Relitto romano

Prelievo perfetto. Un tappeto d’anfore antichissime nel Tirreno tra l’Elba, la Corsica, Pianosa e la Gorgona

LIVORNO – Nel profondo del Mar Tirreno, tra l’isola della Gorgona e Capo Corso, tra l’Isola d’Elba e Pianosa, giacciono tesori archeologici antichissi,mi A profondità comprese tra i 400 e i 600 metri, il fondale marino presenta relitti antichi, alcuni…

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Cosa conteneva la nave romana del IV secolo affondata vicino alla spiaggia. Analisi e studi mettono in luce i sapori antichi

Le iscrizioni dipinte su queste anfore, note come "tituli picti", hanno fornito preziose informazioni sulla provenienza e sul contenuto delle merci. È stato possibile identificare i costruttori delle anfore stesse, Ausonio et Alunni, e leggere la dicitura "Liq Fos", abbreviazione di "liquamen flos"
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I tesori della nave romana recuperata in Sicilia. Anfore preziose, lucerne e oggetti la cui natura sarà svelata. Il video dello scavo

"Il relitto, naufragato a circa 100 metri dalla riva e a 2 metri di profondità, è in ottime condizioni e presenta un carico misto composto da contenitori da trasporto e una grande varietà di oggetti. - dicono gli archeologi della Soprintendenza del Mare - Sono state già recuperate numerose anfore e materiali di grande pregio e fattura, già trasferiti presso il Museo archeologico Baglio Anselmi di Marsala per il primo trattamento conservativo."
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I Cc si immergono a Grado e recuperano 53 reperti dell’Aquileia antica. Il video dell’operazione sui relitti

In questo sito, relativamente vicino e a 7 metri di profondità, sono state scoperte due anfore Dressel 6/A quasi intatte, un’anfora lunga 80 cm priva di anse, due colli di anfore vinarie, un frammento di vaso ed uno di un piatto in “terra sigillata”, quest’ultimo di interessante fattura, con rilievi e decorazioni che ne denotano il suo pregio
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Un tratto del Tirreno tappezzato da mucchi d’anfore romane intatte. I Cc scoprono un relitto di 20 metri del II-I secolo a. C.

Adagiata a circa 160 metri di profondità sul fondale sabbioso, a Civitavecchia, la nave oneraria romana conserva un carico di centinaia di anfore romane tipo ‘Dressel 1 B’, la maggior parte integre, che hanno formato un giacimento delle dimensioni di mt. 12 di larghezza per mt. 17 di lunghezza
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Tesori recuperati in questi giorni dal relitto di una nave romana affondata tra Capraia e la Corsica. Trasportava vetri a tonnellate

Questa nave romana, probabilmente naufragata tra la fine del I e l'inizio del II secolo d.C., si trova ora ad una profondità di circa 350 metri nelle acque italiane, a poche centinaia di metri dalle acque francesi, tra Capo Corsica e l'isola di Capraia. Questo è uno dei rari esempi di una nave che trasporta un carico di diverse tonnellate di blocchi di vetro grezzo e migliaia di vasi di vetro soffiato. L'omogeneità del carico, la quantità di vetro e lo stile degli oggetti suggeriscono che questa fosse una nave proveniente da un porto mediorientale
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Esercitazione antimina della Marina italiana. I militari scoprono casualmente nell’Adriatico relitto romano carico di anfore

Considerando la datazione e la conservazione del sito, si tratta di uno dei primi naufragi completamente conservati sulla costa orientale dell'Adriatico. Le future ricerche archeologiche determineranno l'esatto contesto, la distribuzione e le caratteristiche del sito, sulla base delle quali verranno elaborati piani per la sua protezione, conservazione e presentazione
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Iniziato nel mare della Sicilia il recupero di una nave romana del IV secolo affondata con il proprio carico. Legno ancora perfetto

L'avvio dei lavori di recupero dello scafo, ritenuto il “gemello” di quello già scoperto nel 1999 nello stesso luogo: sotto una spessa coltre di posidonia, allora erano stati rinvenuti i resti di una grande nave da trasporto di epoca tardo-romana adagiata sul fondo sabbioso nei pressi della spiaggia, a non più di 2 metri di profondità. Dopo essere stato recuperato, il reperto denominato “Marausa 1” è stato esposto nelle sale del museo di Baglio Anselmi, a Marsala.
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Scoprono a 730 di profondità un relitto romano. Un vasto tesoro di ceramiche con due misteriosi candelabri

L'impresa è stata compiuta dalla Fondazione Azionemare, un'organizzazione svizzera senza scopo di lucro dedicata all'esplorazione marina abissale. Una montagna d'anfore di diversi tipi. La nave potrebbe risalire al I secolo a. C.
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