“Sono perle?” Trovano sfere nella profondità di una grotta di un antico acquedotto. Cosa sono? Come furono prodotte? Potevano diventare gioielli? Rispondono gli archeologi

Sono sferiche e misteriose. Stanno nel cuore delle grotte, Molluschi antichi? No. Gli archeologi ne hanno scoperte diverse nella cava profondità. Queste sfere sono in grado di fornire anche informazioni archeologiche non trascurabili. Vediamo cosa sono?

La recente scoperta di perle di grotta nel sistema della sorgente di Ain Joweizeh, vicino a Gerusalemme, rappresenta un risultato di rilievo per l’archeologia e la geologia. Gli archeologi dell’Istituto di Archeologia dell’Università Ebraica di Gerusalemme hanno portato alla luce queste formazioni durante uno studio sul sistema sotterraneo scavato nella roccia, un tempo parte di un complesso sistema idrico risalente al periodo del regno di Giuda (Iron II B-C, 900-586 a.C.).

La scoperta non solo arricchisce la comprensione delle dinamiche ambientali dell’epoca, ma mette in evidenza un fenomeno naturale notevole: la formazione di perle di grotta su frammenti di ceramica e antichi intonaci all’interno del tunnel principale.


Cosa sono le perle di grotta?

Le perle di grotta sono concrezioni minerali rare formate da strati concentrici di carbonato di calcio che si depositano attorno a un nucleo, come un granello di sabbia o un frammento di roccia. Si formano in ambienti sotterranei dove gocce d’acqua, ricche di carbonato di calcio, perdono anidride carbonica. Questo processo provoca la precipitazione del calcite, che si accumula lentamente attorno al nucleo.

Una delle caratteristiche distintive delle perle di grotta è la loro forma quasi perfettamente sferica. Questo è reso possibile dal movimento rotatorio continuo del nucleo, causato dal flusso dell’acqua nella cavità in cui si formano. Il fenomeno è analogo alla formazione delle perle naturali nei molluschi, sebbene avvenga attraverso processi completamente diversi.


Un fenomeno raro e unico

Le perle di grotta sono eccezionalmente rare e si trovano solo in condizioni geologiche e idriche specifiche. A differenza delle stalattiti o stalagmiti, che crescono staticamente, le perle di grotta richiedono:

  1. Movimento continuo dell’acqua: l’acqua deve essere abbastanza dinamica da far ruotare il nucleo.
  2. Ambiente saturo di carbonato di calcio: essenziale per la precipitazione del minerale.
  3. Uno spazio confinato: spesso una piccola depressione sul pavimento della grotta.

Le 50 perle trovate ad Ain Joweizeh sono state descritte come il “primo esempio del genere” nel contesto archeologico della regione. Alcune mostrano formazioni impilate, un fenomeno ancora più raro che avviene quando una perla diventa il supporto per la formazione di altre.


Le perle di Ain Joweizeh: storia e archeologia

Il sistema di Ain Joweizeh è un’antica sorgente scavata nella roccia situata nella valle di Naḥal Refa’im, una zona ricca di sorgenti sotterranee e terrazzamenti agricoli. In origine, serviva come parte di un complesso idrico reale del regno di Giuda.

Le analisi condotte sulle perle di grotta, tramite il carbonio-14 e lo studio archeomagnetico, hanno rivelato che molte risalgono al periodo ellenistico (323-31 a.C.), probabilmente legate a una ristrutturazione del tunnel. Questo suggerisce che il sistema idrico di Ain Joweizeh abbia avuto una lunga storia di utilizzo e manutenzione, adattandosi ai cambiamenti ambientali e alle necessità delle popolazioni locali.


Perle di grotta famose nel mondo

Sebbene rare, esempi di perle di grotta sono stati documentati in alcune grotte significative:

  1. Le Carlsbad Caverns (USA): situate nel New Mexico, queste grotte contengono una delle concentrazioni più alte di perle di grotta.
  2. Le grotte di Waitomo (Nuova Zelanda): celebri per le loro formazioni calcaree e i “glowworms”, ospitano anche perle di grotta di piccole dimensioni.
  3. Grotta di Postojna (Slovenia): conosciuta per le sue stalagmiti e perle di grotta dal diametro di diversi centimetri.

Un caso particolarmente curioso è stato riportato in Francia, dove una perla di grotta eccezionalmente grande (oltre 10 cm di diametro) è stata trovata in un ambiente estremamente umido, dimostrando come l’accumulo di calcite possa avvenire anche in condizioni insolite.


Possono essere lucidate e considerate pregiate?

Dal punto di vista estetico, le perle di grotta sono affascinanti e, in alcuni casi, sono state lucidate per esaltarne la superficie liscia e la stratificazione interna. Tuttavia, a differenza delle perle marine, il loro valore non risiede nella rarità commerciale, ma piuttosto nella loro unicità scientifica e geologica.

Alcuni collezionisti di minerali cercano perle di grotta particolarmente simmetriche o di grandi dimensioni, ma la raccolta è spesso regolata o vietata per proteggere gli ecosistemi sotterranei.


Un ponte tra geologia e archeologia

Le perle di grotta di Ain Joweizeh rappresentano un affascinante intreccio tra fenomeni naturali e storia umana. La loro formazione su frammenti di ceramica e intonaco sottolinea come l’interazione tra l’ambiente naturale e le attività antropiche possa dare origine a scoperte straordinarie.

Queste concrezioni non solo ci raccontano i cambiamenti climatici e idrici della regione, ma offrono anche un’occasione unica per studiare l’evoluzione del sistema idrico di Gerusalemme e le sue implicazioni culturali e tecnologiche.

Ain Joweizeh, con le sue perle di grotta, si aggiunge così alla lista dei siti che dimostrano come la bellezza e la scienza possano convergere in modi inaspettati.

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Redazione
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Stile Arte è una pubblicazione che si occupa di arte e di archeologia, con cronache approfondite o studi autonomi. E' stata fondata nel 1995 da Maurizio Bernardelli Curuz, prima come pubblicazione cartacea, poi, dal 2012, come portale on line. E' registrata al Tribunale di Brescia, secondo la legge italiana sulla stampa