Ancora antica

“Laggiù c’è materiale archeologico”. Manufatti arcaici a 15 metri di profondità nelle siciliane acque di Noto. Cosa sono

L'area marina interessata dall'intervento è stata estesa, circa 250 metri quadrati, ed è stata soggetta a rilievi e documentazione da parte dei subacquei della Soprintendenza del Mare e del Nucleo Sommozzatori della Guardia di Finanza di Messina. Questa azione aveva l'obiettivo di verificare la presenza di ulteriori reperti archeologici.
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Ceppo di un’ancora romana in piombo trovato nel mare sardo dalla Guardia costiera

In sinergia con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio di Cagliari, la città di Oristano e la provincia del Sud Sardegna, i sub hanno eseguito i consueti rilievi per registrare la posizione, la profondità, l’orientamento e le misure del reperto, mettendo nella disponibilità dell’ente gli importanti dati ottenuti e la fotogrammetria 3D del manufatto, utili per lo studio finalizzato ad acquisire importanti informazioni, come ad esempio il tipo di nave a cui l’ancora apparteneva o la rotta dalla stessa effettuata
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