L’Emigration Museum di Gdynia vince Museums in Short 2021. 32 i musei iscritti, il “corto” di un museo greco il più votato dal pubblico. Nella cerimonia di premiazione della VIII edizione, svoltasi lunedì 13 dicembre presso l’auditorium dell’Accademia LABA di Brescia, la giuria internazionale ha assegnato il primo premio al video Dzennet dell’Emigration Museum di Gdynia (Polonia).
Menzioni speciali della giuria per i video di MAS (Anversa) e del museo archeologico di Troia (Turchia). Il vincitore prenderà parte a Best in Heritage IMAGINES 2022, la conferenza mondiale di Dubrovnik aperta a tutti premiati in ambito di musei e patrimonio culturale. Tutti i 32 video, in rappresentanza di 14 Paesi, sono accessibili in una piattaforma online (https://www.museumsinshort.eu/partecipanti/partecipanti_2021.asp), da cui il pubblico ha anche potuto votare il video preferito.
Nel 2021 il video più votato dalla giuria popolare, con ben 491 voti, è risultato The City of Morrylians del Kilkis Archaeological Museum (Ephorate of Antiquities of Kilkis, Grecia).
Il concorso è promosso dal Museo dell’Industria e del Lavoro – Musil – in collaborazione con EMA – Accademia Museale Europea – Forum delle Culture Slave e LABA – Libera Accademia di Belle Arti. Museums in Short è concorso internazionale di “corti” realizzati da musei. Lanciato nel 2012 con Fondazione Brescia Musei e Cinema Nuove Eden, Museums in Short premia istituzioni, autori o produttori che utilizzano i video per migliorare la comunicazione museale e coinvolgere il pubblico.
I progetti possono includere documentari, animazioni, trailer e installazioni visive. Tramite il sito www.museumsinshort.eu il pubblico può votare il suo cortometraggio preferito, mentre una giuria di esperti valuta il vincitore.
Sinossi del film vincitore
Dzennet Dżennet Dżabagi-Skibniewska nacque a San Pietroburgo da madre tartara polacca e dall’ultimo sovrano dell’Inguscezia. Giunse in Polonia subito dopo la riconquista dell’indipendenza. La giovane donna si arruolò nell’esercito e ricevette il comando di un plotone ancor prima di sostenere gli esami di scuola secondaria. Nel 1938 si trasferì a Gdynia con suo marito. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, insieme a un gruppo di volontarie, aiutò i feriti. Costretta a fuggire da Gdynia, seguì la linea dei combattimenti dalla Siria all’Italia, per tornare infine nella Polonia comunista.
Poco considerata dalle nuove autorità, iniziò a lavorare come fabbricante di guanti. Per tutti questi anni, ebbe modo di conservare un cimelio di famiglia: un pezzo di roccia del Caucaso. Era quella pietra che, proprio come aveva predetto suo padre, la riportò in Cecenia verso la fine della sua vita. Orgogliosa, in uniforme polacca e berretto da tenente.
“Dzennet” è un “corto” animato capace di esprimere in modo delicato una storia potente. – ha argomentato la giuria -Il video, prodotto dal Museo dell’Emigrazione di Gdynia e diretto da Tomasz Popakul, racconta la biografia di Dżennet Dżabagi-Skibniewska, una principessa caucasica stabilitasi a Gdynia negli anni ‘30. Da quel momento, storia personale e grande storia corrono intrecciate: nazismo, guerra, comunismo, sempre portando con sé un pezzo di roccia della Terra natale. La Giuria ha riconosciuto in quest’opera una storia paradigmatica dell’Europa del XX secolo, ma anche una forma esemplare del ruolo svolto dai musei quali storyteller per il pubblico contemporaneo.
La Giuria era coordinata da René Capovin del Musil – Museo dell’industria e del lavoro, Brescia -.