Immagina di camminare lungo la costa, la sabbia umida sotto i piedi e l’odore di salsedine che riempie l’aria. All’improvviso, noti qualcosa di insolito. E non è un semplice blocco di assi. Ma qualcosa di ben più complesso. Da dove viene? Cosa faresti? Proseguiresti, continuando la conversazione con chi ti accompagna, o fermeresti tutto per documentare questa scoperta e avvisare l’autorità?
Chi passeggiava su questa riva si è comportato correttamente. Ha fotografato il relitto e ha chiamato il numero di soccorso. Altre ondate avrebbero potuto riportare il reperto nel mare. E’ arrivata la polizia che si è resa conto che doveva chiamare gli archeologi. Parte di una nave antica è stata così salvata.
Questo è esattamente è ciò che è successo recentemente sulla spiaggia di Sand o’Erraby, nell’isola di Sanday, una delle Orcadi. Le mareggiate hanno portato alla luce una sezione dello scafo di una nave in legno, nascosta per secoli tra i sedimenti intertidali. Questa scoperta ha mobilitato la comunità locale, che ha prontamente avvisato le autorità competenti.
La pronta risposta della Comunità di Sanday
Gli abitanti dell’isola hanno immediatamente segnalato la presenza del relitto, permettendo alle autorità di intervenire. Il team di Wessex Archaeology, su incarico dell’Historic Environment Scotland (HES), ha lavorato con Dendrochronicle per analizzare il relitto, registrandolo accuratamente e prelevando campioni per una datazione dendrocronologica.
Il primo esame ha rivelato che si tratta della sezione centrale capovolta del fondo dello scafo, con la chiglia ormai degradata ma ancora visibile. I grandi chiodi di legno utilizzati per fissare le ordinate al fasciame e l’assenza quasi totale di fissaggi in ferro suggeriscono che la nave risalga a un periodo tra il XVI e il XIX secolo, con una probabilità maggiore di appartenenza ai secoli XVII o XVIII. Per garantire la stabilità del legname, fondamentale per future ricerche, la comunità di Sanday, insieme al Sanday Heritage Group, collocheranno il reperto in un’ampia vasca lunga 8 metri per 4, in cui sarà inserita acqua dolce, per l’inizio del recupero del reperto, che non può essere lasciato seccare.
Come datare il relitto: le sequenze degli anelli degli alberi usati per la costruzione della nave
La dendrocronologia: Scienza degli Anelli degli Alberi
La dendrocronologia è una disciplina affascinante che permette di datare oggetti di legno, tavole di quadri, mobili, relitti, palafitte eccetera attraverso lo studio degli anelli degli alberi. Questa tecnica scientifica viene utilizzata in archeologia, ma anche in climatologia e biologia per ricostruire il passato e comprendere meglio le dinamiche naturali e umane nel corso del tempo.
Cos’è la dendrocronologia?
Il termine “dendrocronologia” deriva dal greco: “dendron” significa albero, “chronos” significa tempo e “logos” significa studio. In sostanza, la dendrocronologia è lo studio del tempo attraverso gli alberi. Ogni anno, gli alberi formano un nuovo anello di crescita, il cui spessore varia in base alle condizioni climatiche, come temperatura e piogge. Questi anelli possono essere letti come un diario naturale, conservando informazioni dettagliate sui cambiamenti climatici e sugli eventi che hanno influenzato l’ambiente in cui l’albero è cresciuto.
Come funziona in pratica la dendrocronologia?
Gli alberi crescono in modo ciclico, formando ogni anno un anello di crescita che può essere distinto per il suo spessore. Durante un anno particolarmente favorevole, con piogge abbondanti e clima mite, l’anello sarà più spesso. Al contrario, in anni di siccità o di freddo intenso, l’anello sarà sottile. Gli scienziati raccolgono campioni di legno dagli alberi, senza danneggiarli, utilizzando strumenti chiamati trapani di Pressler. Esaminando questi campioni, possono risalire a decenni, secoli o persino millenni nel passato.
In archeologia, la dendrocronologia è fondamentale per datare reperti in legno. La precisione è sorprendente. La questione sembra complessa, ma è invece di facile comprensione. Parlavamo degli anelli di accrescimento degli alberi. Alle elementari o alla primaria ci hanno insegnato che possiamo contare il numero degli anelli per conoscere gli anni di un dato albero. E’ vero. Ogni anno cresce un anello. Ma questi anelli, escluse zone come i tropici in cui le condizioni climatiche sono molto stabili, variano di anno in anno, in grandezza. Sono più spessi o meno spessi, più stretti o più larghi, di anno in anno, a causa della siccità o della pioggia o del freddo. Condizioni che colpiscono tutti gli alberi di macroregioni. Se quindi osservassimo gli anelli di tanti alberi, vedremmo che si comportano allo stesso modo, negli stessi anni. Facciamo un esempio teorico: Anello piccolo-piccolo. (anno 1821) anello grande, accanto (1822) , nuovo anello piccolo, (1823) anello medio (1824) anello piccolo (1825). L’ultimo anello ad apparire ci dà la data esatta in cui l’albero è stato tagliato. La sequenza di alcuni anni di anelli rende la combinazione irripetibile e la datazione affidabilissima, anche di oggetti lignei di migliaia di anni fa.