Il castello di Pablo Picasso nel quale l’artista s’incoronò sovrano e batté moneta

Il castello, arredato e decorato dall'artista, è da allora appartenuto a Catherine Hutin-Blay (figlia di Jacqueline, erede di Picasso) e non è visitabile, se non in circostanze speciali

Picasso, protagonista assoluto del Novecento – grazie a una capacità non comune di reinventarsi e di divenire punto di riferimento per artisti e collezionisti, in decenni e decenni – fu un artista ricchissimo. Il culto modernista nei suoi confronti fu tale che anche un suo schizzo autografato assumeva valori elevatissimi.

Qualcuno sostiene che, anche grazie alla rapidità esecutiva, l’artista battesse – in verità – una moneta propria. Non gli era pertanto difficile garantirsi palazzi e ville, nei quali si isolava dal mondo. Peraltro, dicevano i suoi amici, l’artista era preso da una sorta di mania di accumulo di bellezza. Dopo qualche anno le sue abitazioni si riempivano di quadri – i propri e quelli dei colleghi – e gli spazi iniziano a diminuire. A quel punto, l’artista rinnovava se stesso, cambiando abitazione e trovando nuovi stimoli.

Il pittore amava molto il Midi, il Sud della Francia. Nel 1962, durante il periodo in cui abitava nella villa La Californie, a Cannes, venne a sapere della possibilità di acquisto di un castello che si trovava alle pendici della montagna mitica, per Cézanne, la Saint Victoire, nei pressi di Aix en Provence.
Effettuò quindi un sopralluogo e ne restò incantato. Il castello di Vauvenargues, con la montagna Sainte-Victoire sullo sfondo, è una fortezza del XIII secolo, costruita su ciò che rimaneva di un castrum romano. L’edificio medievale era stato trasformato tra il 1643 e il 1667 nell’attuale castello dal procuratore generale e primo console di Aix, Henri de Clapiers.
Dopo essere appartenuto a nobili provenzali, il castello venne svuotato degli arredi e fu rilevato da un ente demaniale. A Picasso piacque l’idea di avere a disposizione un edificio di grande suggestione, amplissimo e vuoto. Lo acquistò nel settembre 1958, con 1.110 ettari del monte Sainte-Victoire (tutto il versante nord), vicino ad alti luoghi di ispirazione cézanniana. La regalità del luogo, a volte paragonato al sito reale dell’Escorial dei re di Spagna, vicino a Madrid, fu considerata da Picasso una legittima forma di incoronazione.

Questa proprietà rimase sua fino alla morte, anche se – nel frattempo – si era trasferito, nel 1961-62, nella fattoria di Notre-Dame-de-Vie a Mougins, vicino a Cannes . Quando morì nel 1973, fu sepolto davanti alla scalinata principale del castello, dove riposa accanto alla sua ultima moglie.
Il castello, arredato e decorato dall’artista, è da allora appartenuto a Catherine Hutin-Blay (figlia di Jacqueline, erede di Picasso) e non è visitabile, se non in circostanze speciali. Nel video, le immagini viste dal drone.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz