Rosso vita, Rosso ferita. Oscurità. I dipinti di Adele Lo Feudo tra amore e condizione femminile. La mostra a Morro d’Alba

L’ultima opera esposta è NERO, opera in cui buio e luce ci inducono a riflettere sui momenti di maggior disperazione e di totale sconforto; in tali frangenti si può trovare dentro di sé quella forza, quell’energia, quel “rosso” per risalire alla vita! La mostra è pensata come viaggio nell’amore, ma anche nella vita, con l’arte come piccolo lume per raggiungere la luce interiore

Le parole dell’assessore alla cultura ,Alessandra Boldreghini, del borgo d’arte Morro D’Alba in merito alla personale di pittura “Rosso “ di Adele Lo Feudo in arte ALF. “E’ stata inaugurata a Morro d’Alba, una delle mostre più intense di sempre. Adele Lo Feudo , in arte ALF, è un’ artista molto sensibile, in grado di trasferire sulla superficie pittorica l’emozione che vive come catarsi nel momento in cui dipinge e raccontare come dal dolore può nascere grazia e bellezza. La sua è una pittura materica e coinvolgente. Una tecnica originale, del tutto personale in cui anche il retro della tela diventa spazio pittorico. La stoffa che si allunga come il velo della Veronica, diventa l’ installazione “Rosso” con i volti delle donne vittime di femminicidio, lo sguardo dei bambini avvolti nel nero e le braccia che avvolgono il cuore, sono l’ unico spazio in cui il rosso è assente. L’ installazione “Amor” che compone un rosario di volti femminili è testimone della gratitudine dell’ artista dopo il superamento della malattia. Tutto in questa mostra parla dell’amore nelle sue varie forme attraverso la tinta, il Rosso, il colore del sangue e della vita. Grazie ai partecipanti che con le loro domande all’artista hanno reso più ricca la presentazione e alla Cantina Lucchetti, sponsor dell’evento, che ha unito l’arte di fare il vino Lacrima, alla pittura. E ancora Grazie all’Associazione Speiro, che da tempo aiuta il borgo ad accendersi di bellezza e al suo Presidente Elia Castello che ha curato l’allestimento. La mostra, patrocinata anche dalla Provincia di Ancona, sarà visitabile per tutto il mese di febbraio, nel weekend e su richiesta in altri giorni. Vi aspetto.”


di Adele Lo Feudo
“Ogni pittore utilizza i colori ed ha una sua gamma cromatica, infatti, alcuni li sente più vicini, altri meno. Il colore in fondo è un’onda elettromagnetica che attraverso la retina colpisce il nostro cervello ed ha quindi grande influenza sul nostro essere e sentire. Il colore che amiamo connota un po’ quelle che sono le nostre principali caratteristiche. Se c’è un colore che è sempre presente nelle mie opere questo è il “rosso”, frutto di un mix tra il rosso di cadmio ed il magenta. Questo rosso, dunque, è presente nei miei incarnati o a bordo tela o nelle crepe che ripasso o sotto forma di punti di sutura di cucito. Il rosso è emozione, sentimento, passione, forza, energia, ma rimanda anche ad aspetti meno piacevoli quali il sangue, la sofferenza e la violenza. Rosso è il titolo che ho scelto come filo conduttore di tutta la mostra, ma è soprattutto il nome dell’opera principale.

 

Nella prima delle tre sale, appena si entra, sulle due pareti contrapposte è collocato il polittico “Invisibile” che tratta dell’amore, legame invisibile, che lega tutte queste opere, amore di un padre verso il figlio, di un’infermiera verso un piccolo sopravvissuto naufrago, di una sorella che si occupa del suo fratellino come una madre, dato che i genitori sono morti. Sempre in questa sala da un lato, in una nicchia, si trova ROSSO, l’ultima mia fatica. È un’opera di sei metri che richiama l’attenzione sulla donna che sorregge il velo a cui si collegano i volti di sette ragazze, vittime negli anni della ferocia maschile (Giulia Cecchettin, Giulia Tramontano, Sofia Castelli, Ilaria Abbate, Chiara Gualzetti, Melania Rea e Roberta Lanzino). In un angolo un po’ più appartato si trova poi MaterMateria.

Un’ opera a sorpresa in quanto dipinta su entrambi i lati e indica l’amore come filo conduttore di tutto il ciclo vitale, dal feto in grembo fino alla morte. Nella saletta di passaggio sono esposti quattro dipinti in cui la gamma cromatica rossa è dominante e che trattano dell’amore per sé stessi, della delicatezza verso il corpo, della sensualità, della seduzione e del mistero dell’amore. Nell’ultima sala, infine, ci sono due opere di diversa dimensione: BUIO TOTALE che parla della perdita dell’amore verso il prossimo. Nel buio totale siamo noi, umanità senza più sensibilità e amore verso chi soffre, anche quando si tratti di un bambino. L’ultima opera esposta è NERO, opera in cui buio e luce ci inducono a riflettere sui momenti di maggior disperazione e di totale sconforto; in tali frangenti si puo trovare dentro di sé quella forza, quell’energia, quel “rosso” per risalire alla vita! La mostra è pensata come viaggio nell’amore, ma anche nella vita, con l’arte come piccolo lume per raggiungere la luce interiore.

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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz