Le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola. Ascolta i suoni misteriosi che emanano accarezzandole

Alcune pietre, al passaggio di un'altra pietra leggermente strofinata, emettono suoni consecutivi dal do al sol, componendo una scala che viene poi - come sentiremo nel filmato, in questa pagina - destrutturata dai suoni successivi, deformati, come nella musica contemporanea, emissioni che mantengono una tonalità dolce, seppure a certi tratti inquietante e fantasmatica, molto simile a una voce femminile

Emanano note di struggente bellezza le pietre sonore dello scultore Pinuccio Sciola (San Sperate, 1942 – Cagliari, 2016), l’artista sardo che aveva frequentato le capitali europee dell’arte ed era tornato al proprio paese d’origine, per realizzare murales che abbellissero e promuovessero l’intero paese.

Contestualmente alla propria impresa pittorica, s partire dal 1996 indirizzò la ricerca sulle pietre e sulla loro natura intrinseca. Risultati di straordinario interesse unirono la parte scultorea – che si presenta con riquadri simili a quelli di Mondrian, autore particolarmente amato dall’artista sardo – con quella dell’emissione musicale, grazie alle tecniche di incisione messe a punto da Scioli stesso. Le pietre utilizzate erano le calcaree e il basalto sardo. Intersecando le linee di incisione e creando, dietro ai listelli ricavati, un vuoto che funge da cassa armonica, in grado di amplificare il suono della vibrazione, l’artista riuscì a ottenere sculture che sono strumenti musicali.
Alcune pietre, al passaggio di un’altra pietra leggermente strofinata, emettono suoni consecutivi dal do al sol, componendo una scala che viene poi – come sentiremo nel filmato, in fondo a questa pagina – destrutturata dai suoni successivi, deformati, come nella musica contemporanea, emissioni che mantengono una tonalità dolce, seppure a certi tratti inquietante e fantasmatica, molto simile a una voce femminile o, in altri casi, alla percussione di vetri o di tasti di xilofono. Un parco delle pietre sonore è stato allestito dallo scultore e dalla Fondazione che porta il suo nome, a San Sperate, in Sardegna. Nel 2003, a seguito della sua collaborazione con l’architetto Renzo Piano, una sua gigantesca Pietra Sonora fu scelta per la Città della Musica a Roma; altre sue opere furono esposte nella Piazza della Basilica inferiore di San Francesco ad Assisi e nell’Arsenale di Venezia

Le pietre sonore vennero mostrate e suonate per la prima volta nel 1996 a Berchidda – il paese natale del musicista Paolo Fresu – in Sardegna e successivamente in diverse parti del mondo. Oltre al lavoro per la Città della musica di Roma, Sciola partecipò con proprie opere, nel 2004, a Parigi, alle Celebrazioni di Jacques Prévert: «Eloge de la nature» nei Jardin du Luxembourg e «Les Feuilles Mortes», omaggio di Pinuccio Sciola à Jacques Prévert. Alla fine dell’esposizione, lo scultore fece dono delle sculture per una installazione permanente nel giardino della casa di Prévert a Omonville-la-Petite.Con esse vengono organizzati e sono fonte di ispirazione per artisti, musicisti e compositori.
NEL VIDEO. LA FIGLIA DI PINUCCIO SCIOLA SUONA LE PIETRE

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Maurizio Bernardelli Curuz
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