IMPERO ROMANO
Le armi e gli elmi dei nemici dovevano essere stati appesi nei pressi dell’abitazione del capo indiscusso del luogo. Quei trofei di guerra dovevano apparivano gloriosi, a chi li aveva appesi; sinistri per chi fosse passato per quei luoghi. Ogni lacerto doveva narrare una storia. Una sorta di Spoon River che risale al tramonto dell’impero.
Nei pressi di Hedensted, in Danimarca, un importante scavo archeologico ha portato alla luce un vasto sacrificio di armi risalente all’Età del Ferro. La scoperta, effettuata dal team dei Vejle Museums durante un sopralluogo preliminare per l’ampliamento dell’autostrada a Løsning Søndermark, ha rivelato quasi 200 oggetti in un eccellente stato di conservazione. Tra questi figurano 119 lance, otto spade, cinque coltelli, tre punte di freccia, un’ascia, un morso per cavalli, elmi e una rara cotta di maglia.

In un contesto già ricco di scoperte di grande valore storico, spicca il ritrovamento di due piastre di ferro che si sono rivelate – grazie agli studi conclusi pochi giorni fa – essere parti di un elmo romano del IV secolo. Si tratta dell’elmo di ferro più antico mai rinvenuto in Danimarca e dell’unico elmo romano finora scoperto entro i confini del Paese.
Il contesto del ritrovamento
Il sacrificio delle armi è stato effettuato in due case di un antico insediamento, una circostanza particolarmente rara rispetto alle consuete deposizioni in paludi o contesti funerari. In un caso, le armi sono state collocate nelle buche dei pali portanti dopo la demolizione dell’edificio, riempiendo i buchi lasciati dai pali stessi. Nell’altro, invece, le armi sono state disposte attorno ai pali durante la costruzione.
Questa precisa collocazione suggerisce che non si trattasse di un semplice deposito di inventario o di un’armeria, ma piuttosto di una pratica rituale protettiva legata alla casa di un potente signore della guerra o di un capo comunitario. Gli archeologi ipotizzano che le armi fossero bottino di guerra, forse prese a un nemico sconfitto. Questo tipo di sacrificio è coerente con altre scoperte simili, come il celebre deposito di Illerup Ådal.

Le parti dell’elmo romano

Le immagini a raggi X hanno permesso di identificare due componenti dell’elmo: una protezione per il collo e una per la guancia. Quest’ultima presenta una decorazione a ghirigori lungo il perimetro esterno, con motivi a forma di S rovesciata. La corona dell’elmo non è stata ritrovata, suggerendo che il pezzo originale fosse stato suddiviso tra i guerrieri come trofeo dopo una vittoria.
Questa ipotesi è corroborata dal modo in cui le armi sono state smontate: le punte di lancia erano separate dai pali e le lame delle spade rimosse dalle impugnature. Tale pratica è tipica della divisione del bottino tra i membri di un esercito vincitore.
Significato storico e culturale
Il ritrovamento dell’elmo romano rappresenta un unicum nel contesto scandinavo. In tutta la Scandinavia, gli elmi romani sono estremamente rari, con pochi paralleli noti in Germania settentrionale e Svezia. Questa scoperta testimonia i contatti, diretti o indiretti, tra le tribù germaniche e l’Impero Romano nel periodo tardoantico.
La presenza di un elmo romano e di una cotta di maglia — uno dei soli 14 esemplari noti in Danimarca e l’unico rinvenuto in un contesto abitativo anziché funerario — suggerisce l’enorme ricchezza e potere del signore della guerra che presiedeva questo insediamento. La cotta di maglia, costosa e laboriosa da produrre, era un simbolo distintivo dell’élite militare.
Rituali e simboli di potere
Oltre alle armi, gli archeologi hanno trovato due sezioni di collane di bronzo con grandi perle distribuite lungo la lunghezza. Questi oggetti, identificati come anelli del giuramento, erano simboli di potere nell’Età del Ferro nordica. I portatori di tali anelli sono spesso raffigurati nei bratteati d’oro, come quelli del tesoro di Vindelev, in cui il portatore dell’anello indossa un indumento decorato che potrebbe rappresentare una tunica di maglia simile a quella trovata a Løsning Søndermark.
Gli anelli del giuramento non avevano soltanto un valore simbolico ma rappresentavano anche un forte legame tra il signore e i suoi guerrieri. Stringere un patto con un tale simbolo significava giurare fedeltà in battaglia e nell’amministrazione del potere. La presenza di questi anelli accanto a oggetti bellici conferma l’importanza sociale e militare del personaggio legato a questo deposito rituale.
Un deposito unico nel suo genere
La collocazione rituale delle armi in edifici è estremamente rara rispetto ai più comuni depositi in torbiere o tombe. Questo sito offre preziose informazioni sulla struttura sociale e sulle pratiche rituali dei villaggi dell’Età del Ferro, in un periodo segnato dal declino dell’Impero Romano e dai costanti conflitti tra le tribù germaniche.
L’analisi degli oggetti rinvenuti ha anche permesso di ipotizzare la composizione di una forza militare di circa 80 guerrieri e 10 ufficiali, numeri significativi per una comunità del periodo. La capacità di radunare e mantenere una forza di questa portata denota l’influenza e la ricchezza del signore locale.
Tecnologie e Conservazione
L’uso delle tecnologie moderne, come la tomografia computerizzata e le analisi chimiche avanzate, ha svolto un ruolo cruciale nella conservazione e nello studio degli oggetti ritrovati. Le immagini a raggi X non solo hanno identificato i dettagli nascosti delle decorazioni, ma hanno anche permesso di comprendere meglio i processi di fabbricazione degli elmi romani e delle armature del periodo.
Gli studiosi continueranno a eseguire analisi dettagliate per determinare con maggiore precisione l’origine delle armi e degli altri manufatti. La possibilità che alcuni di essi siano stati importati dall’Impero Romano o ottenuti come bottino aggiunge ulteriore fascino alla scoperta.
L’esposizione al pubblico
Le piastre dell’elmo romano e una selezione di altri oggetti ritrovati nel sacrificio saranno esposti al Museo della Cultura di Vejle a partire dall’8 febbraio. Questa esposizione offrirà al pubblico un’opportunità unica per esplorare un capitolo affascinante e poco noto della storia europea.
La scoperta di Hedensted rappresenta non solo un’importante testimonianza archeologica, ma anche un ponte verso la comprensione delle complesse dinamiche culturali, militari e rituali che caratterizzavano le società germaniche nella tarda antichità.