Judith Leyster, la pittrice della stella di piombo che finì nel mare dell'oblio

Figlia di un birraio, moglie di un collega pittore, Judith Jans Leyster (1609-1660), olandese, ha cantato le gioie della famiglia e delle vita, lavorando soprattutto, pertanto, su interni, con una pittura tematicamente serena, tra ritratti, scenette di genere e nature morte. L'artista olandese ha operato con assiduità nel periodo compreso tra il 1629 e il 1635, cioè fino al matrimonio, celebrato l'anno successivo con Leyster Jan Miense Molenaer, un pittore che produceva ritratti e scene di genere

Leyster Judith
Figlia di un birraio, moglie di un collega pittore, Judith Jans Leyster (1609-1660), olandese,  ha cantato le gioie della famiglia e delle vita, lavorando soprattutto, pertanto, su interni, con una pittura tematicamente serena, tra ritratti, scenette di genere e nature morte. L’artista olandese ha operato con assiduità nel periodo compreso tra il 1629 e il 1635, cioè  fino al matrimonio, celebrato l’anno successivo con Leyster Jan Miense Molenaer, un pittore che produceva ritratti e scene di genere; poi Judith ha diradato il suo impegno artistico diretto – non è esclusa la collaborazione con il marito – per crescere cinque figli, dei quali sono uno sarebbe sopravvissuto fino all’età adulta.  Nel 1633 – anno in cui prepara l’autoritratto, finalizzato a consacrare il proprio accesso nella corporazione – entra a far parte della Gilda di San Luca, ad Harlem.
L'autoritratto di Judith Leyster
E’ la seconda donna ad essere ammessa.  La prima era stata Sara van Baalbergen, nel 1631, ma altre pittrici erano attive nelle botteghe, ma non erano ufficialmente registrate come tali. Ha firmato le sue opere con il monogramma JL, seguito da una stella cinque punte. Il cognome dell’artista deriva da”Lei-ster”, letteralmente “stella di piombo” in olandese. La stella polare, così chiamata dai marinai. Leistar era anche il nome della fabbrica di birra di suo padre ad Haarlem, azienda che fallì quando Judith era ancora giovane. Solo occasionalmente l’artista ha firmato le proprie opere con il suo nome completo.
Dopo un discreto successo negli anni giovanili, il ricordo della Leyster sfumò fino all’oblio. I suoi dipinti furono ascritti al pittore Frans Hals, fino 1893 quando Cornelis Hofstede de Groot riconobbe, su un’opera,  il monogramma e scrisse il primo articolo su Leyster.
Come il marito, i fratelli Hals, Jan Steen, e i caravaggeschi di Utrecht, Hendrick Terbrugghen e Gerrit van Honthorst, lavorò ai soggetti della pittura di genere, richiesti dalla classe media olandese
 
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