Scavo archeologico. Trovano 18 scheletri decapitati o con segni di tortura. Gli archeologi individuano una mappa che consente di risolvere il mistero

La particolarità di questa scoperta sta nell'orientamento inusuale delle tombe. In un cimitero tradizionale, le tombe sono disposte con precisione, ma in questo caso, le sepolture non seguivano alcun schema predefinito. Bastien Prevot, archeologo responsabile del Medioevo e dell'epoca moderna, spiega: "Queste tombe non rispettavano un orientamento preciso, contrariamente alle sepolture comuni dell'epoca. Quindi c'erano elementi di anomalia che andavano indagati".
Lo scavo di una delle tombe anomale trovate dagli archeologi @ Alsace Archéologie

Un’incredibile scoperta ha scosso gli archeologi incaricati degli scavi preventivi in vista di un progetto di sviluppo stradale tra la città di Sand e Benfeld, nella pittoresca regione dell’Alsazia, in Francia. Nel corso delle ricerche, gli studiosi hanno fatto una straordinaria scoperta: 18 scheletri, decapitati o con evidenti segni di tortura, giacevano sepolti in 15 tombe situate a circa 40 centimetri di profondità in un campo. Le indagini indicano che questi corpi risalgono al periodo compreso tra il XV e il XVIII secolo, e le prove rivelano chiaramente segni di esecuzioni capitali.

La particolarità di questa scoperta sta nell’orientamento inusuale delle tombe. In un cimitero tradizionale, le tombe sono disposte con precisione, ma in questo caso, le sepolture non seguivano alcun schema predefinito. Bastien Prevot, archeologo responsabile del Medioevo e dell’epoca moderna, spiega: “Queste tombe non rispettavano un orientamento preciso, contrariamente alle sepolture comuni dell’epoca. Quindi c’erano elementi di anomalia che andavano indagati”.

Le tombe sono state scavate e le anomalie aumentavano: segni di tortura e decapitazioni erano evidenti su molti dei resti umani. Prevot osserva un reperto in particolare, sostenendo: “Ad esempio, su quest’osso, che è il midollo spinale, abbiamo tracce di un taglio eseguito con una lama molto affilata. Si tratta, quindi, di una persona che è stata giustiziata per decapitazione.”

In una delle tombe, è stato scoperto che il defunto era stato sepolto dopo aver subito l’amputazione della gamba destra e la decapitazione. La gamba fu collocata prima nella tomba, seguita dalla testa, e infine il resto del corpo fu disposto sopra, con le mani legate nella parte posteriore.

Chi erano queste persone? Perché furono decapitate o torturate? Questi interrogativi costituiscono il cuore di un complesso lavoro investigativo che si è prospettato agli archeologi. Bastien Prevot rivela un elemento chiave nella ricerca di risposte: “Abbiamo avuto l’opportunità di incontrare un ex contadino che ci ha rivelato che il terreno adiacente al sito era conosciuto come Galgen, che in tedesco significa ‘la forca’”. Questo dato ha spinto gli archeologi a cercare ulteriori conferme nelle fonti storiche.

Le indagini hanno portato alla scoperta di una mappa datata 1632 che rivela un dettaglio straordinario: due patiboli sono chiaramente raffigurati sul bordo della strada che collega Benfeld a Sand. Questo documento storico conferma l’esistenza di un luogo di giustizia in quel punto, offrendo importanti indizi sulla funzione di questa misteriosa area sepolcrale.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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