L’archeologa svuota l’anfora appena trovata in una casa siciliana di 2300 anni fa. Copiosi i resti di cibo. Cosa c’era originariamente nel contenitore?

Un insediamento ellenistico sulla costa siciliana
Sul Monte Sant’Angelo, presso Licata, si erge uno dei più significativi siti archeologici della Sicilia: l’antica città di Finziade. Fondata nel 282 a.C. dal tiranno Finzia di Agrigento, questa città ellenistica rappresenta l’ultima grande fondazione greca in Sicilia. Gli scavi più recenti, condotti dal Parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi in collaborazione con il CNR-ISPC di Catania, si concentrano sulla ricostruzione dell’impianto urbanistico e delle abitudini di vita dei suoi abitanti.

L’impianto urbanistico di Finziade
Gli archeologi hanno rivelato una maglia urbana ortogonale, caratterizzata da ampie strade (“plateiai”) che si intersecano regolarmente con vie minori (“stenopoi”), segno di un avanzato livello di pianificazione. In particolare, sono stati riportati alla luce edifici residenziali, botteghe artigianali e una serie di strutture pubbliche, tra cui un complesso termale e un tempio dedicato alle divinità greche.

Un’anfora dai contenuti sorprendenti
Tra i ritrovamenti più recenti spicca un’anfora contenente lische di pesce in ottimo stato di conservazione, databile a circa 2.300 anni fa. Questo ritrovamento, unico nel suo genere, fornirà informazioni preziose sulle abitudini alimentari e sulle tecniche di conservazione dei prodotti ittici nell’antichità. E’ probabile che questo tipo di conserve avessero una funzione assai simile ai nostri dadi e che cioè insaporissero i cibi, durante la cottura, oltre che salarli.

L’anfora e le abitudini alimentari degli antichi abitanti di Finziade
Il ritrovamento dell’anfora contenente una grande quantità di lische di pesce solleva interrogativi interessanti sulle abitudini alimentari degli abitanti di Finziade. In particolare, potrebbe trattarsi di resti legati alla produzione di liquamen o garum, due dei condimenti più apprezzati del mondo antico, o di una semplice tecnica di conservazione di pesce sotto sale.

Cos’erano il garum e il liquamen?
Garum e liquamen erano condimenti a base di pesce fermentato, ottenuti facendo macerare in salamoia pesci di piccole dimensioni, interiora e talvolta erbe aromatiche. La fermentazione avveniva in grandi vasche o contenitori, sotto il sole. La differenza principale tra i due risiede nella fase di lavorazione: il garum si riferisce al liquido filtrato di alta qualità, molto apprezzato e spesso esportato in anfore. Il liquamen, invece, era un prodotto meno raffinato, più torbido e usato come alternativa meno costosa.

Pesce sotto sale: un’alternativa più semplice?
L’ipotesi che l’anfora contenesse pesce sotto sale è altrettanto plausibile. Questo metodo di conservazione era comune nel Mediterraneo antico e serviva sia per il consumo locale sia per il commercio. I pesci venivano disposti a strati alternati di sale grosso, che rallentava la decomposizione e consentiva il trasporto su lunghe distanze.

Un ritrovamento unico nel suo genere
L’eccezionalità dell’anfora scoperta a Finziade risiede non solo nella quantità delle lische ritrovate, ma anche nel loro stato di conservazione. Ciò consentirà analisi archeozoologiche e chimiche approfondite, come lo studio degli isotopi e dei residui organici, per determinare con maggiore precisione se si trattasse di un deposito per il trasporto di pesce fermentato, di una riserva alimentare conservata sotto sale o di scarti legati alla produzione locale di condimenti.

Un legame tra passato e presente
Il Monte Sant’Angelo non è solo un luogo di ricerca scientifica, ma anche di valorizzazione culturale. Il parco archeologico organizza visite guidate e laboratori per avvicinare il pubblico alla storia dell’antica Sicilia. La comunità locale è coinvolta attivamente nella tutela e nella promozione del sito, attraverso associazioni come “Finziade”, che si occupano di sensibilizzare sull’importanza della conservazione del patrimonio culturale.

Prospettive future
Gli scavi, che proseguiranno fino all’8 novembre 2024, promettono di portare alla luce ulteriori dettagli sull’organizzazione sociale ed economica di Finziade. Gli archeologi sperano di individuare nuove strutture pubbliche e di approfondire lo studio dei reperti già emersi. Inoltre, è previsto un progetto di ricostruzione virtuale degli edifici principali, per offrire ai visitatori un’esperienza immersiva nella vita quotidiana dell’antica città.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa