La pittura testimonia il ghiaccio del 1709, quando si pattinava in laguna e il Garda era una piazza

Ma la parte giocosa dell'uomo e dell'infanzia seppe trarre risorse di divertimento anche da quel mese terribile, quando a Venezia, la popolazione stupita, si trovò a pattinare in Laguna, come testimoniano le cronache e un quadro di Gabriele Bella, pittore-cronista della Repubblica veneta, le cui opere sono conservate nella galleria Querini Stampalia. Le grandi ghiacciate, nel passato, creavano risorse per nuovi spazi, come avveniva da tempo a Londra che teneva, sulla lastra spessa del Tamigi, la Fiera del freddo.

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Il dipinto di Gabriele Bella testimonia visivamente la ghiacciata del gennaio 1709 che colpì la laguna, unendo Venezia in un'unica lastra
Il dipinto di Gabriele Bella testimonia visivamente la ghiacciata del gennaio 1709 che colpì la laguna, unendo Venezia in un’unica lastra

Fu il mese più freddo, non solo a memoria d’uomo. Al centro della piccola glaciazione che durò cinque secoli, l’Europa precipitò, nel mese di gennaio 1709, a temperature polari. Roma fu presa in una morsa di freddo e venne colpita da tredici nevicate, cadute tra il 6 e il 24 gennaio. Parigi finì a-23,1, Berlino a -29,4, Venezia, flagellata anche da un forte vento di Bora, a -17,5. La laguna ghiacciava mentre, nei Domini di terraferma. la superficie del Garda ghiacciava fino a permettere il passaggio dei carri e, attorno, la pianura padana era coperta da un metro e mezzo di neve.

Fu uno dei picchi della cosiddetta Piccola era glaciale, iniziata a partire dalle metà del XIV secolo e conclusasi nel XIX secolo. Quell’anno le macchie solari furono estremamente rare e ancora gli scienziati non sono concordi nel riportare la recrudescenza del freddo ad anomalie temporanee dell’attività solare.

Comunque sia, il gelo fu più che eccezionale: iniziò la notte dell’Epifania e tenne in pugno l’Europa per tutto il mese; gelarono in poche ore tutti i fiumi, laghi, pozzi, in una situazione barica probabilmente che vedeva un anticiclone termico russo estesissimo fin verso la Francia e Spagna, con i nuclei gelidi più intensi in discesa proprio verso la Germania e l’Italia. Gelarono tutti i grandi porti come Marsiglia, Genova, Venezia, addirittura il mare riuscì a gelare fino all’altezza di Livorno. Con danni gravissimi all’agricoltura e tributo in vite umane. Ma la parte giocosa dell’uomo e dell’infanzia seppe trarre risorse di divertimento anche da quel mese terribile, quando a Venezia, la popolazione stupita, si trovò a pattinare in Laguna, come testimoniano le cronache e un quadro di Gabriele Bella, pittore-cronista della Repubblica veneta, le cui opere sono conservate nella galleria Querini Stampalia.  Le grandi ghiacciate, nel passato, creavano risorse per nuovi spazi, come avveniva da tempo a Londra che teneva,  sulla lastra spessa del Tamigi, la Fiera del freddo.

Diverse edizioni della Fiera del freddo sul Tamigi
Diverse edizioni della Fiera del freddo sul Tamigi

freddo fiere freddo Gelo Fiera sul fiume Tamigi, 1814.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa