Nel fondo del laghetto di golf una bara gigantesca e il corpo d’uomo con un’ascia in mano

Il ritrovamento, coperto dal segreto, era avvenuto durante scavi di pulizia del fondale dello specchio d'acqua. La bara dell'Età del bronzo era stata scavata in un tronco gigantesco. Perfettamente conservata la piccola ascia bellissima, segno del comando

La barca-bara, trovata nel fondo del laghetto di un campo di golf, è entrata a far parte dei più singolari ritrovamenti degli ultimi anni. Durante lavori di pulizia del fondo di un laghetto di un campo di golf, – il Tetney Golf Club, nel Lincolnshire, in Gran Bretagna – gli operai vedono un tronco gigantesco. I lavori vengono fermati. Il tronco si presenta tagliato verticalmente, e ricomposto. Contiene il corpo di un uomo, ben conservato, che regge un’ascia a livello dei resti della mano. La polizia viene avvertita e scattano le indagini. Frattanto, nel più stretto riserbo – tipicamente inglese – arrivano anche gli archeologi.

La sepoltura risale a circa 4000 anni fa, all’Età del Bronzo. La bara è lunga circa tre metri e larga un metro. Il defunto aveva circa 40 anni, quando morì e soffriva di alcuni problemi articolari dovuti, probabilmente, a sforzi fisici protratti. Era alto 1,80 circa. L’ascia è probabilmente un’arma di combattimento o una sorta di segno del comando. Il lavoro svolto da chi si occupò della cerimonia di sepoltura fu notevole.
Venne utilizzata, per realizzare la bara, una quercia ampia e robusta che fu tagliata e scavata, come se fosse un’imbarcazione.

Poi il tronco fu chiuso sul corpo come una scatola cilindrica. In quel momento il defunto era divenuto parte dell’albero. La sepoltura venne poi coperta da un tumulo di ghiaia. Operazioni che confermano che la persona morta era un personaggio di rango. La conservazione è stata probabilmente garantita da strati di limo, che si sono poi depositati sul tronco. La bara e l’ascia sono ora sottoposti a un lungo trattamento chimico per la conservazione in ambienti privi di umidità..

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz

Maurizio Bernardelli Curuz è uno storico e un critico d'arte. Fondatore di Stile arte, è stato direttore dei Musei Bresciani (Fondazione Brescia Musei, Pinacoteca Tosio Martinengo, Santa Giulia e Castello dal 2009 al 2014) coordinando, tra le altre cose, il dossier della candidatura Unesco di Brescia e dell'Italia Longobarda, titolo concesso dall'ente sovrannazionale. Ha curato grandi mostre sia archeologiche - Inca - che artistiche - Matisse - con centinaia di migliaia di visitatori. Ha condotto studi di iconologia e di iconografia. Ha trascorso un periodo formativo giovanile anche in campo archeologico. E' uno specialista della pittura tra Cinquecento e primo Seicento ed è uno studioso del Caravaggio. E' iscritto all'Ordine dei professionisti professionisti E' stato docente di Museologia e Museografia all'Accademia di Brescia