Scoperto un quartiere di servizio del porto fluviale romano. Risale all’anno 50. Magazzini anti-umidità. Come li ottenevano

"Nel sito attualmente in corso di scavo sono state messe in luce diverse strutture. - dicono gli archeologi - Il piano attualmente in fase di definizione comprende diversi isolati scanditi da due strade e un vicolo, alcuni dei quali sono dotati di tubazioni che garantiscono l'evacuazione della pioggia e delle acque reflue. Alcuni si sovrappongono e testimoniano successive modificazioni della rete idraulica. Numerosi muri, alcuni dei quali in pietra, rappresentano edifici con pavimenti in terra o in cemento. Alcuni ambienti sono stati oggetto di particolari trattamenti e presentano un livello di anfore poste orizzontalmente in modo da costituire un vespaio".

Prima della realizzazione di una struttura residenziale per anziani da parte delle società SM e Vinci Immobilier, è stato richiesto il coinvolgimento del Servizio archeologico regionale dell’Occitania per condurre uno scavo in una zona situata a nord-ovest del nucleo storico della città di Narbonne, nella Francia del Sud.

Negli ultimi anni, questo quartiere è stato oggetto di progetti di riqualificazione urbana. Prima del recente scavo, due operazioni preventive simili erano state condotte in passato: la prima nel 2009, a circa cinquanta metri a nord dell’area attualmente oggetto di studio, e la seconda, condotta da O. Ginouvez presso l’Inrap, nel 2011, direttamente a sud. Questi primi due interventi, insieme ai ritrovamenti iniziali effettuati nel cantiere attuale, hanno contribuito a documentare il processo di urbanizzazione di questo quartiere che risale all’anno 50 dopo Cristo. Il quartiere si trovava nei pressi di uno porto fluviale, che fungeva da avamporto rispetto a quello marino. Gli archeologi francesi, in queste settimane, hanno trovato edifici, magazzini, abitazioni e i sistemi di drenaggio che consentivano a negozi e magazzini di non avere ristagni di umidità.

Narbonne in francese, è un comune di circa 52mila abitanti situato nel dipartimento dell’Aude, nella regione dell’Occitania, ed è sede di una sottoprefettura. Questa città vanta una storia illustre, essendo stata la prima colonia romana al di fuori dell’Italia, fondata nel 118 a.C. con il nome di Narbo Martius. Questa deduzione romana coinvolse un considerevole numero di agricoltori italici- che qui si trasferirono – e alcuni sostengono che il nome della città sia stato dato in onore a Quinto Marcio Re, il console dell’anno di fondazione, mentre altri suggeriscono un’associazione con il dio Marte. Inoltre, nel 256, la città vide la nascita di San Sebastiano, una figura di grande rilevanza storica.

Nel corso del periodo medievale, Narbona fu la capitale del regno visigoto e successivamente divenne un centro di grande importanza religiosa, spirituale e culturale, nonché sede di un prestigioso arcidiocesi. La sua posizione geografica strategica lungo la via Domitia, un’importante arteria che collegava Roma alla Spagna, le conferì una notevole importanza sin dai tardi anni del II secolo a.C. Questo rilievo crebbe ulteriormente nel secolo successivo, in seguito alla conquista romana dell’intera Gallia e al completamento della via Aquitania, che partiva da Narbona e si estendeva fino a Burdigala (Bordeaux) e all’Atlantico. Nel periodo di Tiberio, nel I secolo, Narbona era la città più popolosa della Gallia.

Tuttavia, la città subì una parziale distruzione a metà del II secolo a causa di un incendio e fu sostituita da Nîmes come residenza del proconsole della provincia Narbonense. Successivamente, Narbona si riprese e conobbe un nuovo periodo di prosperità in età tardo-imperiale, come confermato dalle testimonianze di Ausonio nel IV secolo.

Nel 412, la città e gran parte della provincia circostante furono occupate dai Visigoti, che in seguito la designarono come la capitale del loro Stato nel 511. Nel 720, Narbona cadde sotto il dominio dei Saraceni provenienti da Al-Andalus, ma fu liberata dai Franchi circa cinquant’anni dopo.

Numerose accurate canalizzazioni che si disfacevano rapidamente dell’acqua piovana e il terreno drenato evitavano accumulo di umidità nei magazzini e nei negozi © Jean-Baptiste Jamin, Inrap

 

“Come nell’Ottocento, secolo in cui questo quartiere che era un centro per la commercializzazione del vino – dicono gli archeologi dell’Inrap – l’attività di questo quartiere periferico della città antica, urbanizzata oltre un secolo e mezzo dopo la creazione della Colonia Narbo Martius nel -118, è tutta incentrata sul commercio e sullo stoccaggio delle merci. Nel corso di questi tre scavi furono così scavati parzialmente tre o anche quattro magazzini, ai quali si aggiunsero probabili negozi oltre ad abitazioni.”

“Nel sito attualmente in corso di scavo sono state messe in luce diverse strutture. – proseguono gli archeologi francesi – Il piano attualmente in fase di definizione comprende diversi isolati scanditi da due strade e un vicolo, alcuni dei quali sono dotati di tubazioni che garantiscono l’evacuazione della pioggia e delle acque reflue. Alcuni si sovrappongono e testimoniano successive modificazioni della rete idraulica. Numerosi muri, alcuni dei quali in pietra, rappresentano edifici con pavimenti in terra o in cemento. Alcuni ambienti sono stati oggetto di particolari trattamenti e presentano un livello di anfore poste orizzontalmente in modo da costituire un vespaio”.

L’uso di anfore sistemate a vespaio sotto il pavimento aumentava il drenaggio, riducendo il tasso di umidità © Jean-Baptiste Jamin, Inrap
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Maurizio Bernardelli Curuz
Maurizio Bernardelli Curuz