La psicanalista junghiana Marie Louise Von Franz, che ha edito e studiato la parte visionaria del testo ritiene plausibile l’attribuzione e la collega alle vicende degli ultimi mesi di vita di Tommaso, quando visse una svolta estrema, sotto il profilo del pensiero. L'alchimia indicava profondità all'apparenza insondabili in cui non esisteva opposizione tra fisica e mistica; e rilevava la presenza di Dio, in emanazione, in ogni parte dell'universo
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Pittura e alchimia, cosa significa la grotta nei quadri
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L’antro di Giorgione è uno dei topoi delle raffigurazioni ermetico-alchemiche. La concezione della nascita di Gesù come allegoria della Grande opera. Il ricercato equivoco che vuole suggerire e negare la presenza dei tre Magi
Il dipinto intitolato Allegoria dell’immortalità è in realtà dedicato alla ricerca alchemica a Mantova. Tutti i simboli portano a un’identificazione certa nell’ambito dell’arte dei metalli. Ecco come sciogliere i nodi di questo quadro all’apparenza complesso. Realizzato da Giulio Romano negli anni successivi al 1520 - dopo la morte di Raffaello, di cui era il principale collaboratore, e già proiettato nella nuova, straordinaria avventura mantovana -, il dipinto sottoposto alla nostra indagine presenta un titolo non totalmente conforme al contenuto dell’opera: Allegoria dell’immortalità
La cabala di Lorenzo Lotto, cosa nasconde la struttura dei dipinti. Trinità e sefirot
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L’artista veneto utilizzò per la bergamasca Trinità un modello strutturale sotteso al dipinto che rivela la conoscenza della qabbala. I cerchi concentrici e altre geometrie che ordinano la pala nacquero dopo che Pico della Mirandola aveva tentato di dimostrare l’unità della mistica cristiana e di quella ebraica
Giove pittore di Farfalle di Dossi, il significato
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Nuovi studi dedicati all’opera di Dosso Dossi inducono a pensare che Alfonso d’Este, rappresentato come il re degli dei, approfittasse del produttivo ozio offertogli dal palazzo insulare per le sue ricerche svolte tra pittura ed esperimenti sui metalli. E a questo punto ricompare la pista ossessiva per i potenti dell’epoca: l’alchimia
Monocorde – Raffaello, Pitagora e il suono dell'Universo
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Nella Scuola di Atene uno strano simbolo assurge a emblema di Pitagora. Un segno capace, a detta del filosofo, di svelare “i segreti dell’universo”. Per Pitagora l’universo, assimilabile ad un monocorde, sarebbe costituito da un filo ininterrotto in grado di collegare la sfera celeste a quella terrestre, e ogni singola vibrazione di questo produrrebbe diversi effetti sulla realtà: emanazioni comprensibili solo a patto che si analizzino con scrupolo gli intervalli sonori del “monocorde terrestre”, inteso come strumento musicale, e si applichino le risultanze al “monocorde cosmico”.
[caption id="attachment_25906" align="aligncenter" width="620"] Raffaello, Scuola di Atene, particolare[/caption]
Alchimia nell’arte
Quanto incise la pratica ermetica nell’iconografia pittorica? Quanto Parmigianino, artista dedito alla ricerca della pietra filosofale, utilizzò simboli di quella disciplina? La mostra di Casalmaggiore e l’intervista a Mino Gabriele consentono un approfondimento di valore