Grazie ad un accordo tra Soprintendenza ABAP per le province di L’Aquila e Teramo, Comune di Campli e Università della Tuscia è stato avviato in queste ore il recupero – che proseguirà fino a fine mese – dei frammenti dipinti della volta incannucciata del Salone d’onore di Palazzo Rozzi a Campli (provincia di Teramo) crollata nel 2014.
I dipinti risalgono alla seconda metà del Settecento e furono realizzati su un supporto leggero.
Il soffitto incannucciato o in arelle (o camera a canne) è un’antica tecnica costruttiva utilizzata in passato soprattutto nei fabbricati con i solai in legno. Esso era un controsoffitto fatto con stuoie di cannucce – lo vediamo nella foto del crollo della struttura leggera, qui sotto – tipiche delle zone palustri, intrecciate e intonacate in modo da ottenere una superficie elastica e resistente. L’intonaco, in alcuni casi veniva dipinto, com’è avvenuto a palazzo Rozzi.
Il progetto ora in corso, dopo il cedimento e il crollo di parte dell’incannucciato, consiste nel recupero e nella ricomposizione dei frammenti della decorazione della volta incannucciata, con particolare attenzione al riquadro figurato centrale: un vasto ottagono decorato con una scena allegorica raffigurante l’Apoteosi di Ercole o il Carro di Apollo, opera che potrebbe risalire al tardo XVIII secolo.