Necropoli dei bambini. Gli archeologi turchi hanno scoperto un “cimitero degli innocenti”. Fatto raro poichè, nell’antichità, le sepolture infantili – e pensiamo al mondo romano – avvenivano, soprattutto a ridosso delle abitazioni dei genitori o murate, all’interno delle stesse – per i più piccoli – mentre per altri, più grandicelli, potevano avvenire all’interno di necropoli in cui erano collocate, in maggioranza, sepolture di adulti. Gli scavi che hanno portato a questa singolare scoperta sono avvenuti a Bozcaada, nome turco moderno della leggendaria isola di Ténédos. Il nome Tenedos si riferisce al leggendario eroe Tenes, che governò l’isola durante la guerra di Troia. Secondo la leggenda, Tenedos era la base di sosta della task force greca guidata da Agamennone durante la guerra di Troia. Fu utilizzato da Serse come base durante la guerra persiana.
La necropoli dei bambini è oggetto di studio e di scavo da parte dell’équipe guidata da Turan Takaoğlu, membro della facoltà del Dipartimento di Archeologia dell’Università Çanakkale Onsekiz Mart.
La più interessante delle tombe infantili portare alla luce è un pithos o tomba cubica del VI secolo a.C. in cui fu collocata una seconda tomba a pithos nel IV secolo a.C. All’interno della successiva tomba furono collocate sei figurine di terracotta e una spilla di bronzo a forma di piede di cavallo. Qui fu sepolto un bambino piccolo. Ma chi erano queste figure che lo accompagnavano nell’oscurità della morte?
Queste statuette – ora consegnate al Museo di Troia – rappresentano due danzatrici che indossano copricapi frigi, una delle quali è una donna che suona la lira, uno strumento musicale a corde, e le altre tre donne in piedi in costumi orientali che potrebbero essere associate al culto di Dioniso, il dio greco del vino.
Il professor Ömer Can Yıldırım, vicedirettore degli scavi, ha dichiarato: “Soprattutto negli studi condotti nell’area della necropoli, è stata rilevata una sezione precedentemente sconosciuta nella letteratura archeologica: un’area di sepoltura per i bambini. Tra le tombe identificate in quest’area, la struttura da noi definita tomba a pithos presentava la caratteristica di un pithos all’interno di un pithos e ha consentito l’emergere di dati precedentemente non noti nei dati archeologici”.
“Possiamo dire che i tipi di abbigliamento delle statuette – dicono gli archeologi – sono legati alla cultura frigia orientale e al culto di Cibele e di Dioniso. Questa caratteristica ci mostra chiaramente che l’ideologia religiosa era dominante, soprattutto nel IV secolo aC nella necropoli di Tenedo.”
Probabilmente queste immagini si connettono anche al culto – che sta Cibele e Dioniso – del dio Attis. Attis è il paredro di Cibele, il servitore autoeviratosi, che guida il carro della dea. Il centro principale del suo culto era Pessinunte, nella Frigia, da cui attraverso la Lidia passò approssimativamente nel VII secolo a.C. nelle colonie greche dell’Asia Minore e successivamente nel continente, da cui fu esportato a Roma nel 204 a.C.
Il ruolo di Attis, la cui morte e resurrezione simboleggiava il ciclo vegetativo della primavera, si accentuò gradualmente, dando al culto una connotazione misterica e soteriologica. Attis significò progressivamente morte e resurrezione.