Scoperti ora i resti di un accampamento romano, accanto alla cattedrale di Exeter. Non lontane anche le terme italiche

Secondo rapporti storici del 2018, la Gran Bretagna romana era una delle regioni più militarizzate dell'Impero Romano, con le sue legioni composte da migliaia di soldati cittadini romani ciascuna. Le truppe romane erano una vista comune nel paesaggio britannico, e la scoperta delle rovine romane accanto alla cattedrale di Exeter rafforza ulteriormente questa narrazione storica.
Lavori di scavo attualmente in corso presso il Cloister Garden della Cattedrale di Exeter. (Credito immagine: Cattedrale di Exeter)
A destra: i vicini resti delle terme romane

Gli archeologi hanno fatto una scoperta straordinaria accanto alla cattedrale di Exeter: diverse rovine romane sepolte sotto strati di storia e tempo. Queste strutture, risalenti al periodo tra il 50 e il 75 d.C., sono state identificate come parte di una fortezza legionaria romana, gettando nuova luce sulla presenza e l’influenza dell’Impero Romano nell’antica Britannia.

Secondo una dichiarazione rilasciata dagli esperti, le rovine includono una strada e edifici in legno che un tempo facevano parte della maestosa fortezza romana. John Allan, un archeologo presso la cattedrale dell’Università di Exeter, ha suggerito che una delle strutture potrebbe essere stata una “lunga baracca”, offrendo uno sguardo senza precedenti nella vita quotidiana dei legionari romani stanziati nella regione. Si tratterebbe del primo insediamento romano, che fu poi, evidentemente trasformato in una fortezza. Parti dei materiali originari potrebbero essere stati utilizzati, poi la per la costruzione della cattedrale stessa, che sorse, evidentemente su rovine romane. Nei pressi del punto del ritrovamento dell’accampamento romano, all’inizio degli anni Settanta sono state trovate importanti vestigia romane che appartengono al periodo di radicamento dell’occupazione romana.

La fortezza romana sorgeva in prossimità di uno stabilimento balneare, il secondo edificio in pietra costruito in Gran Bretagna all’epoca della sua costruzione, come riportato dal Devon County Council nel 1971. Questo collegamento suggerisce una presenza romana significativa e ben radicata nella zona di Exeter.

Secondo rapporti storici del 2018, la Gran Bretagna romana era una delle regioni più militarizzate dell’Impero Romano, con le sue legioni composte da migliaia di soldati cittadini romani ciascuna. Le truppe romane erano una vista comune nel paesaggio britannico, e la scoperta delle rovine romane accanto alla cattedrale di Exeter rafforza ulteriormente questa narrazione storica.

Ma le sorprese non finiscono qui. Gli archeologi della cattedrale hanno anche rinvenuto i resti di un muro di pietra che faceva parte di una residenza cittadina romana risalente al III e IV secolo d.C. Questa scoperta aggiuntiva fornisce uno sguardo più ampio sulla stratificazione storica della zona e sull’evoluzione urbana di Exeter nel corso dei secoli.

In definitiva, la scoperta di queste rovine romane offre un’affascinante finestra sul passato, evidenziando l’importanza della città di Exeter nel panorama dell’Impero Romano e rinvigorendo l’interesse per la sua storia millenaria.

Isca Dumnoniorum, l’antica città romana che è diventata l’odierna Exeter. Fondata intorno al 50 d.C. su un terrazzamento del fiume Isca, Isca era originariamente un forte militare occupato dalla II Legione romana. Dopo l’80 d.C., il forte fu trasformato in una città, con una serie di cambiamenti strutturali e funzionali.

I bagni romani, che erano una caratteristica importante del forte militare, furono adattati alle esigenze della nuova città. Dopo il declino dell’Impero Romano nel V secolo, la città subì ulteriori trasformazioni e crisi, tra cui gli attacchi dei Sassoni.

Oggi, parte delle antiche mura romane è ancora visibile sotto le fondamenta delle mura medievali che circondano Exeter. Molti reperti archeologici provenienti dagli scavi, compresi quelli dei bagni effettuati negli anni ’70, sono esposti al Royal Albert Memorial Museum di Exeter. Questi reperti forniscono preziose informazioni sulla vita e sull’architettura dell’antica Isca Dumnoniorum.

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Maurizio Bernardelli Curuz
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