I musei inglesi non si sono dichiarati interessati all’acquisto di un interessante reperto medievale portato alla luce da un appassionato di ricerche con metal detector e l’oggetto è tornato, pertanto, di piena proprietà del cercatore e del proprietario di terreno che potranno disporne secondo la loro volontà. Questo prescrive la legge britannica. Il ritrovamento era avvenuto a Cawston, Norfolk, un villaggio di circa 1500 abitanti.
Si tratta di una spilla anulare in oro, risalente al XIII o XIV secolo, con funzioni magico-religiose. L’oggetto non ha più l’ago dello spillone, ma era certamente utilizzato quotidianamente durante la vestizione. Esso presenta due mani giunte, in preghiera, e diverse lettere -incise sulla parte anulare. Le lettere sono vergate su otto minuscoli pannelli, divisi da due borchie floreali.
Su un versante dell’anello, attorno alla faccetta esterna, troviamo “+M NV AV VN” mentre su quella interna possiamo leggere “ED VM TR VN”. La storica Helen Geake, intervistata dalla Bbc, ha detto che ciò che si trova inciso sull’oggetto d’oro è “una sorta di incantesimo” per “evocare protezione magica”. Il dottor Geake, l’ufficiale di collegamento dei ritrovamenti di Norfolk, sempre ai microfoni della Bbc, ha detto che non è chiaro in quale ordine leggere le lettere e, di conseguenza, “esse non hanno senso”, ma “pensiamo che debba essere qualcosa di magico, una sorta di incantesimo”.
Le mani in preghiera lasciano intendere una costante richiesta di protezione. le lettere potrebbero riferirsi all’inizio di preghiere o di frasi magiche che avrebbero agito come elemento di costante emanazione positiva.
Evidente qui, il punto di contatto medievale tra magia e religione. Sarà possibile saperne qualcosa di più? Magia bianca o magia nera? Gli storici locali stanno ripercorrendo la chiesa parrocchiale di Cawston, di origine normanna ed è dedicata a Sant’Agnese. Un edificio antico che conserva molti buoni esempi di vetrate medievali e diversi dipinti su tavola raffiguranti la vita dei santi. Non si potrebbe escludere che le lettere possano evocare, anche il nome dei santi, nella formula del “pregate per noi”.