con numerose punte di freccia – e poi di scontri con assedio tra due comunità scite dell’età del ferro.

Un team di ricerca dell’Istituto di scienze archeologiche dell’Università Eötvös Loránd ha svolto nel recente passato – 2022-2023 – le indagini su due siti dell’antica e media età del ferro, Dédestapolcsány-Verebce-bérc – appunto – e Dédestapolcsány-Várerdő, nell’ambito di un progetto di indagine sulle crisi dell’antica età del ferro stessa.

Sono state aperte nuove trincee di scavo presso l’insediamento fortificato a nord dei Monti Bükk. Una era un’estensione di una trincea aperta nel 2022, dove erano stati identificati i resti di una casa bruciata. Anche nelle precedenti campagne di scavo sono state recuperate copiose testimonianza. Le indagini con metal detector hanno permesso di portare alla luce anche reperti metallici sparsi (ad esempio, un akinakes, asce da battaglia e la guaina protettiva in bronzo di una spada) e nuovi assemblaggi (depositi di utensili in ferro e un tesoro di gioielli in oro e perle d’ambra).

Altre undici tombe sono state scavate nel cimitero (Várerdő) a nord dell’insediamento coevo. La tomba più interessante era quella di un uomo adulto con un ricco corredo funebre, tra cui un kit di utensili per la lavorazione del ferro, ceramiche e altri oggetti.

Il sito multi-periodo di Dédestapolcsány – Verebce-tető, situato nei Monti Bükk nell’Ungheria settentrionale, è noto per un forte collinare di 123 ettari, datato da indagini topografiche e di campo alla cultura Kyjatice dell’età del bronzo tardo. Da alcuni oggetti metallici, nel sito è presente anche la cultura La Tène dell’età del ferro tardo. Nel 2008, quattro sepolture a cremazione, datate all’età scita, sono state dissotterrate nella parte nord-occidentale del sito da un team dell’Università Eötvös Loránd (Budapest). Nello stesso periodo, 234 punte di freccia in bronzo di tipo scita antica sono state trovate nel corpo del terrapieno che chiude l’insediamento fortificato da sud.

Fonte: Ásónyomon – az ELTE BTK Régészettudományi Intézet blogja

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa