Il mistero della chiesa sprofondata. Un fiume esce dalla sua porta. Andrei Tarkovsky vi girò Nostalghia. Video

In epoca romana, al posto dell'attuale chiesa, si trovava un tempio dedicato alle ninfe dell'acqua, realizzato a ridosso di una sorgente considerata sacra. Una serie di edifici si susseguirono nel tempo, con un importante intervento nel Trecento e Quattrocento e la definitiva sistemazione nel Seicento. Forse anche l'imponenza classica del nuovo edificio contribuì al fenomeno di progressiva sommersione, che venne probabilmente innescato dal terremoto del 1703


E’ uno dei luoghi più belli e misteriosi d’Italia. E scarsamente conosciuti, nonostante il regista russo Andrej Tarkovskij l’abbia scelto per girare una scena del film d’essai Nostalghia (1983). In questo scenario suggestivo – vedi il filmato in fondo alla pagina e l’immagine, qui sopra – il protagonista, dopo un lungo vagabondare solitario, entra nell’edificio, dopo aver percorso controcorrente il fiume che esce dal portale. Nella chiesa incontra una bambina e riflette sul valore della felicità, tra la lettura di un libro e bicchieri di liquore; infine il protagonista incendia il libro e si addormenta nella chiesa.

La chiesa di Santa Maria in Vittorino o chiesa di San Vittorino, si trova nei pressi delle Terme di Cotilia, nel comune di Cittaducale in provincia di Rieti. È nota anche come “la chiesa sommersa”, “la chiesa nell’acqua” o “la chiesa che sprofonda”.

È posta in un territorio dove si trovano molte sorgenti mineralizzate e sono frequenti fenomeni carsici come i sinkhole (sprofondamenti improvvisi del terreno). In epoca romana, al posto dell’attuale chiesa, si trovava un tempio dedicato alle ninfe dell’acqua, realizzato a ridosso di una sorgente considerata sacra. Una serie di edifici si susseguirono nel tempo, con un importante intervento nel Trecento e Quattrocento e la definitiva sistemazione nel Seicento.
Forse anche l’imponenza del nuovo edificio contribuì al fenomeno di progressiva sommersione, che venne probabilmente innescato dal terremoto del 1703.

L’edificio è diroccato, non ha più il tetto ed è parzialmente sprofondato nel terreno. Sono ancora in piedi le mura perimetrali e in particolare la monumentale facciata in calcare giallo. Il suo interno è allagato da una sorgente sotterranea che sgorga nel pavimento, con l’acqua che defluisce per mezzo del portale d’ingresso nella campagna circostante.

L’interno, a tre navate, ospitava diverse opere d’arte. Tra queste sopravvivono un bassorilievo dell’Annunciazione e una fonte battesimale (entrambi risalenti al XIV secolo e conservati nella cattedrale di Cittaducale), un affresco (conservato al museo diocesano di Rieti) e l’altare in pietra (collocato nel cortile del centro anziani di Cittaducale).
LA SCENA DEL FILM NOSTALGHIA DI TARKOVSKI AMBIENTATA NELLA CHIESA

LA CHIESA IN VIDEO RECENTE

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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa