Sepoltura di massa del XII secolo scoperta sotto la cattedrale: quale mistero nasconde questa strage? Gli archeologi indagano

Leicester, Inghilterra. Nel cuore della città, a pochi passi dalla storica Cattedrale di Leicester, un ritrovamento sconvolgente sta attirando l’attenzione di archeologi e storici. Durante gli scavi per la costruzione di un nuovo centro visitatori, è stata scoperta una fossa verticale contenente i resti di 123 uomini, donne e bambini. Questa sepoltura di massa, risalente al XII secolo, pone interrogativi inquietanti: quale tragedia ha colpito la comunità di Leicester in quell’epoca?

Un archeologo dell’ULAS lavora alla pulizia di una lapide rotta da una tomba rivestita di mattoni nella cattedrale di Leicester. Credito: ULAS

Un macabro ritrovamento durante i lavori archeologici

Il sito di scavo si trova nei giardini vicini alla cattedrale, un’area già nota per altre scoperte significative, tra cui la tomba del re Riccardo III. Tuttavia, la fossa comune appena individuata rappresenta uno dei più grandi ritrovamenti di questo tipo in Gran Bretagna. Gli archeologi dell’Università di Leicester, guidati da Matthew Morris, hanno confermato che i resti appartengono a persone decedute in un breve arco di tempo. Le ossa non presentano segni di violenza, eliminando l’ipotesi di una strage o di un massacro.

«I corpi furono depositati in maniera ordinata, probabilmente caricati su carri e gettati nella fossa in successione. Questo rappresenta circa il 5% della popolazione di Leicester dell’epoca», ha spiegato Morris in un’intervista a The Guardian.

Le possibili cause: carestia o pestilenza?

Senza segni di trauma fisico, gli studiosi ipotizzano che la morte collettiva possa essere stata causata da carestia o epidemia. Il XII secolo fu un periodo segnato da frequenti cicli di carestie e malattie, come riportano le Cronache anglosassoni, che descrivono pestilenze e fame diffusesi in Inghilterra tra il X e il XII secolo.

Inizialmente, gli studiosi avevano pensato a una possibile epidemia di peste bubbonica, nota come Morte Nera, che devastò l’Europa dal 1348. Tuttavia, i risultati della datazione al radiocarbonio hanno collocato i resti circa 150 anni prima, escludendo questa ipotesi.

«Pensavamo di aver trovato una delle prime evidenze della peste a Leicester, ma i test hanno rivelato che i corpi risalgono all’inizio del XII secolo. Non sappiamo ancora cosa abbia causato una tale strage», ha aggiunto Morris.

Analisi genetiche per svelare il mistero

I ricercatori hanno inviato campioni ossei al Francis Crick Institute di Londra per analisi genetiche approfondite. L’obiettivo è identificare tracce di virus, batteri o parassiti che potrebbero spiegare l’alta mortalità. Sorprendentemente, nonostante la gravità della situazione, i corpi furono sepolti con cura, avvolti in sudari e con riti funebri che suggeriscono un certo livello di organizzazione, probabilmente da parte delle autorità locali.

Un archeologo dell’ULAS (a sinistra) durante lo scavo al cimitero della cattedrale di Leicester, mentre un altro (a destra) svela una sepoltura del XIX secolo. Credito: ULAS

Una lunga storia di sepolture

Gli scavi a Leicester hanno portato alla luce oltre 1.200 resti umani, risalenti a un arco temporale che va dall’XI al XIX secolo. Tuttavia, la fossa comune del XII secolo si distingue per le sue dimensioni e per il mistero che avvolge le cause della morte.

«È raro trovare una sequenza continua di sepolture che copre 850 anni nello stesso luogo. Questa scoperta ci offre una finestra unica sulla storia della comunità di Leicester», ha concluso Morris.

Un enigma ancora aperto

Questo ritrovamento non solo aggiunge un tassello alla storia medievale inglese, ma rappresenta anche una sfida per gli archeologi, che continuano a cercare risposte. Che si tratti di una malattia sconosciuta, di un evento climatico estremo o di un’altra calamità, la fossa comune del XII secolo a Leicester resta un mistero da decifrare.

Fonti:
www.ancient-origins.net
le.ac.uk


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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa