Una notevole scoperta archeologica ha arricchito il patrimonio culturale sommerso della Sicilia. I materiali sono stati individuati nelle acque di Santa Maria del Focallo, nel Comune di Ispica, in provincia di Ragusa. Il ritrovamento è avvenuto durante una campagna di scavi subacquei condotta dal Dipartimento di Studi Umanistici e del Patrimonio Culturale dell’Università di Udine e dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana.
E’ stato rinvenuto un relitto risalente al VI-V secolo a.C., accompagnato da quattro ancore litiche e due in ferro.
Una scoperta eccezionale a sei metri di profondità
Il relitto è stato individuato a soli sei metri di profondità, sepolto da sabbia e massi, e presenta caratteristiche tecniche di grande interesse. Lo scafo, costruito con la tecnica “su guscio”, mostra un sistema strutturale autoportante ottenuto tramite l’assemblaggio di tavole del fasciame con incastri a tenoni e mortase.
A pochi metri dal relitto, sono stati scoperti due nuclei di ancore: due in ferro del tipo a “T” rovesciata, risalenti probabilmente al VII secolo d.C., e quattro ancore litiche, riconducibili a un periodo preistorico. Questa compresenza di materiali di epoche diverse evidenzia l’importanza strategica e storica dell’area costiera di Santa Maria del Focallo come crocevia marittimo.
Un progetto di ricerca all’avanguardia
La segnalazione del sito era giunta nel 2022 grazie ad Antonino Giunta e all’associazione BCsicilia, che avevano elaborato una mappa 3D dell’area. Da allora, il sito è stato oggetto di approfondite ricerche, culminate nella campagna di scavi conclusasi nel settembre scorso.
Il team di ricerca, supportato dal Nucleo sommozzatori della Guardia Costiera di Messina e dalla Capitaneria di Porto di Pozzallo, ha utilizzato tecniche avanzate come la fotogrammetria subacquea, producendo un modello tridimensionale dettagliato del relitto. Campioni di legno e altri materiali sono stati prelevati per analisi paleobotaniche, che aiuteranno a comprendere meglio i materiali e le tecniche costruttive dell’epoca.
Il Kaukana Project: valorizzare il patrimonio sommerso
La scoperta rientra nel contesto del “Kaukana Project”, avviato nel 2017 e giunto alla sua quinta campagna di scavi. Questo progetto, condotto con un approccio integrato e multidisciplinare, si propone di ricostruire il paesaggio costiero e sommerso tra Ispica, Kaukana e Kamarina, in collaborazione con l’Università di Udine e numerosi enti di ricerca italiani e internazionali.
Attraverso queste ricerche, il progetto non solo amplia le conoscenze sulla storia marittima dell’area, ma si pone anche l’obiettivo di valorizzare il patrimonio sommerso, rendendolo fruibile alla comunità scientifica e al grande pubblico.
Una finestra aperta sull’antichità
La scoperta del relitto di Santa Maria del Focallo rappresenta un’occasione unica per esplorare un capitolo importante della storia del Mediterraneo. La compresenza di reperti di epoche diverse testimonia la centralità di queste acque nelle rotte marittime antiche, mentre l’utilizzo di tecnologie innovative sottolinea l’importanza di un approccio scientifico per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale sommerso.
Il relitto, un vero e proprio scrigno di storia, ci restituisce oggi frammenti di un passato che il mare ha custodito per millenni, offrendo nuovi spunti per la ricerca e la narrazione della nostra eredità comune.